Buon compleanno Bob Dylan

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Bob Dylan si appresta a compiere 80 anni oggi, 24 maggio 2021. Un personaggio unico nella storia culturale degli ultimi (quasi) sessant’anni. Riduttivo definirlo artista perché Dylan è stato capace di sovvertire tutti gli schemi rimanendo, alla fine, sempre se stesso.

Durante la sua carriera Dylan è stato un rocker, un folksinger, crooner alla maniera di Tony Bennet e Frank Sinatra. Scrittore, attore (anche di spot televisivi). Ha attraversato sei decadi consegnando capolavori assoluti, ha scritto canzoni d’amore e canzoni che si sono rivelate profezie storiche.

Changing of the guards

Ogni volta che l’identità di Dylan cominciava a delinearsi lui cambiava schema, come una sorta di cambio della guardia, sorprendendo tutti. Una cosa oggi è sicura: Dylan continua il suo Never Ending Tour con versioni dei suoi brani volutamente stravolte e sul palco non si degna neanche di salutare e ringraziare il pubblico.

L’essenza della personalità artistica di Dylan sta nell’abbracciare qualsiasi attività umana, come la religione o il movimento folk all’inizio degli anni 60, allontanandosi nel momento in cui rischia di diventare una gabbia. Come dichiarò nel 1997 a David Gates di Newsweek:

“Questa è una verità assoluta: ho trovato la religiosità e la filosofia nella musica. Non l’ho trovata da altre parti. Non aderisco ai rabbini, predicatori, evangelizzatori e tutto questo. Ho imparato più dalle canzoni che da qualsiasi altra entità. Le canzoni sono il mio lessico.”

Bob Dylan

I nostri consigli discografici

Per accostarsi all’opera dylaniana consigliamo di partire da The Freewhelin’ Bob Dylan del 1963, l’abum di protesta per eccellenza che contiene, fra le tante Blowin’ in the wind. Poi sicuramente Highway 61 Revisited del 1965 e non pensiamo di esagerare dicendo che è uno degli album più importanti della storia della musica.

Ma Dylan, come un fantasma, ha inseguito i decenni successivi consegnando dischi come Blood on the Tracks del 1975, che i più informati dicono ispirato addirittura agli scritti di Cechov. E ancora Oh Mercy del 1989, suggestionato dai suoni e dalle atmosfere magiche di New Orleans. E ancora il cupo e affascinante Time out of Mind del 1997.

Concludiamo con l’ultimo album uscito nel marzo del 2020 Rough and Rowdy Ways. In piena pandemia Dylan ritorna a cantare (parlare) di America e dell’innocenza perduta con l’omicidio Kennedy.

Volendo continuare ad approfondire, consigliamo i libri di traduzione editi da Feltrinelli, sopratutto un libro dove Dylan riesce (in parte) a parlare di sé: Chronicles vol.1. Come per Salinger, chissà se questo libro avrà un seguito.

Perché a 80 anni Dylan continua a contenere moltitudini, a sorprendere ma sopratutto a percorrere un cammino che ci porta nell’essenza dell’umanità e dell’arte.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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