Due mostre in contemporanea per il grande fotografo milanese
A dieci anni dalla sua scomparsa Milano rende omaggio a uno dei suoi più grandi fotografi di architettura e paesaggi, Gabriele Basilico.
La mostra Gabriele Basilico. Le mie città è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Triennale Milano, insieme a Electa e realizzata con la collaborazione scientifica dell’Archivio Gabriele Basilico e prende forma in due sedi: la Triennale e Palazzo Reale.
La mostra rappresenta il primo grande omaggio che la città, in cui Basilico è nato e ha vissuto, rivolge al fotografo e a quel suo sguardo cosmopolita, capace appunto di ascoltare il cuore di tutte le città.
L’esposizione propone complessivamente circa 500 opere: in Triennale, dove la curatela è affidata a Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi, viene esposta un’ampia selezione di immagini di Milano e delle sue periferie, a Palazzo Reale la mostra è curata da Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia e presenta una selezione dei lavori sulle grandi committenze internazionali di Basilico.
La mostra in Triennale Milano
L’esposizione in Triennale, realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea, presenta in completo il lavoro di documentazione che Basilico ha realizzato sulla propria città nel corso di quasi 40 anni, raccontando l’architettura, il tessuto edilizio, i monumenti, lo sviluppo urbano e le trasformazioni di Milano e della sua area metropolitana, attraverso 13 serie fotografiche e centinaia di opere.
Si inizia con una timeline che ripercorre la vita dell’artista (dalla nascita nel 1944) e la sua carriera; ad ogni step è affidata un’immagine rappresentativa.
Si entra poi nel salone in cui troviamo 180 fotografie a parete e un’ampia selezione di immagini d’archivio in teca, la maggior parte in bianco e nero.
Le 13 serie esposte ripercorrono la carriera di Basilico dagli esordi, immersi nel clima del reportage sociale, fino agli ultimi e più spettacolari lavori, che descrivono una Milano in trasformazione.
Un percorso che include il racconto delle periferie milanesi degli anni Settanta, la celebre inchiesta dedicata alle fabbriche (Milano Ritratti di Fabbriche, 1978-1980), l’indagine sulle architetture del modernismo milanese (1985), il progetto sulla città di notte realizzato per l’AEM (1989), i lavori per la costruzione del quartiere Porta Nuova (dal 2004 al 2012) e il restauro del tetto del Duomo (2012).
Vengono inoltre esposti tre nuclei di opere in prestito dal Museo di Fotografia Contemporanea e che provengono dai progetti Archivio dello spazio (Sesto San Giovanni, 1992-1993), Milano senza confini (1998) e Paesaggio prossimo (2006-2007).
Non solo foto
Vi sono anche due video proiettati, uno che racconta il modo di lavorare di Gabriele Basilico alle prese con architetture e macchine fotografiche di grande formato, e l’altro mostra il fotografo intento a sviluppare e stampare rullini e quello che si prova a curare da se tutti gli aspetti delle proprie immagini prodotte.
“Negli anni Milano è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire”: così raccontava Gabriele Basilico il rapporto con la sua città.
Più di ogni altra città, Milano ha offerto al fotografo la possibilità di sperimentare, di intraprendere ricerche con ampiezza di temi, tempo a disposizione, capacità di movimento.
La mostra a Palazzo Reale
Sono circa 200 le opere a Palazzo Reale, una ricca selezione dall’Archivio Basilico tra i più importanti lavori dell’artista nel corso della carriera, realizzati in occasione di eventi internazionali nei quali è stato spesso l’unico autore italiano presente.
Lo spazio del Lucernario è occupato da Sezioni del paesaggio italiano, un’indagine seminale sulla trasformazione del paesaggio nazionale realizzata per la VI Biennale di architettura di Venezia del 1996, in collaborazione con Stefano Boeri (96 stampe 30×40 cm). Lo studio si sviluppa lungo sei sezioni del territorio, da nord a sud dell’Italia, idealmente corrispondenti a circa 50 km ognuna, che uniscono un’area urbana consolidata a una zona suburbana densamente popolata.
Una sorta di anticamera alle città del mondo che rappresenta un passaggio fondamentale nell’opera di Basilico, esercizio documentaristico che permette al fotografo milanese di sperimentare un linguaggio che troviamo poi compiuto nelle fotografie delle metropoli del mondo.
Nella Sala delle Cariatidi invece vi sono 100 fotografie di oltre 40 città realizzate in occasione di prestigiosi incarichi internazionali, fra cui Shanghai, Rio de Janeiro, San Francisco, Mosca, Londra, Parigi, Istanbul, Tel Aviv, Boston, Liverpool, Roma, Berlino, Lisbona, Valencia, Gerusalemme, Beirut, Amman, Montecarlo, Hong Kong e altre ancora.
Città e metropoli del mondo che compongono una foresta di visioni che lo spettatore scopre come fosse perduto dentro un film, dove ogni fotogramma è simile eppure diverso.
La pratica fotografica di Basilico è sempre la somma di un’esperienza, di un insieme di informazioni che il fotografo ha raccolto e trasformato in immagini.
L’allestimento è pensato come un tracciato urbano, un labirinto di vie e piazze dove lo spettatore incontra le fotografie di Basilico allestite su pannelli come fossero i muri delle strade delle città.
Alla conferenza inaugurale della mostra erano presenti:
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano
Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano
Roberto Cassetta, Responsabile mostre Electa
Matteo Balduzzi, Curatore del Museo di Fotografia Contemporanea
Giovanna Calvenzi, Curatrice della mostra
Luca Ranieri, Head-ESG Strategy And External Relations, BNL BNP Paribas
La mostra Gabriele Basilico. Le mie città è aperta al pubblico:
dal 13 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 a Palazzo Reale
dal 13 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024 in Triennale Milano
a cura e foto di
Emanuela Giurano