Sosia, “Non ci credo più”. Noi invece sì e la intervistiamo
“Non Ci Credo Più” è il singolo e video d’esordio di Sosia, giovane artista siciliana, disponibile in radio e su tutte le piattaforme streaming e digital download. Il brano è stato scritto proprio dalla cantautrice, mentre per gli arrangiamenti è stataei assieme a Eugene; la produzione, invece, è stata affidata a Gianni Testa per la Joseba Publishing.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Sosia. Ne è uscita un’intervista, se vogliamo, particolare, con riflessioni molto interessanti e la scoperta, da parte nostra, di un’artista profonda e capace di comunicare le sue numerose sfaccettature.
“Non ci credo più”: sembra una dichiarazione di resa e invece è un modo per riscattarsi. Come nasce il tuo nuovo singolo?
Esatto! È proprio un modo per riscattarsi! Allontanare il foglio dagli occhi per riuscire a leggere può essere un buon metodo per comprendere molte cose.
Quando si vive una situazione siamo così immersi dentro che non ci rendiamo conto che basterebbe solo allontanarsi o fare altre considerazioni per poterne uscire. Nel mio caso mi ha aiutato solo il tempo perché sento proprio di essere maturata e sinceramente non credo più alle critiche a cui sono stata sottoposta durante il mio periodo adolescenziale. Mi sono accorta che puoi cambiare il gioco basta solo aprire gli occhi e la mente per guardare un orizzonte più vasto. Così nasce “Non ci credo più”.
Sosia, come ti sei trovata a recitare nel video?
È stato molto divertente! Il mood disco mi rendeva piena di adrenalina. Si era creata una bella armonia anche con la squadra e credo che questo sia molto importante affinché sia tutto spontaneo. Devo dire che non mi aspettavo di essere così sciolta e tranquilla! Sicuramente non vedo l’ora di farne altri!!
La tua carriera sembra orientata al pop, eppure hai dichiarato di amare anche musica di altri generi. Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?
Sì è chiaramente vero ma il mio progetto vuole orientarsi su vibes elettroniche anche di sfumature rock o comunque strumenti con sound distorti che possano ricordarmi il rock psichedelico, che amo tanto, come i Pink Floyd, Beatles.
Hai partecipato a numerosi concorsi. Che cosa ti hanno insegnato?
Ho partecipato a vari concorsi e mi sono resa conto che con il passare del tempo calcavo il palco sempre in maniera diversa, definirei ‘autonoma, sicura, passionale’.
I concorsi, master jazz, esibizioni varie bei pub mi hanno fatto crescere artisticamente perché ho avuto anche la possibilità di confrontarmi con altri artisti e gente del settore che sa ascoltare, virtù potentissima.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli