“Anime Parallele”, il nuovo album di Laura Pausini

“Anime Parallele”, il nuovo album di Laura Pausini
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A distanza di anni dal suo ultimo lavoro discografico, “Fatti Sentire”, Laura Pausini torna con il nuovo album di inediti: Anime Parallele.

L’album

Nell’epoca dei singoli e degli stream, in cui siamo abituati ad ingurgitare musica di dubbio gusto a ripetizione, Laura Pausini a riprova della sua pluriennale carriera ha deciso di osare con un album composto da ben sedici tracce, il cui ascolto necessita di oltre un’ora di tempo.

Sebbene non siamo davanti all’album in studio più lungo della cantautrice, indubbiamente siamo dinanzi ad uno di quelli meno riusciti. Il problema principale infatti, non deriva dalla necessità di fermarsi per ascoltare i brani, ma anzi, esso sorge nel momento in cui quasi tutti i testi appaiano superficiali o mal assortiti, ad eccezione di alcuni.

La tracklist
  1. ZERO
  2. UN BUON INIZIO
  3. DURARE
  4. EPPURE NON È COSÌ
  5. COS’È
  6. TUTTE LE VOLTE
  7. IL PRIMO PASSO SULLA LUNA
  8. DIMORA NATURALE
  9. PIÙ CHE UN’ IDEA
  10. ANIME PARALLELE
  11. PERÒ
  12. FLASHBACK
  13. VENERE
  14. VALE LA PENA
  15. OLTRE LA SUPERFICIE
  16. DAVANTI A NOI
I brani migliori

Come da tradizione, anche stavolta Laura Pausini ha portato nel suo lavoro i propri valori ed i propri affetti, dando vita in questo modo ad un perfetto miscuglio di crescita, cambiamento, e costanza.


Il sentimentalismo e gli affetti familiari nella carriera dell’artista sono infatti sempre stati un punto fondamentale. Non è difficile ricordare tra i brani più intimi della cantautrice, “Celeste“, un brano di eccezionale delicatezza che a pensarci bene oggi, sembra aver trovato anni dopo, un gemello in “Dimora Naturale“, quest’ ultimo dedicato alla figlia Paola.

Tra i brani più belli troviamo inoltre “Davanti a Noi“, il cui testo è composto dalle promesse di matrimonio della cantautrice con suo marito Paolo, il quale ha composto la musica.

Eppure non è così

Sebbene nessuna delle tracce risulti particolarmente incisiva, nonostante il tentativo carino, dichiarato dalla cantautrice, di comunicare con anime e non con dei corpi, (da qui il nome dell’ album), “Eppure non è così“, è una di quelle canzoni che decisamente non funziona.

Immediatamente collegata al meme comparso su Twitter durante la pandemia, il brano si fa portavoce delle difese della categoria dei cantanti e delle personalità del mondo dello spettacolo, troppo spesso attaccate ingiustamente, come spiegato dal ritornello, il quale inizia con:

Sembriamo bersagli,
in piedi sui palchi.

Carino il messaggio, se non fosse che le sonorità impiegate potrebbero benissimo essere la sigla di un cartone animato, e questo causa inevitabilmente un crollo di credibilità all’intero pezzo.

In conclusione possiamo affermare che per aver 30 anni di carriera alle spalle, Laura Pausini ha fatto il passo un po’ troppo lungo rispetto alla gamba, inserendo decisamente troppi pezzi mediocri nell’album.

Nessuno di noi nell’ epoca in cui viviamo si aspetta album corposi, in cui ogni brano è degno di nota, però dopo una carriera pluriennale, non ci si può nemmeno trovare davanti ad un album quasi interamente pseudo anonimo, la cui problematica decisamente non è risolvibile con un secondo ascolto, né con una migliore analisi dei testi.

a cura di
Marta Canu

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Marta Canu

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