Iron Soft: “‘Solo noi due’ è la bolla che scoppia”
A tu per tu con Iron Soft, in occasione dell’uscita del suo ultimo singolo “Solo noi due”. Ecco l’intervista
“Per qualche motivo mi sembrava incompleta, poi mi sono resa conto che ci fosse tutto”.
Iron Soft
Un brano recuperato perché, alla fine dei conti, aveva in realtà già tutto quel che serve per raccontare una storia interessante, con quel giusto pizzico di cinismo che non guasta e che, anzi, permette di aprire gli occhi. Iron Soft ci parla un po’ di “Solo noi due”, nuovo singolo che ha visto una genesi particolare.
Ciao Iron Soft! Non è passato molto tempo dall’uscita dell’EP “Piove dentro casa”, eppure eccoci qui con “Solo noi due”. Era una “outtake” rimasta fuori dall’EP perché all’epoca non ancora pronta, oppure è un brano completamente nuovo nato dall’urgenza di voler raccontare una storia?
Ciao! Veramente “Solo noi due” è stata scritta prima di molti altri brani usciti nell’EP. Per qualche motivo mi sembrava incompleta, poi mi sono resa conto che ci fosse tutto.
Come è stato lavorare a “Solo noi due” con Francesco Megha?
Avevamo già lavorato insieme a tutto l’EP. Io mi trovo bene perché riesce a valorizzare le cose che funzionano e trovare anche idee nuove che si rivelano decisive. Siamo due persone con le idee piuttosto chiare, non mancano i momenti di tensione. eheh…
Di solito, per realizzare un brano, parti da dei beat o dal testo?
l testo per me è sempre l’ultima cosa. Parto sempre o da un giro di accordi o da un beat. Anche in questo caso avevo già fatto prima il beat. Per quanto riguarda il testo mi piace anche fare dei piccoli cambi last minute quando sono in studio.
La cosa più “strana” accaduta durante la realizzazione di “Solo noi due”?
Mm, beh, Megha mi ha sbroccato. Ma non la direi una cosa “strana”. Faccio sbroccare abbastanza tutti…
“Siamo solo noi due / Meglio soli noi due / Meglio soli” nel finale sembra quasi una presa di coscienza che forse, delle volte, è meglio lasciare andare che tentare di nuovo di ricucire qualcosa pensando che le cose possano andar meglio. È una lettura possibile o sono troppo fottutamente cinico?
Eheheh, fai bene ad esserlo, il finale vuole quella punta di cinismo. È la bolla che scoppia.
Nasci a Vicenza, poi ti trasferisci a Milano. Arrivi a Berlino, poi torni in Italia. Non si può certo dire che tu rimanga con le mani in mano. Oggi, nel 2023 come sono mutate e cosa è rimasto di tutte queste esperienze e di quelle influenze artistiche?
In effetti è stato un percorso intenso, tutt’ora lo è. Ogni luogo mi ha dato modo di immergermi in ambienti nuovi e penso di averne sempre tratto il meglio che potevo. Oltre alla musica ho sempre studiato, lavorato, ora ho anche due figli.
Ciò che rimane immutato è sempre la ricerca musicale, nella quale sono sempre la solita entusiasta.
Hai in progetto un tour?
Più che altro vorrei creare un bel live. Dopodiché sarei sicuramente motivata a portarlo in giro.
Grazie mille per il tuo tempo, Iron Soft! Ti lascio l’ultima parola!
Grazie a te! Spero di aver risposto alle tue domande, che vi sia piaciuto il singolo e di ritrovarci per altre novità.
a cura di
Andrea Mariano
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