HAEPAARY: un ponte tra la tradizione e la modernità

HAEPAARY: un ponte tra la tradizione e la modernità
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Duo musicale al femminile composto dalla vocalist Minhee e dalla strumentista Hyewon, le HAEPAARY generano un avvolgente connubio tra la musica tradizionale coreana e le sonorità elettroniche, in una sofisticata mescolanza tra le melodie del passato e quelle più contemporanee e futuristiche.

Esordio

Il gruppo originario di Seoul debutta ufficialmente nel 2020, sorprendendo il pubblico della scena musicale underground e alternativa coreana, con il loro primo EP “Born by Gorgeousness”, pubblicato sotto l’agenzia Flipped Coin Music e rilasciato globalmente il 2 giugno dello stesso anno. Due anni più tardi faranno uscire il loro lavoro più recente, ovvero il singolo “ Nothing to envy”.

Lo stile musicale

La loro cifra stilistica è caratterizzata da un sapiente utilizzo e manipolazione delle sonorità elettroniche, creando atmosfere vibranti tramite elementi ripresi dalla musica elettronica, in particolare quella techno e dalla musica ambient. Tuttavia, la loro particolarità – e oserei dire originalità – risiede nell’essere riuscite a intrecciare la musica tradizionale coreana con questi generi musicali.

L’archivio musicale da cui attingono per produrre le loro tracce vanta di melodie che fanno parte del cosiddetto “Jongmyo Jeryeak”, ovvero un antico rituale di origine cinese e di stampo confuciano, compiuto in occasione della celebrazione del culto degli antenati.

Inoltre, assieme alle musiche di questo ancestrale rituale riprendono anche un altro genere, questa volta legata alla tradizione vocale coreana chiamato “Namchang Gagok”, performata esclusivamente da uomini e la cui caratteristica è il lungo fraseggio e il timbro risonante, tipico della voce maschile. Le HAEPAARY hanno perciò scardinato le regole tradizionali di questo tipo di canto, dove per le donne era previsto di cantare le “Yeonchang Gagok” che richiedevano invece un timbro vocale più acuto. 

Questo genere musicale è stato riconosciuto ufficialmente dall’UNESCO come patrimonio della cultura immateriale nel 2010.

L’EP

L’EP consiste di sole cinque tracce per un totale di 25 minuti di ascolto. Tuttavia, l’album riesce a intrecciare perfettamente queste melodie tradizionali con il loro gusto squisitamente elettronico. Le canzoni riescono a richiamare un passato musicale ben definito, ritrasformandole e riadattandole però in chiave contemporanea. Ciò che ne scaturisce è una profonda disarticolazione delle musiche tradizionali: l’ambiente sonoro si trasforma così in maniera viscerale e incanta gli ascoltatori tramite un flusso melodico profondamente immersivo, capace di rievocare la musica trance e l’elettronica più minimale dei rave. 

Un esempio sono sicuramente la title trackBorn by irreprochable gorgeousness”, da cui già a partire dalle prime note è possibile ascoltare il connubio sinergico tra sintetizzatori, melodie computerizzate e il suono delle percussioni appartenenti alla tradizione musicale e rituale, e il loro singolo “A Shining Warrior – A Heartfelt Warrior” a cui è stato dedicato anche un video musicale.

La loro grande abilità e unicità risiede nell’essere in grado di provocare una totale immersione sensoriale tramite il sapiente utilizzo della musica elettronica. L’incorporazione dell’uso dei mezzi elettronici in un canto popolare, come precedentemente descritto, conferisce uno strato di profondità ulteriore, generando così un livello ancora più avvolgente all’esperienza d’ascolto.

Conclusione

Un altro brano che vorrei citare è il singolo “Nothing to envy”, rilasciato su tutte le piattaforme musicali nel 2022. Anche in questo caso si tratta di un evidente rimaneggiamento e riadattamento in chiave elettronica di una canzone della tradizione a cui però vengono aggiunte anche delle frasi in inglese, come quelle presenti nell’introduzione.

Proprio in questo brano ritroviamo una sintesi raffinata del connubio tra modernità ma anche dell’immaginario futurista – come è possibile giudicare dal tipo di visual proposto dalle HAEPAARY – e il passato, due mondi interconnessi in cui la musica funge da ponte, da connessione essenziale.

a cura di
Skipper Fonzy Amgao

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