Ministri – Estragon Club, Bologna – 24 aprile 2022
I Ministri riportano il loro energico rock sul palco dell’Estragon Club di Bologna per la penultima data del tour “Numeri”.
Partiamo da un presupposto: sono una grande fan dei Ministri. Non è il primo concerto della band milanese a cui partecipo, non sarà certo l’ultimo. Il motivo? Questi ragazzi, sempre fedeli a sé stessi ma con una grande voglia di crescere e rinnovarsi album dopo album, vivono per i palchi. Ogni concerto dei Ministri a cui abbia assistito è sempre stato travolgente, fisicamente ed emotivamente, una vera e propria valvola di sfogo e un pugno nello stomaco. E anche questo live non è stato da meno, anzi.
L’attesa
Se già l’emozione di andare a un concerto è forte, dopo così tanto tempo senza poterlo fare è oltre il descrivibile. La fila per entrare tra il fervore della gente, la birretta prima di iniziare, il gruppo di apertura. Per questo tour sono stati accompagnati dalla band Il Corpo Docenti che, devo dire, mi ha ricordato molto i primi Ministri ma con un pizzico di emocore.
Dopo 15 anni di attività, i Ministri continuano ad essere un punto di riferimento per le band emergenti del panorama rock italiano e per diverse generazioni di appassionati e non solo. Infatti, la loro musica è capace di unire persone e generazioni diverse tra loro grazie alla verità, sincera e spesso crudele, che riescono a portare nei loro brani. Introspezione, denuncia sociale, speranza e rabbia si alternano negli album come nei live, rendendo estremamente semplice riconoscere lo stesso sentimento e sentirlo proprio.
È il momento di Spingere
Ed ecco che finalmente entrano in scena i nostri Ministri con le loro bellissime giacche napoleoniche bianche, in una formazione leggermente allargata. Al trio delle meraviglie Davide “Divi” Autelitano (voce e basso), Federico Dragogna (chitarra) e Michele Esposito (batteria), si aggiunge ancora una volta il quarto Ministro Marco Ulcigrai (chitarra) e per la prima volta Andrea Massaroli (tastiera).
Già dal primo brano la platea si prepara per il pogo, sempre all’ordine del giorno ai loro concerti. Pogo in cui io, chiaramente, finisco sempre con grande entusiasmo.
Il live prosegue alternando ballate come le più recenti Scatolette e Numeri a vecchi successi come Tempi Bui e Comunque. Divi e Fede interagiscono spesso con gli spettatori, introducendo i brani, onorando il giorno della festa della Liberazione, chiedendo battiti di mani. Bellissimo vedere e percepire da lì sotto la gioia e la gratitudine di essere tornati finalmente su un palco a far sentire la propria voce.
Questa situazione non ci ha allontanati, ci ha reso solo più vicini
Divi
Dalla più aggressiva Diritto al Tetto all’intima I tuoi weekend mi distruggono, il concerto è stato un’altalena di emozioni condivise tra abbracci, spinte, sudore e canti a squarciagola.
Non sono mancati anche i momenti di follia. Tra gli spettatori a un certo punto un ragazzo ha iniziato a fare il verso di una sirena (riproduzione pazzesca devo dire) ed è stato invitato sul palco a farlo al microfono durante Vicenza. Credo proprio abbia vissuto i suoi quindici minuti di celebrità nella vita!
Ovviamente non è potuto mancare il momento del crowd surfing durante l’esibizione del brano Il Bel Canto, grande classico dei Ministri. Anche questa volta, Divi è riuscito a tornare sul palco sano e salvo e ce lo ha riproposto a fine live, per non farci mancare proprio nulla.
Abituarsi alla fine (che la fine è solo un nuovo inizio)
Se c’è un pregio che mi sento di attribuire alle canzoni dei Ministri è questo: sanno toccare corde dei nostri animi che a volte non sappiamo nemmeno di avere, arrivando dritte allo stomaco. E live tutto acquista ancora più valore, diventando un vero e proprio atto liberatorio. La musica dal vivo ci permette di tirare fuori tutto quello che abbiamo dentro, urlare fino a non avere più voce, saltare e spingersi per sfogarci, piangere e stringersi le mani per affrontare il dolore e i ricordi, fino a sentirsi felicemente svuotati da ogni peso, in un ambiente di condivisione collettiva unico nel suo genere.
Ma d’altronde il potere della musica sta proprio in questo: non deve per forza farci stare male o stare bene, ma è culla per le emozioni e spinta per reagire.
“Giuramenti” è il prossimo album annunciato dalla band, in arrivo il 6 maggio. E noi non vediamo l’ora di sentirlo e di spaccarci le ginocchia al prossimo tour.
La scaletta del concerto:
Peggio di niente
Non mi conviene puntare in alto
Comunque
Gli alberi
Scatolette
Inferno
Numeri
Sabotaggi
I tuoi weekend mi distruggono
Tra le vite degli altri
Tempi bui
Vicenza
Il bel canto
Spingere
Una palude
Diritto al tetto
Abituarsi alla fine
a cura di
Chiara Serri
foto di
Nathalie De Muri
Seguici anche su Instagram!