“Alle mie spalle”, il nuovo singolo di Wendi Grandinetti

“Alle mie spalle”, il nuovo singolo di Wendi Grandinetti
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Dopo i numerosissimi riscontri positivi ottenuti con “Non sono come te”, brano con cui ha conquistato pubblico e critica per l’autenticità delle sue liriche e l’incisività della sua interpretazione, il cantautore, formatore, barbiere dei VIP ed ex attore a luci rosse Wendi Grandinetti torna nei digital store con “Alle mie spalle”, il suo nuovo singolo che ne riconferma genuinità ed urgenza espressiva.

Se nella precedente release, l’artista di Ciriè divenuto una vera e propria icona tra i giovani per determinazione e tenacia, raccontava al mondo la sua trasformazione attraverso una catarsi musicale atta a far pace con se stesso ed il proprio passato, in questo nuovo capitolo di ritmo e introspezione, Wendi dà forma e voce ad una società che premia maggiormente like e followers rispetto ad impegno e sacrificio, invitando gli uomini e le donne di domani a non dimenticare mai le loro radici, ma, al tempo stesso, a tenere saldo il fazzoletto di cielo che li congiunge ai loro sogni, alle loro passioni.

Non solo; “Alle mie spalle”, racchiude sin dal titolo una duplice accezione: da una parte, il desiderio del rapper di rispondere con schiettezza, ironia, sincerità e soprattutto fatti, al popolo degli heaters, dall’altra, quello di ricordare agli ascoltatori che, per costruire un domani migliore, bisogna sì tenere a mente il proprio passato per non commettere gli stessi errori, ma anche lasciarlo dietro sé, evitando così il rischio di rimanerne ingabbiati.

Con le sue barre taglienti e mordaci, Wendi spezza la cattiveria di quei leoni da tastiera, guidati quasi sempre da un sentimento di invidia, che accusano e screditano gli altri per il semplice fatto di “avercela fatta” anziché riflettere su come realizzare i propri desideri e agire in tal senso: un rimprovero al mondo degli adulti che ben si concretizza nel passaggio «parlano di me, ma di me non sanno niente; solo la famiglia sa chi sono veramente» ed in quello iniziale, ancor più emblematico «ho sofferto come un cane, ma alla gente fotte niente, quello che gli importa è chi sono adesso. L’importante è dire “che fortuna ha avuto questo”».

«Questo pezzo – dichiara Wendi Grandinetti – parla di me e di tutti quelli che, come me, nella vita ne hanno passate tante, attraversando momenti difficili, porte chiuse in faccia e bullismo in adolescenza, con un focus particolare sulla società di oggi, a cui interessa più un like di un abbraccio, dove conta maggiormente essere famosi che di successo. Ho scritto del nuovo Wendi per far capire ai giovani che le parole degli haters, per quanto possano fare male, vanno utilizzate come carburante per credere ancora di più nei propri sogni e dare il massimo. Sapete, ragazzi? Non è nemmeno un discorso di umiltà quello che voglio farvi, ma di educazione e rispetto; non li dimenticate mai, perché anche se a volte vi faranno credere che potete farne a meno, con il passare del tempo vi renderete conto che sono la vera chiave per realizzare voi stessi».

Una chiave che Wendi ha sempre portato nella tasca del suo cuore e che gli ha consentito di raggiungere traguardi incredibili nel corso degli ultimi anni, collezionando non soltanto uno strabiliante numero di followers, streams e views sui social network e sulle piattaforme digitali, ma anche, e soprattutto, guadagnandosi il rispetto e la stima per le sue competenze e abilità professionali, sia come barbiere e formatore, sia nel settore musicale.

“Alle mie spalle”, è vestito da sonorità che sposano perfettamente l’intreccio tra ricordo – «ho il passato impresso, impresso nella mente «ho il passato impresso, impresso nella mente» – e rivalsa – «io rimango umile con la mia carta gold» – inciso nel testo, ricamando su tipici ritmi da dancefloor anni ’90 il coraggio e la determinazione di chi ha scelto di rimanere se stesso, fedele ai propri valori contro giudizi e preconcetti, l’audacia di un uomo che, oggi, si sente felice di differenziarsi dalla massa, «black in un mondo colorato» da maschere e cliché.

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