Festival di Venezia 2023: vincitori, vinti e indifferenziata

Festival di Venezia 2023: vincitori, vinti e indifferenziata
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Si è conclusa l’ottantesima (re)incarnazione di una delle kermesse cinematografiche più importanti del pianeta. Il Festival di Venezia 2023 ha regalato un po’ di soddisfazioni e anche qualche immancabile critica.

Chissà se 80 anni fa, quando dei nobiluomini hanno deciso di metter su un festival del cinema nella città lagunare più famosa al mondo, fossero consapevoli che avrebbe superato di gran lunga la soglia del terzo millennio e con ancora così tanto clamore, per giunta.

Stiamo parlando ovviamente del Festival di Venezia 2023, (precisazione doverosa, in quanto da non confondersi col Gran Sasso Film Festival). Una edizione orfana di alcuni pezzi grossi dello star system (complice lo sciopero di molti attori di Hollywood), piena zeppa di influencer di fama grande quanto il mio gigantesco punto interrogativo sulla testa ogni volta che vedevo i loro volti, ma al tempo stesso costellata di colpi di scena e di genio degni dei meme awards.

Come non ricordare la polemica/provocazione di Favino contro il film su Ferrari, reo di non avere nel cast nemmeno un attore italiano, o l’altrettanto interessante quanto profonda riflessione di Mads Mikkelsen sul doppiaggio e di quanto sia dannoso. Tutto questo però è stato offuscato da Antonio Zequila che trionfante sfreccia tra i canali di Venezia a bordo di un motoscafo salutando i suoi ammiratori presenti, ergo nessuno (zero, nemmeno di sfuggita tra le viuzze).

Bello, bellissimo.

Ah, sì, si parlava dei film

Il Leone d’oro è andato meritatamente a Poor Things di Yorgos Lanthimos, mentre il Gran premio della giuria è volato sino al Giappone, grazie all’opera di Ryusuke Hamaguchi, Evil Does Not Exist. L’Italia si è portata a casa (quindi dall’altra parte del pianerottolo) il premio per la miglior regia, grazie a Io Capitano di Matto Garrone.

Il premio per la migliore sceneggiatura no, non è andato a Zequila per la sua (comunque ottima) performance tra i canali di Venezia mentre saluta i suoi ammiratori invisibili, ma a Guillermo Calderon e Pablo Larrarin per El Conde dello stesso Pablo Larrain.

Miglior attrice e miglior attore sono Cailee Spaeny per la sua interpretazione in Priscilla di Sofia Coppola e Peter Sarsgaard, mirabile in Memory di Michel Franco.

Di seguito l’elenco completo dei vincitori categoria per categoria. Nel frattempo, il vostro scribacchino di fiducia va ad assicurarsi che Zequila e Favino non stiano litigando (non è vero, vado a farmi uno spritz e a capire perché Stallone non sia passato per Venezia per presentare I Mercenari 4).

I vincitori del Festival di Venezia 2023

Leone d’oro al Miglior Film: Poor Things di Yorgos Lanthimos (Grecia)

Leone d’argento-Gran Premio della Giuria: Evil Does Not Exist di Ryusuke Hamaguchi (Giappone)

Leone d’argento-Premio per la miglior regia: Matteo Garrone per Io Capitano (Italia)

Premio per la miglior sceneggiatura: Guillermo Calderon e Pablo Larrarin per El Conde di Pablo Larrain (Cile)

Premio speciale della Giuria: Green Border di Agnieszka Holland (Polonia)

Coppa Volpi miglior attore: Peter Sarsgaard per Memory di Michel Franco (USA)

Coppa Volpi miglior attrice: Cailee Spaeny per Priscilla di Sofia Coppola (USA)

Premio Marcello Mastroianni ad attore/attrice emergente: Seydou Sarr per Io Capitano (Senegal)

VINCITORI DI ORIZZONTI

Miglior film: Una spiegazione per tutto di Gabor Reisz (Ungheria)

Miglior regia: Mika Gustafson per Il paradiso brucia (Svezia)

Premio speciale della giuria: Una sterminata domenica di Alain Parroni (Italia)

Miglior attrice: Margherita Rosa De Francisco per El Paraiso (Colombia)

Miglior attore: Tergel Bold-Erdene per Ser Ser Salhi (Mongolia)

Miglior sceneggiatura: Enrico Maria Artale per El Paraiso (Colombia)

Miglior cortometraggio: A Short Trip di Erneik Bequiri (Albania)

Premio Leone del Futuro Venezia Opera prima Luigi De Laurentiis: Love Is A Gun di Lee Hong-Chi (Cina)

Orizzonti extra, premio spettatori Armani Beauty:

Felicità di Micaela Ramazzotti (Italia)

VINCITORI VENEZIA CLASSICI

Miglior film restaurato: Ohikkoshi (Moving) di Shinji Somai (Giappone)

Miglior Documentario sul cinema: Thank You Very Much di Alex Braverman

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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