La Storia e Io: donne alla riconquista dello spazio
Emily Dickinson in una sua poesia scrive:
“La Stregoneria è stata impiccata, nella Storia,
Ma la Storia e io
Scopriamo tutta la Stregoneria che ci serve
Intorno a noi, Ogni Giorno ”.
È il secondo verso a dare il nome a questa rubrica, dove Io vuole racchiudere in sé la collettività delle donne.
Nella storia le donne sono state, quando non impiccate, escluse. Lo dimostrano i nostri programmi di letteratura, una sfilata di nomi maschili a cui guardare e da cui prendere esempio. Anni a credere che la scrittura femminile fosse da considerarsi di serie B o da romanzo rosa, quindi forzatamente frivola. Questo fino a quando non ho iniziato a cercare e scoprire tutti i nomi femminili della letteratura – la stregoneria – intorno a me; ho buttato giù una lista di scrittrici e poetesse e per anni ho comprato esclusivamente le loro opere.
Galassie Sommerse
Scavando mi sono resa conto che questo bisogno è generazionale, che esistono donne che sentono lo stesso bisogno di riscoprire, dare spazio e aprire la strada ad altre donne. Una necessità che sta portando alla nascita di realtà come profili Instagram, che si concentrano unicamente sulle autrici di oggi e di ieri (vedi @lhascrittounafemmina che nella sua bio scrive: “Qui è dove parlo di libri. Scritti da femmine”), o case editrici femministe ed indipendenti che hanno l’obiettivo di amplificare le voci femminili.
Due esempi sono Le Plurali editrice e Rina edizioni, che della sua collana Libertarie scrive:
“è dedicata alle scrittrici della letteratura italiana; si tratta di una ricerca attenta a quelle opere di donne che attraverso il loro sguardo hanno saputo cogliere e raccontare i molteplici aspetti della realtà e del tempo in cui vivevano. Sono voci singole e singolari, mai uguali a loro stesse, voci scomode e crude, voci clandestine. La nostra dedizione alla riscoperta delle innumerevoli componenti della «galassia sommersa» ci ha presentato profili e biografie di donne dalla personalità anticonformista, ribelle, inquieta, autentica, indipendente e contraddittoria.”
L’obiettivo di questa rubrica è quindi quello di parlare si di opere scritte da donne, ma anche di tutto il lavoro editoriale che le donne stanno facendo per le donne.
Sibilla Aleramo
Per tutte queste ragioni mi è sembrato giusto inaugurare questa prima puntata parlando di Sibilla Aleramo, al secolo Marta “Rina” Faccio, e di Una donna. La scrittrice nasce ad Alessandria nel 1876, ma nel 1888 la famiglia si trasferisce a Porto Civitanova. Dopo le elementari, frequentate a Milano, la sua istruzione viene interrotta e lei continua a studiare e leggere da autodidatta. Chiede quindi consiglio alla sua vecchia maestra e diventa una lettrice straordinaria. Ha solo sedici anni quando sposa Ulderico Pierangeli, da cui pochi anni dopo avrà un figlio.
Confinata in un matrimonio dove subisce violenze e vessazioni, che portano ad un tentativo di suicidio nel 1897, si trova a riflettere sulla disuguaglianza sociale basata sul sesso. In uno dei suoi quaderni scrive: “Credo fermamente che il femminismo sia un delle leve che rigenereranno il nostro vecchio mondo”. I suoi appunti diventano, una parola dopo l’altra, articoli che vedranno la luce su giornali come Vita Moderna o La Vita Internazionale. Nel 1899 nasce a Milano Italia Femminile ed Emilia Mariani, la fondatrice, le offre la direzione. Tre anni dopo decide di lasciare il marito e fugge a Roma, dove morirà nel 1860 dopo aver vissuto la vita libera che aveva sempre ricercato.
Una donna
Una donna esce nel 1906 ed è il suo romanzo d’esordio, dove si racconta fino al momento in cui riesce a scappare a Roma. Il racconto della sua vita è adattato al modello del romanzo di formazione – il Bildungsroman goethiano – tramite il quale Aleramo attraversa le sue trasformazioni da ragazzina ad eroina.
La prima parte si concentra sulla sua fanciullezza, libera e gagliarda, che sfocia in adolescenza. Il tentativo di suicidio di sua madre, l’abbandono da parte di suo padre, che lei ammira profondamente, e lo stupro che la porterà al matrimonio. Ed in seguito l’aborto, la nuova gravidanza e le violenze subite da parte del marito. Aleramo attraversa gli eventi della sua vita ed insieme gli avvenimenti storici che vanno a stravolgere gli schemi di sempre a cavallo tra i due secoli.
Ci sono sullo sfondo della sua vita la politica, le lotte per i diritti, la comparsa delle scrittrici professioniste e il femminismo, soprattutto quest’ultimo. La scoperta di non possedere nessuno diritto, nemmeno quello di poter ottenere legalmente suo figlio in una società che ci voleva e ci vuole sempre madri. Il bisogno di indipendenza economica e morale delle donne.
Questo romanzo apre una porta sugli inizi del ‘900 e ci aiuta non solo a riconosce quanto da allora è stato fatto, ma anche quanto è invece rimasto immutato. È uno strumento fondamentale per comprendere il nostro passato e costruire il nostro futuro. Come scrive lei stessa in una lettera: “i giovani si stupiscono ch’io, mezzo secolo fa, scrivessi per i giovani d’oggi e per quelli che vivranno nel secolo venturo. […] Io ho dinanzi a me il futuro, anche se voi non lo credete”.
a cura di
Andrea Romeo
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