Torino Film Festival 2024 – un’inaugurazione da Oscar

Torino Film Festival 2024 – un’inaugurazione da Oscar
Condividi su

Venerdì 22 novembre si è tenuta l’inaugurazione della 42ª edizione del Torino Film Festival, in una lunga giornata che ha portato molti degli ospiti tra le vie della città, prima del galà serale che ha riservato tanti premi dentro il Teatro Regio e qualche manifestazione fuori.

In una fredda serata torinese, il salotto buono della prima capitale d’Italia si è illuminato di stelle: Piazza Castello e il Teatro Regio sono stati la cornice per l’inaugurazione della 42ª edizione del Torino Film Festival, con un elevato numero di star italiane ed internazionali.

Già dalle 17:30 le auto sono arrivate, portando le prime stelle che hanno posato per i numerosissimi fotografi presenti nel più classico dei Red Carpet. Tra vestiti luminosi e completi eleganti, hanno sfilato sul tappeto rosso numerose personalità della politica e del cinema, ma a prendersi la scena è stata Sharon Stone con un abito di paillettes rosse e bianche e una mantella con più di 3000 fiori in organza. Seguita da Ron Howard, Rosario Dawson, Sarah Jessica Parker e suo marito Matthew Broderick.

Altro momento toccante è stato il passaggio sul tappeto rosso di Giancarlo Giannini, accolto con grandissimo calore da tutti i presenti.

Prima di questa scintillante sfilata, però, si è svolta la manifestazione di un piccolo gruppo di Ultima Generazione, che ha chiesto a gran voce che si facesse un minuto di silenzio per i fatti accaduti a Valencia. Dapprima allontanati dal red carpet, la loro protesta pacifica è continuata a distanza, cercando di far breccia nei cuori dei presenti sensibilizzando riguardo a tematiche sul cambiamento climatico.

Il Regio delle grandi occasioni

Una volta entrati al Teatro Regio, l’aria respirata è stata davvero quella delle grandi occasioni. Per l’intera serata Torino si è fatta Hollywood, tra l’entusiasmo palpabile e la corsa al posto (pur sempre in maniera composta), sintomo di grande attesa per l’inizio di questo Festival.

“Abbiamo fatto un bel lavoro, il mio mandato era quello di portare questo Festival a livello internazionale. Ci stiamo provando. Del resto il cinema non ha nazionalità, continuo a ripetere che i contenuti sono fondamentali, spero che quelli dei film in concorso e non possano incontrare il gusto di tutti”.

Giulio Base – Direttore Torino Film Festival

1500 invitati. Un numero che significa soldout per il teatro, per una serata ricca di premi, ma anche di grande attesa per il Festival che sarà, con 120 film selezionati su oltre 6000 candidati suddivisi in sei sezioni.

Il coro delle voci bianche del Regio, guidato dal maestro Claudio Fenoglio, ha aperto la serata sulle note del Tema d’amore de Il Padrino, omaggio a Brando e al compositore del brano, Nino Rota. Per ricordarci che quest’edizione del Festival sarà dedicata a Marlon Brando, nell’anno del centenario dalla sua nascita.

Madrina della serata mancata Cristiana Capotondi che ha dovuto lasciare il suo ruolo a causa di sintomi influenzali, ma sostituito dal direttore del festival Giulio Base, che ha presentato le autorità ed infine le stelle che hanno ricevuto il premio: La Stella Della Mole.

Matthew Broderick, Rosario Dawson, Giancarlo Giannini, Sharon Stone e Ron Howard sono i primi premiati, in uno scroscio di applausi e tra la commozione da parte degli attori.
Nei prossimi giorni saranno consegnati ulteriori premi durante le proiezioni ad Alec Baldwin, Emmanuelle Béart, Julia Ormond, Vince Vaughn, Michele Placido ed Ornella Muti.

“Eden”

Ultimo a salire sul palco Ron Howard, il quale – oltre ad aver ritirato La Stella della Mole – ha usato il Torino Film Festival come palcoscenico internazionale per la prima proiezione in anteprima europea del suo ultimo, attesissimo, film: Eden.

Dopo alcuni inciampi nelle ultime pellicole realizzate, il regista cerca di tornare alle origini con un film che non strizza più l’occhio al pubblico mainstream, ma, attraverso quella che sembrerebbe essere una storia vera, cerca di mostrarci le scelte che l’essere umano compie anche a discapito degli altri.

1932: il mondo è al collasso, l’economia è ormai insostenibile e lo spettro del nazismo è una solida realtà. In questo contesto il dottor Friedrich Ritter e sua moglie Dora Strauch, (Jude Law e Vanessa Kirby) decidono di lasciare la Germania per trasferirsi sull’isola di Floreana, nelle Galàpagos.

Sull’isola Ritter inizia a scrivere della sua esperienza e di come la vita su quell’isola sia la sola scelta possibile in questo mondo corrotto. Le parole arrivano ai giornali progressisti del vecchio continente, cosicché la coppia tedesca composta da Heinz e Margaret Wittmer (Daniel BrühlSydney Sweeney) decide di seguire il suo esempio.

Ritter vede i Wittmer come semplici turisti e non li accetta nella sua idea di mondo ideale, ma la vita dei coloni viene ulteriormente scovolta dall’arrivo della baronessa (Ana de Armas), che ha l’ambizione di costruire un lussuoso hotel sulla spiaggia, portando tutti i nostri personaggi ad agire in modo individualista per raggiungere solo il proprio scopo.

L’idea si scontra con i fatti

Sulla carta la pellicola ha il potenziale per diventare un film di assoluto interesse, ma questa idea si scontra con la realtà dei fatti: i personaggi non vengono sviluppati a sufficienza, anzi, i valori che li spingono nelle azioni vengono ben presto dimenticati e messi in secondo piano.

Da potenziale nuova “Fattoria degli animali”, il film non riesce ad avvicinare il pubblico ai personaggi e l’intenzione di ragionare sulle scelte che tutti noi facciamo si perde.

Due ore di film che lasciano più dubbi che certezze, nonostante l’incredibile sforzo dello sceneggiatore Noah Pink di far funzionare la pellicola nei vari aspetti che si vanno ad affrontare. Un thriller che si trasforma in una commedia a tratti divertente, che intrattiene senza far riflettere.

Adesso però spazio al Festival e alle sue pellicole in concorso! Ieri, sabato 23 novembre, sono iniziate le proiezioni nelle sale, che proseguiranno fino a venerdì 29, per poi concludersi sabato 30 con la cerimonia di chiusura e la proiezione della pellicola Waltzing with Brando.

Buona Visione!

A cura di
Andrea Munaretto
Foto Credit
Torino Film Festival

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – La retrocensione: Pulp Fiction – la definizione del termine “tarantiniano”!
LEGGI ANCHE – MUBI rilascia il trailer di “The Girl in the Needle”
Condividi su

Andrea Munaretto

Nato nell'84 e fin da quando avevo 4 anni la macchina fotografica è diventata un'estensione della mia mano destra. Appassionato di Viaggi, Musica e Fotografia; dopo aver visitato mezzo mondo adesso faccio foto a concerti ed eventi musicali (perché se cantassi non mi ascolterebbe nessuno) e recensisco le pellicole cinematografiche esprimendo il mio pensiero come il famoso filtro blu di Schopenhauer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *