L’amore senza Glutine di Simone Scrivani

L’amore senza Glutine di Simone Scrivani
Condividi su

Una melodia allegra che ti entra in testa e che ti ritrovi a canticchiare per tutta la giornata. Questo è Glutine il nuovo singolo di Simone Scrivani.

Piacentino doc, dopo aver iniziato come cantante al karaoke ha deciso di farsi strada nel mondo della musica scrivendo canzoni e partecipando alla produzione del musical Sister Act (che ha fatto sold-out al teatro Nuovo di Milano)

Nella sua ultima canzone, uscita proprio oggi, Simone ci racconta una storia d’amore che ci lascia un grande insegnamento: non dobbiamo inseguire le persone che non ci vogliono.

Una situazione in cui siamo passati tutti perché, forse, è insito nella nostra indole ricercare le attenzioni di chi, invece, cerca di sfuggirci.

Simone mette in musica una situazione, un sentimento in cui tutti ci siamo ritrovati e lo fa con parole semplici e con la carica di positività che contraddistingue le sue canzoni. 

In occasione dell’uscita del video di Glutine, realizzato insieme al videomaker Francesco Nicolotti, ho intervistato Simone Scrivani.

Siete pronti per questa intervista tutta “Made in Piasëinsa?

Ciao Simone, bentornato su TheSoundcheck. Ci siamo incontrati lo scorso aprile ed ora, dopo un anno e mezzo ci ritroviamo. Come hai trascorso questo anno “strano” dal punto di vista artistico?

Ciao Laura che piacere risentirti. Questo strano periodo dal punto di vista artistico ci ha costretto un po’ a reinventarci ma, di conseguenza, ci ha fatto provare l’urgenza di uscire con pezzi nuovi; parlo al plurale perché ormai io e la mia casa discografica siamo un tutt’uno. E quindi siamo qui, a far uscire il secondo singolo del mio progetto discografico Origami, il primo è uscito il 24 luglio e si intitola Graffiti.
Ho scritto tanto costretto a casa da questo subdolo virus, da cui fortunatamente sono uscito indenne. Alla fine ho scritto abbastanza da dire: “Ok, facciamo un CD“.
Abbiamo quindi deciso di far uscire più singoli, a distanza di poco tempo, per poi fare, alla fine di questo percorso, una raccolta che prenderà la forma di un vero e proprio album vecchio stile.

Il video di Glutine racconta, come la canzone, una storia d’amore. Nella clip vediamo i protagonisti vivere in una sorta di apatia, scartando i piaceri della vita. Alla fine però, grazie a un biscotto senza glutine, ritrovano il sorriso e la complicità. Qual è il messaggio che vuoi lanciare?

Il messaggio che voglio dare sta nella frase “Mamma mia che botta per fortuna dopo il sabato c’è sempre una domenica“.
Siamo abituati a star male per relazioni che nemmeno cominciano, che forse iniziano solo nei grandi film che ci facciamo in testa, scartando quelle che ci fanno provare delle belle sensazioni (anche solo nelle piccole cose, come un “biscotto senza glutine”). Quello che voglio dire è che, dopo ogni grande botta a livello emotivo, prima o poi arriverà qualcosa a darci un po’ di sollievo, se siamo disposti a tenere aperto il cuore per accoglierlo.
Sono uno che predica bene e razzola male, sono uno di quelli che preferisce affezionarsi a qualcosa che non esiste, perché dedicarsi a qualcosa di più bello è difficile, complice la paura che tutto un giorno possa finire e trovarmi solo di nuovo.
Questa canzone è anche un monito per me. Tutte le mie canzoni, alla fine, sono un modo per ricordarmi chi sono davvero, anche nei momenti di debolezza.

Come si è evoluto il tuo stile da T’innamorerò di me ad oggi?

Non ho mai iniziato questo percorso come se fosse uno scherzo. So perfettamente che la musica è un mondo pieno di sacrifici e impegno e che un giorno, si spera, possa dare grandi soddisfazioni. Nonostante io sia affezionatissimo ai miei primi pezzi che sono usciti, ora ho uno stile totalmente diverso. Chiaramente con il passare del tempo incontri persone, collabori con altre, e la tua esperienza cresce: puoi fare tesoro degli insegnamenti degli altri e fare dei lavori sempre migliori.
Se adesso i miei pezzi sono orecchiabili lo devo sicuramente a Simone Cutrì, il mio mentore della famiglia Dancetool Studios che mi ha fatto scoprire nuovi suoni, nuovi ritmi e mi ha insegnato tutto quello che so sulla produzione. Devo ringraziare anche Andrea Rocca, il fonico di Dancetool, con cui ho un rapporto speciale e che, con grande passione e impegno, si dedica a far suonare bene questi pezzi di me che decido di regalare alle persone. 

Cosa dobbiamo aspettarci da Origami, il tuo prossimo progetto discografico. Dacci qualche anticipazione.

Spero di potervi far ballare e cantare. Al momento ho in mano 10 pezzi, ma non mi sento di definire chiuso il percorso Origami. Ogni giorno mi vengono nuove idee, dovute alle varie esperienze di vita, che cerco di trascrivere su un foglio, sotto forma di musica. Mi siedo ogni giorno per delle ore al pianoforte cercando la melodia migliore da mettere nei miei pezzi: a volte ci riesco, a volte scarto tutto. Quindi mi piace l’idea del percorso ancora aperto, di un CD che non finisce mai… quando me lo sentirò ci metterò la parola fine.
Però di una cosa son certo, vi faremo ballare ed emozionare. Ci serve molto in questo periodo.

Tu ami molto Piacenza, la tua città. In questo momento in cui le nostre libertà sono limitate qual è il luogo che più ti manca.

In questo momento di zona arancione mi mancano molto le valli. Camminare nel silenzio dei boschi, molte idee mi son venute proprio in quei momenti. Mi mancano le nostre montagne, la nostra pace. Appena ci sarà la possibilità di muoversi liberamente tornerò a fare delle camminate senza fine. Quello di cui c’è bisogno davvero è un po’ di normalità. Siamo in un momento molto delicato e a volte capita di farsi prendere dallo sconforto.
Per me la cosa migliore da fare è tenere la mente impegnata con un po’ d’arte e spero, anche solo un minimo, di poter tenere compagnia a chi mi vorrà ascoltare. 

a cura di
Laura Losi

Seguici anche su Instagram!
https://www.instagram.com/p/CIEGF8elq3l/?utm_source=ig_web_copy_link
LEGGI ANCHE- Carme: “Vi presento Goodbyes, il mio nuovo EP”
LEGGI ANCHE- Godot, nuova wave del cantautorato italiano: l’intervista

Condividi su

Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

Un pensiero su “L’amore senza Glutine di Simone Scrivani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *