I Flowers For Boys raccontano la loro “Patricia”

I Flowers For Boys raccontano la loro “Patricia”
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I Flowers For Boys, band emergente della scena pugliese, hanno rilasciato per l’Angapp Music Records questo 22 aprile il singolo “Patricia” su tutte le piattaforme digitali. Il gruppo ha risposto ad alcune delle nostre domande per conoscere meglio l’obiettivo del progetto musicale, le loro aspettative e quello che si prospetta per il loro futuro

Il singolo “Patricia” della band pugliese Flowers For Boys distribuito su tutte le piattaforme digitali questo 22 aprile si dimostra com un brano trascinante, energico ed orecchiabile. Grazie alle sue sonorità divise tra un’impronta elettronica con evidenti influenze indiepop british, “Patricia” è un pezzo che coinvolge pronto a far ballare i suoi ascoltatori.

Dietro la patina del sound energico e vitale vi è, però, un messaggio forte e diretto. Il singolo è, infatti, un grido all’accettazione di sé anche dinnanzi alle avversità di un società che sembra ostile. “Patricia” invita ad amare il prossimo partendo, però, dalla propria persona superando quegli ostacoli esistenziali di cui noi stessi siamo spesso i principali artefici.

I Flowers For Boys raccontano la storia di “Patricia” con delicatezza e generosità senza quella controversa compassione che caratterizza noi esseri umani di fronte a storie complesse. Si parte da tematiche difficili come la transfobia per poi sfociare in un vero e proprio inno di speranza di unione comune.

L’intervista

La band di orgine pugliese ha parlato con la redazione di The Soundcheck della nascita del loro progetto musicale, del presente rappresentato da “Patricia” e di quello che sarà il loro futuro. Qui di seguito la nostra intervista.

Ciao ragazzi benvenuti su The Soundcheck! Ascoltando “Patricia”, il vostro ultimo singolo, ci è sembrato che l’obiettivo fosse quello di costruire un pezzo molto energico e ballabile. Quali sono stati i presupposti di composizione del vostro brano “Patricia”? Quali obiettivi vi siete prefissati durante la stesura del pezzo?

Di solito, quando componiamo, tutto comincia con un’idea molto vaga. Ci piace iniziare a buttar fuori le idee e poi vedere un po’ come si evolvono, e spesso lo fanno in maniera del tutto inaspettata. Ad esempio, per “Patricia” tutto era iniziato dal volere un ritornello ritmato ma ampio, che respirasse. Lavorando sul resto della canzone, però, è venuto fuori una strofa con un ritmo e una metrica molto cadenzata. Il nostro obiettivo era quello di far coincidere le due “anime” del pezzo. 

Il singolo è ispirato a qualcuno in particolare? C’è una ragione dietro la scelta del nome “Patricia”?

Il singolo parla di una donna transgender, ma si ispira a tutte quelle persone che affrontano la loro vita a testa alta e con determinazione, alle persone che con il sorriso e la loro energia riescono ad andare oltre il giudizio (e i pregiudizi) degli altri, alle persone che sentono di poter dire “sono veramente me e nulla o nessuno potrà cambiarlo!”

Riguardo al nome no, non abbiamo fatto una scelta vera a propria per il nome della ragazza di cui raccontiamo nel brano: è stato tutto molto spontaneo e naturale. Il nome Patricia poi, a nostro parere, ha una pronuncia sonoramente piacevole, potente e morbida allo stesso tempo.

Ci raccontate un po’ come è nato il vostro progetto musicale?

Ci siamo conosciuti all’interno della scena barese, non molto tempo fa. Carlo ascolta ad un live il vecchio gruppo di Federico e pensa “vorrei davvero suonare in questo gruppo!”. L’occasione si presentò qualche tempo dopo, ed effettivamente iniziammo a suonare assieme così, per caso. Così come per caso è nato il desiderio di sperimentare un genere che nessuno dei due aveva mai affrontato prima. Fortunatamente, abbiamo trovato altre due persone che condividono con noi lo stesso identico desiderio!

“Patricia” porta un messaggio molto forte di amore personale. Il brano tratta argomenti particolari e complessi. Quanto, secondo voi, la musica deve avere attinenza con l’attualità?

Noi pensiamo che la capacità della musica sia proprio nella sua malleabilità: ci sono brani che riescono a fotografare momenti precisi di un periodo storico; altri che diventano il leitmotiv di un sentimento (che sia generazionale o intergenerazionale) o di uno stato d’animo. Poi ci sono brani che riescono ad essere al di sopra di ogni spazio e tempo: gli “dei dell’Olimpo” della musica, immutabili, che permangono nella loro valenza ed attualità… sempre!

C’è un artista o gruppo a cui vi siete inaspettatamente ispirati per “Patricia”? Cioè, ci potrebbero essere delle sorprese riguardo a vostri riferimenti musicali e se questi hanno, eventualmente, influenzato il singolo?

I nostri gruppi di riferimento, rimanendo in generale del calibro di mostri sacri come Phoenix, Bombay Bicycle Club possono variare da brano a brano, a seconda del momento. L’ispirazione può provenire da qualunque parte e, infatti, durante la stesura di “Patricia”, ascoltare alcuni brani dei Two Doors Cinema Club si è rivelato essenziale per capire la direzione finale da dare al pezzo.

Cosa credete che il vostro sound e quello specifico del singolo “Patricia” possa aggiungere al panorama musicale emergente?

“Patricia” è, sicuramente, un brano diverso, rispetto ai canoni dell’indie italiano, ma sentiamo fortemente di appartenere ad una generazione di musicisti che vogliono costruire sul retaggio del grande repertorio italiano per portare qualcosa che per noi è fresco, sì, ma con forti radici nella musica popolare italiana.

Siamo, sì, vicini all’indie italiano come tematiche e alcune scelte compositive, ma, con “Patricia”, strizziamo l’occhio ad un indie di natura più britannica con forti influenze house. Noi siamo un po’ questo: vogliamo portare il nostro messaggio, in questo caso l’accettazione di sé stessi, nel modo a noi più naturale possibile. 

Se doveste scegliere una canzone del passato che avreste voluto comporre quale sarebbe?

“Everybody’s changing” dei Keane

Come si prospetta il futuro per voi?

Ricco di esperienze nuove che ci permetteranno di confrontarci con artisti della zona pugliese e nazionale.

a cura di
Staff

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