Bud Spencer Blues Explosion – Locomotiv club, Bologna – 25 novembre 2023
Dopo le prime due date a Torino e Perugia, il “Next Big Tour” dei Bud Spencer Blues Explosion fa tappa al Locomotiv Club di Bologna
Blues Explosion di nome e di fatto: se non vi piacciono le chitarre, le distorsioni e adorate la verbosa forma-canzone classica, provate ad assistere ad un concerto del duo romano, vi ricrederete. Sin dal primo brano, i bpm vi faranno scoppiare il petto e verrete travolti da un caos lisergico. Due strumenti in estrema simbiosi riempiranno la sala come un’orchestra creando un denso tessuto sonoro. L’esperienza dei Bud Spencer Blues Explosion si concretizzerà in uno spettacolo intenso e, a tratti, estremo.
Il concerto di ieri sera, almeno, è andato così. Un intreccio di ritmi primordiali e assoli curati, ma gradevolmente sporchi allo stesso tempo ha abbracciato per circa un’ora e mezza il Locomotiv di Bologna. Quattro diversi scenari visivi hanno scandito le diverse atmosfere dei pezzi dando una voce in più ai brani strumentali associandoli a degli elementi naturali. Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio sono dei veterani del rock’n’roll, si sente bene. La loro sicurezza sul palco li porta sia a suonare con un’abilità che solo in pochi riescono a preservare, sia ad una certa noncuranza delle sensazioni trasmesse al pubblico.
I Bud Spencer Blues Explosion hanno suonato egregiamente, sì, ma all’interno della loro “bolla”. Quella di ieri è stata un’esecuzione impeccabile da prova generale, da saletta, e questo si rifletteva in una particolare freddezza da parte di chi stava sotto al palco. C’erano tanta forma, tanta sostanza, tanto cuore, ma poca empatia. Non c’è stata la minima ricerca di un contatto di qualche tipo con i fan. È un elemento che ha ben poco a che fare con l’assenza di testi corposi o lunghi monologhi negli intermezzi; è una percezione individuale di un atteggiamento che diventa oggettiva quando viene condivisa con un gran numero di persone. La tecnica, senza una comunione di emozioni, non è nient’altro che l’ennesimo “Next Big Niente”
a cura di
Lucia Tamburello
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