“Bellodrama” di Ana Mena ci fa ballare sulle delusioni

A distanza di 5 anni da “Index”, Ana Mena pubblica il suo attesissimo secondo album
Dopo aver passato gli ultimi anni a collezionare dischi d’oro e di platino tra Italia e Spagna, Ana Mena pubblica il suo secondo album, “Bellodrama”, nato proprio tra questi due Paesi. In “Bellodrama”, infatti, troviamo anche qualche pezzetto di Italia, come le collaborazioni con Fred De Palma e Rocco Hunt, con cui l’abbiamo conosciuta, oltre a “Música ligera” e “Un clásico”, cover in spagnolo di due brani di grande successo degli ultimi anni, rispettivamente “Musica leggerissima” di Colapesce Dimartino e “Superclassico” di Ernia.
Con questo album, Ana Mena si allontana in parte dalle sonorità reggaeton e latine, decisamente più presenti nel suo primo album e nelle collaborazioni già citate con cui ha raccolto il successo anche nel nostro Paese, per concentrarsi sul suo lato più urban e sperimentare col pop.
Il collegamento con il passato
Questo non significa che siano totalmente assenti. Basta vedere infatti l’inserimento nella tracklist di “Se iluminaba” e “A un paso de la luna”, rispettivamente le versioni nella sua lingua di “Una volta ancora” con Fred De Palma e “A un passo dalla luna” con Rocco Hunt. Un’altra canzone che non si discosta troppo dal recente passato di Ana è “Bebé”, ft. Dejota21, forse il pezzo più debole del disco.
Una cosa molto presente, in entrambi i lavori della cantante spagnola, sono proprio i featuring, che in realtà non creano nessun valore aggiunto ai brani che Ana è in grado di reggere solamente con la sua voce. Basta ascoltare “Mezzanotte, la versione italiana di “Las 12”, presente nell’album con la collaborazione di Belinda, per accorgersene.
Non è un caso infatti che suoi i pezzi migliori siano proprio quelli in cui compare da sola. In particolare la prima canzone dell’album “Lentamente”, nonché la preferita dalla stessa artista, o “Rojo amanecer”, l’unica ballata presente. Altra nota di merito, Ana Mena compare come autrice di tutti i brani, con la sola esclusione di “Se iluminaba”.
Ballare sulle delusioni
In definitiva “Bellodrama” è il risultato del processo di crescita di un’artista che ha pubblicato il suo primo album quando era poco più che maggiorenne e che è riuscita a discostarsi da un’etichetta che forse troppo precocemente le era stata cucita addosso.
Le canzoni contenute nel disco hanno tutte un sapore agrodolce, come lascia intuire il titolo. Nell’album sono contenute le delusioni amorose, sue, ma anche nostre, cantate malinconicamente dalla voce di Ana, ma su basi estremamente pop, che ti permettono di cantarle e di ballarci sopra. Perché, come dice lei stessa, “ogni cicatrice è una canzone. Ogni dramma è ballabile“
a cura di
Mirko Fava