Patrizia Cirulli: l’incontro magico con Eduardo De Filippo

Patrizia Cirulli: l’incontro magico con Eduardo De Filippo
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Patrizia Cirulli torna con un nuovo progetto d’autore: la compositrice mette in musica le poesie di Eduardo De Filippo costruendo un lavoro originale che racchiude in sé tutta la magia del grande artista napoletano

La nuova fatica discografica della musicista ed autrice Patrizia Cirulli s’intitola “Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica”. Si tratta di un minuzioso lavoro di ricerca musicale fatta dalla Cirulli per creare la giusta dimensione sonora alle poesie di Eduardo De Filippo, scritti così profondi ed ironici che riescono a combinare la dimensione più cupa con quella più giocosa.

Una sfida, quindi, quella di Patrizia, di confrontarsi con un mostro della letteratura e del teatro, però, decisamente vinta: l’album è un raffinato esempio di musica che fa sfiorare tradizione contemporaneità mentre celebra l’arte di De Filippo senza snaturare quella di Patrizia.

L’album, realizzato sotto la direzione musicale di Marcello Peghin e la consulenza artistica di Mimmo Paganelli e edito da Squilibri Editore, contiene una nota introduttiva a firma di Pasquale Scialò e alcune immagini dei dipinti di Beppe Stasi.

La cantautrice, per tre volte finalista al Premio Tenco e per tre volte vincitrice del Premio Lunezia, presenterà live i brani il 9 marzo a Milano e il 21 aprile a Napoli. Noi della redazione di The Soundcheck le abbiamo rivolto qualche domanda per conoscere meglio la natura del suo lavoro.

Ciao Patrizia e benvenuta qui su the soundcheck! Per rompere subito il ghiaccio entrerei subito al nocciolo della questione. Come mai hai scelto di musicare le poesie di Eduardo De Filippo e di comporne un album?

Ho musicato una prima poesia di Eduardo nel 2013, quando stavo lavorando a quello che sarebbe poi diventato il mio album “Mille baci” dove ho musicato in forma canzone poesie di grandi poeti (Quasimodo, Catullo, D’Annunzio, Merini e altri).

Incontrando il mondo poetico di Eduardo mi sono appassionata e ne ho musicate altre nove di sue poesie. Poi questo materiale è rimasto nel cassetto per qualche anno fino a quando ho iniziato le registrazioni nell’autunno del 2020.

Quali sono state le difficoltà riscontrate nell’interfacciarti con le poesie di De Filippo? Le hai trovate particolarmente musicali?

Difficoltà non ne ho trovate. È stato tutto molto naturale, è stato un incontro quasi magico.

Non sono napoletana e ho poi dovuto affinare la pronuncia, ma per quanto riguarda il processo creativo nella composizione delle musiche nessuna difficoltà, mi sono messa in ascolto del testo.

Hai con te un team di lavoro eccezionale. In che modo avete lavorato per costruire questo progetto?

Ho affidato la direzione musicale in studio a Marcello Peghin (che ha suonato tutte le chitarre). Hanno suonato musicisti straordinari, Maria Vicentini, Mauro Palmas, Salvatore Maltana, Paolo Zuddas, Salvatore Corazza, che ringrazio profondamente.

Ogni musicista ha curato i propri arrangiamenti e poi abbiamo avuto la supervisione di un grande esperto di musica e direttore artistico come Mimmo Paganelli. 

Qual è il tuo rapporto con la poesia? Da dove nasce questa esigenza di mettere in musica questa forma di scrittura?

Amo la poesia e la poeticità delle cose e dell’esistenza.

Ho iniziato nel 2010 musicando la poesia di Salvatore Quasimodo “Forse il cuore”, è stata una scoperta per me. Un primo esperimento riuscito che mi ha portato ad appassionarmi a questa modalità, far suonare un testo poetico in forma canzone. Fare in modo che all’ascolto il brano suoni cosi, come una canzone.

Tra modernità e tradizione, il tuo album è una combinazione tra questi due aspetti. Ci racconti in che modo hai cercato di camminare su questa linea sottile di rispetto per il folklore ma allo stesso tempo di innovazione durante la composizione del tuo album “Fantasia”?

Come dicevo prima, parto sempre dall’ascolto del testo, dal suo suono, dal significato, dalle impressioni emotive che evoca.

Da qui mi viene un’idea musicale che mi porta dentro quel mondo e nasce quindi la musica.

Nel musicare Eduardo sono entrata in un certo immaginario con certe atmosfere, certamente con una tradizione musicale di un tempo, con momenti di rimando anche alla musica classica, ma tornando poi anche al momento presente. Le poesie di Eduardo sono assolutamente attuali. 

Quali stimoli trovi nell’avvicinarti alla musica di altri e nel farla tua? Pensiamo per esempio a “Sanremo d’ autore” il tuo precedente album che ha riproposto successi di Sanremo in versioni completamente inedite…

Mi piace interpretare brani di altri autori, soprattutto quando ci sono brani che sento e che risuonano con me.

Sempre con rispetto nei confronti dell’autore del brano, mi avvicino il più possibile ad una mia versione. Mi piace molto fare versioni acustiche, scarne, in modo che emerga l’emozione del testo, senza troppi fronzoli.

Un brano che mi ha molto emozionato e che amo molto in quell’album è “Pitzinnos in sa gherra” dei Tazenda. 

Quali sono, invece, le tue sensazioni ora che Fantasia è stato suonato dal vivo e quali sono le aspettative per il tour?

Il lavoro sulle poesie di Eduardo è stato accolto benissimo anche nei concerti e questo mi fa molto piacere. Eduardo è un monumento della cultura italiana ed molto amato è rappresentato anche all’estero.

È stato un privilegio poter musicare le sue poesie e sono infinitamente grata alla famiglia De Filippo per avermi concesso questa possibilità.

Il 21 aprile presenteremo il disco con il concerto a Napoli all’Auditorium Novecento.

Mi auguro di poter proseguire questo bellissimo viaggio con le poesie di Eduardo sia in Italia e anche all’estero. 

a cura di
Staff

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