Y2K92: l’elettronica surreale nei meandri di Seoul

Y2K92: l’elettronica surreale nei meandri di Seoul
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Direttamente dal sottobosco musicale coreano, il duo Y2K92 composto da Jibin e Simo manifesta con seducente surrealismo e accorta ironia il proprio estro creativo attraverso le sonorità elettroniche

Panoramica generale

Il nome del gruppo Y2K92, o letto anche “2092”, deriva da un’opera del ‘95 del cinema d’animazione giapponese, “Memories”, in particolare dall’episodio chiamato “Magnetic rose” diretto dal noto regista Satoshi Kon ambientato proprio nell’anno 2092. 

Tuttavia, seppure il nome indirizzi a un futuro ignoto che si trova alle soglie del XXII secolo, l’estetica musicale, stilistica e visiva, nonché gli archivi culturali da cui Jibin e Simo traggono ispirazione, sono perlopiù influenzate dagli ormai passati anni novanta. Così in un gioco di costanti rimaneggiamenti degli immaginari musicali e culturali di quegli anni, accompagnate dall’estetica del Y2K del nuovo millennio, il duo di DJ ricrea con abilità dimensioni sonore e frequenze ritmiche che fluttuano tra questi diversi mondi temporali. 

Inoltre, i due artisti appartengono a due classi generazionali differenti: Jibin è una giovane DJ che si sta ritagliando sempre più spazio all’interno del panorama elettronico di Seoul – in particolare suonando spesso per il Seoul Community Radio, una radio indipendente di musica underground attivo dal 2016 – e Simo, classe 1980, è un produttore musicale, rapper e compositore che ha lavorato per moltissimi artisti della scena hip-hop e lo-fi coreana.

Influenze musicali

Il loro lavoro musicale prende ispirazione sicuramente dai generi di musica elettronica nati nei contesti anglofoni degli anni ’90 tra cui la drum and bass, la musica jungle, ma anche l’hip-hop oldschool e le più recenti sonorità industrial. Inoltre, riescono a impastare le diverse influenze musicali in modo inedito e contemporaneo, facendo uso anche di un esplicita ironia all’interno dei loro testi.

Cursemeout

Un pezzo di cui vorrei sottolineare alcune caratteristiche è Curse me out. La voce leggermente distorta di Jibin e le tonalità più basse di Simo si amalgamano abilmente all’interno di questa sinfonia elettronica. Caratterizzato da un ritmo fortemente disarticolato e da una componente di distorsione elettronica che ricordano i suoni computerizzati, il brano viene interrotto maniera netta da un pezzo di un brano reggae remixato per poi ripartire a seguito di questa interruzione con un’atmosfera musicale completamente diversa da quella precedente. In maniera idiosincratica i due musicisti sperimentano e travalicano i generi musicali rendendo i loro confini plastici e liquidi, generando così un agglomerato musicale inedito e immergendo l’ascoltatore a un’esperienza uditiva inaspettata e a tratti alienante.

The Magician

Singolo pubblicato nel 2020 The Magician è un pezzo che riprende le disgiunzioni idiosincratiche tra diverse sonorità – tra rallentamenti del ritmo e repentini cambi di velocità – all’interno di un unico brano, accompagnando l’ascoltatore a un viaggio immersivo nelle viscere del loro mondo artistico, tramite anche un video musicale d’effetto. 

Come riporta Jibin in un’intervista la componente visiva è centrale nel loro lavoro, esplicitato chiaramente in questo quadro visivo piuttosto onirico dove si percepisce una certa l’influenza dall’arte surrealista e dall’estetica cartoonesca dei primi giochi degli anni duemila. Inoltre, il richiamo a un trip mentale è ben chiaro ed è sottolineato sia nei primi piani alle diverse varietà di funghi, nonché dall’uso di contrasti cromatici altamente saturi che provocano una doppia sensazione: una sorta di repulsione apparente, a cui però soggiace una vena di attrazione più profonda. In altre parole, si tratta di un evidente esempio di come la loro cifra stilistica si manifesti anche in immagini visive ben strutturate, sagacemente ironiche, volutamente disturbanti ma non lasciate al caso, dove le avversità dualistiche si muovono su una sottile linea tra repulsiva ambiguità e magnetica attrazione.

Conclusione

Il progetto musicale di Jibin e Simo si colloca ai confini della musica mainstream coreana, tra gli interstizi di quelle che sono le contro-culture underground della multiforme metropoli. Tuttavia, in un’epoca in cui la cosiddetta “korean wave” – ovvero il forte flusso culturale, estetico, musicale e visivo proveniente dalla Corea del Sud e che supera i confini nazionali per diffondersi in tutto il mondo – domina la cultura mainstream e con le costrizioni creative che essa comporta, è importante che artisti come i Y2K92 riescano ancora ad esprimere liberamente la propria estrosità artistica e guadagnarsi così un proprio spazio nella scena musicale d’oltreoceano.

a cura di
Skipper Fonzy Amgao

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