Bugo e la voglia di rock and roll con “Un Bambino”: l’intervista

Bugo e la voglia di rock and roll con “Un Bambino”: l’intervista
Condividi su

“Un Bambino” è il nuovo singolo di Bugo che torna alla musica dopo due anni pausa. Un brano che nasce dal desiderio di intrecciarsi con l’autenticità: essere semplici per comunicare meglio. “Un bambino” fuori a partire dal nove giugno. E a luglio inizia finalmente il tour.

Cristian Bugatti in arte Bugo fa in suo ritorno sulla scena musicale con il singolo “Un bambino”, disponibile dal nove giugno. Nel pezzo Bugo fa confluire tutti quelli che sono i cardini della sua musica: spontanea e autoriale ma che si sporca deliziosamente con sfumature rock.

Bugo torna e lo fa in grande stile: omaggiando il rock and roll ma allo stesso tempo portando il suo messaggio empatico. C’è bisogno, dopo il periodo di chiusura e di difficoltà sotto vari aspetti sociali, di unirsi ancora una volta in un immenso urlo di speranza. Il cantautore, così, dimostra il suo legame atavico con la musica, ripescando, in qualche modo, le sue origini e privando il sound di sovrastrutture.

Semplicità è, allora, la parola chiave del pezzo in cui l’attitude energico delle chitarre guida sonorità grezze ma che spingono chi fruisce a ricongiungersi con la parte più infantile di se stessi. Si diventa bambini, con l’ultimo singolo di Bugo che, alla redazione di The Soundcheck, ha raccontato meglio il suo lavoro confermando la sua natura libera e rock.

Ciao Bugo e benvenuto su The Soundcheck! Il tuo singolo “Un Bambino” è uscito il nove giugno dopo due anni di pausa. Com’è stato per te questo ritorno?

Per me essere tornato è una figata: quando torno è perché son carico! Sono felice di ripartire con il mio nuovo singolo “Un bambino”.

Come credi si differenzi “Un Bambino” rispetto ai tuoi lavori precedenti? Di certo, il singolo sembra rappresentare quasi un’urgenza di espressione. In che modo definiresti questo bisogno?

La canzone “Un bambino” è stata scelta tra tutte le canzoni registrate nel 2022. Ho optato proprio questo come primo singolo perché quando l’ho scritta la mia necessità era quella di creare una sorta di valvola di sfogo per quello che era successo negli anni precedenti col caos sociale, pandemico-sanitario.

Avevo bisogno di un brano che fosse un urlo liberatorio. Ma la canzone ha anche un tono empatico. Nei primi versi, infatti, chiedo “Oggi come stai?”: questa è l’urgenza che avevo di comunicare come prima cosa del mio nuovo percorso.

Cosa significa avere anche da adulti una parte infantile ed in che modo poi questa si trasferisce nella tua musica?

Nel mio caso rimanere un po’ bambini significa non perdere la forza, non diventare maliziosi, rimanere puri e onesti nei confronti delle persone.

C’è qualcosa che ti porti dietro e nei tuoi lavori dall’esperienza del lockdown? Come poi ti ha effettivamente influenzato nella composizione dei tuoi nuovi progetti?

Il lockdown non è entrato nella mia musica, non voglio che una cosa così pesante ci entri. Io cerco sempre di superare i problemi. La musica deve essere superare le difficoltà, scaricare energia, farci stare bene con le persone, non fare sermoni depressi su quello che è successo. La mia di musica vuole essere, quindi, un superamento qualcosa che va oltre i problemi della vita.

La cover del singolo “Un Bambino” è abbastanza eloquente: la regola è divertirsi! Secondo te, c’è un tempo in cui bisogna smettere di “fare festa”?

Assolutamente c’è un tempo per smettere di far festa, ed è stato quello della pandemia. Nelle interviste L’ho detto diverse volte per due anni, non ero d’accordo con quelli che facevano le feste sui balconi. Sì, c’è un momento di smettere per assumere un comportamento più etico. Adesso sono oltre quel periodo: la regola è stare insieme, comunicare, essere onesti tra di noi, parlarsi. Questo è il messaggio della mia canzone.

Cosa direbbe il bambino Cristian a Bugo di oggi? Ha realizzato i suoi sogni? Sarebbe orgoglioso di te?

Sì, il bambino Cristian sarebbe orgoglioso di me perché non ho mai smesso di avere obiettivi e sogni così come di voler star bene con me stesso, sentirmi libero di poter comunicare in modo onesto con la gente. Questa cosa, intanto, la sto ancora facendo. 

Inizia il tour che ti vedrà in giro per i festival questa estate. Cosa ti aspetti e come ti senti a portare ancora una volta la tua musica su e giù per l’Italia?

Per due anni la crisi pandemica non mi ha permesso di potermi esprimere veramente anche per quello che sono: la dimensione dal vivo è la cosa più bella che ho del mio lavoro, molto più dei dischi. Anche dopo i due Sanremo, le persone non sanno come sono realmente, sono rimaste con quel filtro lì, che spesso è anche un po’ distorto.

Invito le persone a venire a vedermi concerto perché così imparano anche a conoscermi meglio come personaggio. Sul palco porterò l’energia che ho sempre avuto, e ora ancor di più, sono contento di come è venuto il singolo e come sono venute tutte le canzoni. Stiamo preparando un live molto carico, rock and roll: voce, due chitarre, basso, batterie e senza sequenze. Voglio tornare alle origini e riportare sul palco quello per cui sono nato, che è il rock and roll. Questa è la migliore cosa per me in questo momento per ripartire.

a cura di
Noemi Didonna

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Patti Smith in concerto a Parma
LEGGI ANCHE – Mannarino – Auditorium Parco della Musica, Roma – 16 giugno 2023
Condividi su

Noemi Didonna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *