Intervista a Davide Talucci, tra pop, folk e riscoperta delle radici

Intervista a Davide Talucci, tra pop, folk e riscoperta delle radici
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Classe 1993, Davide Talucci sta portando avanti un progetto molto interessante. Abbiamo colto l’occasione dell’ascolto de “Il Falsario” per fare una bella e succulenta chiacchierata

“Oggi si è tornati a prendere in considerazione la canzone popolare, il folklore, lo si eleva. Che poi, se ci pensi, è un po’ il nostro blues, il nostro rimanere in contatto con le radici”

Davide Talucci

Davide Talucci lo vidi per la prima volta qualche anno fa, nel cuore della provincia teramana, quando, dopo un’esibizione di Lorenzo Kruger, si esibì col suo gruppo. Prato, fresco estivo e circondati dalle montagne del massiccio del Gran Sasso.

A distanza di qualche anno, abbiamo avuto l’opportunità di organizzare un’intervista che poi è diventata una chiacchierata. Mancava una birretta e una distanza umanamente accettabile, ma lui è questo: genuinità e voglia di esprimersi. Classe 1993, il buon Davide è un cantautore della provincia di Teramo, Abruzzo.

Dopo aver fondato e portato avanti il progetto Strade Dissestate, ora ha deciso di riprendere alcune cose scritte nel corso del tempo, rinnovarle un po’ e soprattutto donare loro la forma che meglio rispecchia il suo percorso musicale fatto di pop, cantautorato, musica popolare, e non solo.

Prendendo spunto dall’uscita della sua nuova canzone “Il Falsario”, abbiamo raggiunto Davide grazie ai possenti mezzi messi a disposizione dalle nostre tecnologie (connessione internet e webcam) e abbiamo parlato un po’ con Davide Talucci e il suo progetto solista che prevede la pubblicazione estremamente ben programmata i singoli già pronti e altri “work in progress”.

Buon ascolto!

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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