The Ocean – Alchemica, Bologna – 6 giugno 2022

The Ocean – Alchemica, Bologna – 6 giugno 2022
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Bologna è l’ultima data del tour europeo dei The Ocean, band tedesca fondata dal chitarrista Robin Staps nel 2000, con all’attivo ben 9 album che spaziano fra molti generi, creando spesso stratificazioni.
Si va dal post-metal allo sludge, passando per il progressive metal, spesso anche all’interno del medesimo brano, che non di rado alterna parti più estreme a momenti introspettivi.

L’apertura. Gli Psychonaut rompono il silenzio

Ad aprire il concerto dei The Ocean ci sono gli Psychonaut, per un pubblico non così numeroso, ma pronto a supportare sin da principio la band belga, con urla e applausi al momento giusto. Rompono il ghiaccio con Halls of Amenti, cui segue The Story of your Enslavement, brano trascinante che porta il pubblico ad un deciso headbanging collettivo.

Foto del concerto di Milano, 05/06/2022, Stefan De Graef

L’atmosfera inizia a scaldarsi e fra le parti chitarristiche degne di nota di All I saw as a huge monkey e i riff atmosferici di Sanada, si arriva a The Fall of consciousness. Un suono materico e tangibile dalle venature quasi psichedeliche, quello dell’ultimo brano, in cui ad un cantato più pulito del bassista si alterna quello decisamente urlato e graffiante del chitarrista. Il trio si congeda fra gli applausi di un pubblico divertito e affamato di musica.

I pg.lost. Un viaggio sonoro

Con grande puntualità, dopo appena quindici minuti ed un cambio set-up del palco è il momento dei pg.lost. Il suono ora si trasforma in qualcosa di più immersivo, il pubblico si lascia trasportare dai ritmi lenti e riflessivi, cui lascia spazio anche la luce blu soffusa. Un incipit senz’altro suggestivo e inaspettato.
Come inaspettate sono le esplosioni sonore che caratterizzano i brani della band svedese post-rock. Un sound che avvolge l’ascoltatore, accompagnandolo in un’esperienza musicale unica.

L’acme e punto di svolta è rappresentato dalla intensa Terrain. Verso la fine del brano il chitarrista Gustav Almberg porge la chitarra al ragazzo di fronte a lui, che inizia a suonare col plettro che poi gli regala ringraziandolo, è un momento carico di emozione e la vicinanza del pubblico al palco amplifica ogni sentimento. Ci si sente parte della musica.

The Ocean: una musica viscerale
Foto del concerto di Milano, 05/06/2022, Loïc Rossetti

Ad aprire le danze è Triassic, dal loro ultimo album Phanerozoic II: Mesozoic | Cenozoic. La chitarra di Robin Staps rompe il silenzio, un suono che sembra venire da lontano ed evocare un immaginario preistorico condiviso.


A narrarcelo ci pensa Loïc Rossetti, il cantante della band, che è tornato a cantare dopo un serio infortunio a entrambe le gambe, causato da una caduta mentre faceva stage diving.
La potenza della sua voce graffiante è essenziale e nonostante sia costretto a stare seduto in certi momenti e a muoversi con le stampelle, dà prova di grande forza caricando al massimo il pubblico.

Foto del concerto di Milano, 05/06/2022, Stefan De Graef

Il caldo ora è quasi insopportabile, “This is a fucking sauna!” afferma divertito Staps, fra un pezzo e l’altro. Eppure il suono si fa ancora più pesante, la folla vi si immerge, le luci soffuse dell’inizio si alternano ora ad infiniti flash luminosi accecanti.


Arriva il momento culminante e la folla è pronta, sale sul palco il cantante e chitarrista degli PsychonautStefan De Graef, che canta mentre fa stage diving.
Il pubblico è letteralmente in delirio quando canta insieme a Rossetti in Palaeocene. Non è l’unico, perché a fare stage diving è anche Staps, e la folla lo prende ben due volte, noi in prima fila lo riaccompagniamo sul palco in un turbinio di emozioni.

Foto del concerto di Milano, 05/06/2022, Robin Staps

Il nostro viaggio nella storia si conclude con Jurassic | Cretaceous. Rossetti si sposta da una parte all’altra del palco e affida il microfono al pubblico che canta all’unisono il testo che cela un riferimento all’uomo attuale.
Un’umanità che si illude di governare per sempre il pianeta terra ma che presto sarà scacciata da quest’ultima proprio come i dinosauri, a causa del cambiamento climatico che ha causato l’uomo stesso.

We are just like reptiles
Giant rulers of the world
Within the blink of an eye
Wiped off the face of the earth
.”

Jurassic | Cretaceous – The Ocean

We want more! We want more! We want more!“, urla la folla. La band sale ancora sul palco e suona Firmament, brano dall’album Heliocentric, senza smentirsi e regalando ancora emozioni vibranti al suo pubblico.

Un suono tangibile ed insostituibile

L’atmosfera da ultima data del tour si sente e fuori ci sono i membri delle band che hanno suonato in apertura. Parlano con i fan e fanno foto con loro, l’atmosfera ora è rilassata e piacevole e noi ci intratteniamo con Almberg, chitarrista dei pg.lost. È felice di essere tornato a suonare dal vivo, finalmente in contatto con il suo pubblico e dopo scambi di battute varie ci salutiamo, promettendoci che tornerà in Italia.

La musica fa esattamente questo, riaccende i sensi, ti lascia il corpo in vibrante movimento per ore, ci rimette in contatto con il nostro essere umani.

Foto del concerto di Milano, 05/06/2022

Setlist The Ocean

Triassic
Silurian: Age of Sea Scorpions
Bathyalpelagic I: Impasses
Bathyalpelagic II: The Wish in Dreams
Miocene | Pliocene
Oligocene
Permian: The Great Dying
Pleistocene
Holocene
Palaeocene
Jurassic | Cretaceous
Firmament

a cura di
Letizia De Mase

foto di
Emanuela Giurano

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Letizia De Mase

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