Red Hot Chilli Peppers, I-Days – Ippodromo Snai La Maura, Milano- 2 luglio 2023

Red Hot Chilli Peppers, I-Days – Ippodromo Snai La Maura, Milano- 2 luglio 2023
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La sesta serata degli I-Days porta sul palco i Red Hot Chilli Peppers, che tornano in Italia a un anno di distanza dalla data del Firenze Rocks. Ad aprire per loro c’erano Studio Murena, Primal Scream e Skunk Anansie

Dopo un trittico davvero interessante di band di apertura, conclusosi con l’energia e la meravigliosa voce di Skin e i suoi Skunk Anansie avevano già deliziato il pubblico di Rimini il 10 giugno, arriva finalmente il momento dei Red Hot Chilli Peppers.

Guardandomi intorno vedo che il Pit è abbastanza pieno ma il prato alle nostre spalle ha ancora diverso spazio libero. Non so se sia dovuto a una scelta degli organizzatori che hanno preferito risparmiare sulla capienza oppure al fatto che i fan erano stati già ampiamente soddisfatti dalla data dell’anno scorso a Firenze, ma devo dire che mi aspettavo molte più persone.

Ma ecco che scattano le 21:30 e sul palco iniziano ad arrivare i membri della band californiana, con Flea e Frusciante che entrano in modi diametralmente opposti: il primo camminando sulle mani e l’altro con classica flemma che lo contraddistingue.

Chad suona l’enorme gong alle spalle della sua batteria. Inizia lo spettacolo.

Jam sessions

Si parte subito con una jam session da capogiro, in cui Flea, Frusciante e Chad scaldano corde e bacchette dei propri strumenti, rischiando di mandarle in fiamme. I fan sono in delirio per l’inizio incredibile e per la fortuna di poter assistere all’esibizione di fenomeni come quelli sul palco.

Ma manca ancora un membro all’appello, Anthony Kiedis, che arriva saltellando nonostante il tutore alla gamba a causa di un infortunio.

Con tutta la band al completo è finalmente il momento della prima canzone: “Around The World”, che scalda il pubblico con le note dolci del suo ritornello.

Tra una canzone e l’altra ci sono sempre delle pause, come se i membri della band dovessero decidere sul momento che pezzo fare e fossero sprovvisti di scaletta. Inoltre continuano delle brevi jam, praticamente sempre e solo di Flea e Frusciante, che si prendono prepotentemente il palco, a discapito degli altri due. Saranno proprio queste, però, il punto forte del concerto.

Pietre miliari

Ovviamente non potevano mancare i capolavori che hanno fatto sì che i Red Hot Chilli Peppers diventassero una delle band rock più amate del mondo. Tra queste ci sono state “Scar Tissue” e “Snow (Hey Oh)” che hanno scatenato i cori del pubblico.

I momenti più belli, però, sono stati senza dubbio quelli durante le bellissime “Otherside” e “Californication”, che hanno creato un’atmosfera surreale, con la luna piena alle nostre spalle a rendere tutto più suggestivo.

Se dovessi scegliere l’esibizione migliore della serata, il mio voto andrebbe sicuramente a “By The Way”, che con i suoi cambi di ritmo accompagnati da giochi di luci ha fatto ballare e saltare tutti i presenti.

Come ultima canzone, invece, è stata scelta un’altra canzone creata apposta per far scatenare tutti: “Give It Away”.

Conclusioni

Da fan dei Red Hot Chilli Peppers non posso che essere contento di averli visti dal vivo e aver goduto di alcune delle mie canzoni preferite, ma purtroppo devo anche essere obiettivo e devo citare tre canzoni che, per me, sono state le grandi assenti di questa serata: “Tell Me Baby”, “Under The Bridge” e “Dani California”.

Ovviamente, dato che questo tour segue l’uscita dell’album “Return Of The Dream Canteen”, era giusto aspettarsi alcune canzoni tratte proprio da quest’album. Tuttavia erano presenti in scaletta canzoni molto deboli che, sempre a mio parere, avrebbero dovuto lasciare spazio ai capolavori sopra citati.

Non so quale sia stato il motivo di tali scelte, ma devo dire che ciò ha penalizzato un po’ il voto finale al concerto.

Altra nota di demerito va al pubblico del PIT – non giudico quello del prato perché non l’ho visto – che ha preferito stare con i cellulari in mano a riprendere piuttosto che scatenarsi come si deve.
Parte del problema forse è stato il mancato coinvolgimento da parte di Anthony, che non ha praticamente mai parlato al pubblico se non per i ringraziamenti finali.

Detto questo vale sempre la pena assistere a un concerto dei Red Hot Chilli Peppers, anche solo per il basso di Flea e per la chitarra di Frusciante.

Piccantezza del concerto: Media.

  1. Intro Jam
  2. Around the World
  3. Scar Tissue
  4. Snow ((Hey Oh))
  5. Eddie
  6. I Like Dirt
  7. Otherside
  8. Me & My Friends
  9. Wet Sand
  10. Whatchu Thinkin’
  11. Carry Me Home
  12. Californication
  13. Black Summer
  14. By the Way
  15. I Could Have Lied
  16. Give It Away

a cura di
Edoardo Iannantuoni

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