Fiorella Mannoia – Teatro Team, Bari – 17 marzo 2022
Fiorella Mannoia ha portato sul palco del Teatro Team il Tour “La versione di Fiorella” accompagnata da una band di tutto rispetto, composta da:
Diego Corradini (batteria)
Luca Visigalli (basso)
Claudio Storniolo (piano e tastiere)
Max Rosati e Alessandro “Doc” De Crescenzo (chitarre)
e per ultimo, ma non meno importante Carlo Di Francesco (percussioni e direzione musicale) nonché marito della cantante.
La versione di Fiorella
Tra brani suoi e brani presi in prestito da colleghi come Lucio Battisti, Lucio Dalla, Renato Zero e tanti altri la Mannoia ha mangiato il palco non senza dedicare del tempo a dire la sua sulla situazione politica attuale, su una guerra inutile.
Tanti gli applausi a quel “Io sto con l’Ucraina” o a quel “Spero di regalarvi due ore di spensieratezza e distrazione”, perché la musica è anche questo: un modo per scacciare i pensieri negativi e regalarsi del tempo di gioia.
Notevoli i giochi di luce, quindi dalla mia non posso che fare un plauso al direttore luci. Luci che hanno dato splendore a una cantante che non ha nulla da invidiare alle nuove leve, ma che anzi ha solo da insegnare come si sta sul palco anche quando si rimane solo con le due chitarre per un piccolo momento intimo e acustico.
L’importanza dei fan
In sala non solo baresi giunti in Teatro per sentire cantare la Mannoia, ma anche Campani venuti per affezione: “Se trovo i biglietti per la prima fila vado a tutti i suoi concerti” è quello che ha detto, a me e ad una collega, un fan della Mannoia.
Poco distante da lui tre generazioni: mamma, figlia e nipotina, unite dalla passione e l’amore per Fiorella Mannoia. La musica ha anche questo potere: unisce le generazioni.
E Fiorella ha notato la bambina in prima fila, così come il cartello che recitava “E’ bello ciò che è pace”. Emozioni enormi quelle della famiglia matriarcale ma anche emozioni per tutti i presenti quando tra le braccia della Mannoia un cuore di cartone recitava “Siamo noi l’umanità”.
E via con le foto con i fan più giovani. Il live può aspettare, i fan vanno rispettati e si vede che la Mannoia tiene a chi la segue, da tanti anni o da poco. Umiltà e rispetto verso quella fetta di umanità presente in sala.
Tanto di cappello.
a cura e foto di
Iolanda Pompilio
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