“Home EP”: un colorato esperimento

“Home EP”: un colorato esperimento
Condividi su

Il trio giapponese Home rivoluziona il panorama musicale indie con questo nuovo EP poliedrico

Il trio di Okinawa

Gli “Home” sono un giovane trio indie-rock e di tendenza pop proveniente da Okinawa, formato nel 2020 dai membri sei. (vocolist), o-png (batteria) e shun (chitarra). Il loro EP d’esordio dal titolo omonimo “Home” è stato rilasciato il 13 dicembre 2023.

L’EP

L’EP include tre brani già pubblicati, ovvero “Lucy“, “Maybe I should die with you” e “JOHJI” ed introduce due nuove canzoni: il brano “愛のうた” (“ai no uta“, ovvero Love Song) e “lululu“.

“Maybe I should die with you” tra le sue cadenze elettroniche ci racconta di un amore folle, per cui si rischierebbe anche la morte; il sound di “Lucy” è molto energetico, gli strumenti e la melodia esprimono leggerezza ma se si fa attenzione al testo, esso è incentrato nella ricerca della verità tra le ombre delle falsità di un amore illusorio. “JOHJI” viene introdotta dall’armonia tra il basso e la batteria per poi sfociare in passionali ed avvolgenti strofe d’amore, il tutto accompagnato da un mood retrò e nostalgico; anche in “lululu” c’è la ricerca del sentimento amoroso su sinuosi accordi che richiamano il genere doo-wop ed un naturale istinto di attrazione, risultando nel complesso travolgente.

Video ufficiale di “Maybe I shoul die with you”

In tale quadro artistico vi è un senso di consapevole smarrimento, una rassegna speranzosa e apparentemente superficiale: un sapore aspro coperto da note caramellate e magnetiche; non solo quelle musicali, ma anche dei frame (evocativi, al tempo stesso statici e dinamici) nei video musicali e derivanti naturalmente dalla creazione emotiva nell’ascolto.

Con questo EP hanno superato ogni barriera stilistica e affrontato in un solo scrigno musicale diversi generi: dall’alternative R&b al dream pop, con un sottofondo di attenzione alle note indie pop che li contraddistinguono nel panorama attuale.

Conclusioni

Non si può ignorare l’atmosfera che avvolge la fattezza dei brani, una diversificazione quasi estraniante se ci si mette ad ascoltare l’intero EP in un unico momento. Le vibrazioni sonore che sembrano poter essere quasi toccate per mano, ma al tempo stesso irraggiungibili perché appartenenti ad un’aura mescolata a note alternative. Siate pronti, ascoltatori, ad essere quasi straziati emotivamente e passare immediatamente ad un’immersione contemplativa o ad una colorata leggerezza.

Ammiro il fatto che siano riusciti ad includere dei brani che, a parer mio, sono tutti sullo stesso livello sotto ogni punto di vista, rendendo l’EP un lavoro di alta qualità. Sono degne di nota le abilità dei musicisti nell’esecuzione dei brani e la voce calda ed impeccabile del vocalist, soprattutto perchè sono molto giovani quindi teneteli d’occhio, questa band ha tantissimo potenziale!

a cura di
Fortunato Neve e Morena Kercuku

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – “Layover”: una distensiva pausa musicale
LEGGI ANCHE – “Tokyo Godfathers”: un film natalizio alternativo
Condividi su

Fortunato Neve

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *