Robert Doisneau e la sua Parigi in mostra a Rovigo

Robert Doisneau, uno dei più grandi fotografi di street photography del secolo scorso, approda a Rovigo e lo fa con l’eleganza che contraddistingue le sue opere.

133 fotografie, ai sali d’argento in bianco e nero, provenienti direttamente dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, accompagnano il visitatore mostrando una Parigi che va dagli anni ’30 alla fine degli anni ’50.
L’anima di Parigi
Il fotografo francese, considerato insieme a Henri Cartier-Bresson uno dei padri fondatori della fotografia di strada, ci racconta la vita delle banlieue parigine in modo romantico e, a tratti, ironico.
Il curatore francese Gabriel Bauret non ha voluto realizzare una mostra su uno specifico periodo del fotografo ma ha preferito riunire i diversi temi che Doisneau ha toccato negli anni unendoli insieme, a Palazzo Roverella, e dividendo lo spazio espositivo in zone tematiche.
I protagonisti degli scatti
Non solo quindi scatti di Parigi durante l’occupazione tedesca o della liberazione ma, soprattutto, bambini che giocano in strada, la vita nei bistrots e nei locali notturni, le portinerie dei palazzi, i baci rubati, i ritratti degli artisti dell’epoca (tra cui possiamo ricordare quello dedicato a Picasso) ma anche il suo periodo come fotografo della Renault o alcuni scatti realizzati per Vogue.

Immancabile, come si può intuire dall’immagine rappresentativa della mostra, il celebre scatto Le Baiser De L’hotel De Ville; uno dei baci più famosi del mondo della fotografia e forse anche uno dei più chiacchierati visto che si tratta di una foto costruita per un servizio commissionato dalla rivista Life.

Doisneau a volte “costruiva” le sue foto, è vero, ma non bisogna vedere in questo una sorta di slealtà verso la fotografia di reportage. Se è vero che alcune scene venivano allestite, è anche vero che le reazioni delle persone ritratte erano assolutamente reali e oneste. Quasi come la reazione di un pubblico a teatro.
Ecco cos’era Parigi per questo incredibile fotografo, un enorme teatro
Prendiamo ad esempio lo scatto Le Fox-Terrier au Pont Des Arts, quello che a prima vista rappresenta solamente un uomo incuriosito da un pittore che dipinge, è in realtà molto di più. Osservando attentamente, la scena che ci si presenta è decisamente diversa.
C’è una persona che non sta dipingendo il paesaggio che ha davanti bensì una donna nuda, che è in realtà vestita, ed in posa seduta sulla panchina (si vede solamente un piede spuntare). Questa è un’altra situazione creata dallo stesso fotografo che, insieme a degli amici, ha voluto studiare e immortalare la reazione dei passanti. E da qui ecco il piccolo cane, quasi il vero protagonista della foto.

Quello che traspare dagli scatti in mostra è un amore sconfinato per Parigi e l’umanità in generale; come ci ricorda perfettamente la sua frase che campeggia in una delle sale:
“Quello che cercavo di mostrare era un mondo in cui mi sentivo a mio agio. In cui le persone erano gentili e potevo trovare la tenerezza che desideravo ricevere. Le mie foto erano come una prova del fatto che quel mondo può esistere”
La mostra Robert Doisneau è un viaggio nel tempo in bianco e nero che Rovigo avrà il piacere di ospitare dal 23 Settembre 2021 al 30 Gennaio 2022 presso il Palazzo Roverella.

A cura di
Anna Bechis
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