“storie di arcieri e altri animali” il racconto traccia dopo traccia di Maura

“storie di arcieri e altri animali” il racconto traccia dopo traccia di Maura
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“storie di arcieri e altri animali” è il primo album di Maura, artista di adozione bolognese dall’universo musicale variegato.

«Quante storie ha un arciere in testa? Quando va e quando resta?», si chiede una voce nell’outro del disco. Un album fatto di influenze e contaminazioni che vanno dal pop al rock, dall’r&b all’elettronica, un viaggio introspettivo e sentimentale in cui ogni brano racconta un pezzo di storia della sua autrice, in cui, attraverso la musica, prova a mettersi a nudo.

Maura si mostra in tutta la sua vulnerabilità e insicurezza, e quale modo migliore se non farlo attraverso la narrazione dell’amore, del racconto del proprio rapporto con la famiglia e con gli amici. Un continuo alternarsi tra passato e presente, in cui i confini dell’uno sfociano in quelli dell’altro.

Otto tracce che sono quindi un quadro dell’artista, noi ce le siamo fatte spiegare traccia dopo traccia.

Nel mio bosco

Descrive un sogno fatto durante la quarantena, lo scenario perfetto in cui potersi rifugiare quando sembrano franare le cose buone, quando le persone – amanti, amici – si allontanano. Se non si può attraccare ad alcun porto sicuro, quando si soffre, quanto meno conviene rifugiarsi in un sogno; un sogno soffice, che nasconde segreti e nasconde magia.

Terra bruciata

“Nemmeno tu sai come portarmi a casa” è una realizzazione molto poco lieta, no? Sapere di scegliere le persone sbagliate e continuare a volerle, mentre si è perfettamente consapevoli che non c’è nessun rifugio alla fine del sentiero. Solo male; per i più propositivi, solo una lezione. C’è un po’ di violenza nel volere restare, alle volte, un inconscio tentare di farsi male per il piacere di farlo. O forse, una speranza così ingenua da essere crudele?

Tu fai di me

Mi fermo a pensarti perché i danni che facciamo sono seducenti, non c’è che dire. Quindi, anche se non posso averti, ti posso pensare. Pensare, pensare, ripensare. Celebriamo il rimuginare con Tu fai di me, beviamoci insieme due, tre calici di rosso. E poi lasciamo andare.

Senza addosso stronzate

Nudo è vulnerabile.

Nudo è autentico.

Nudo è potere.

Lasciatemi nuda.

Rubi in chiesa

Se si potesse incapsulare la rabbia per un’ingiustizia subita in tre minuti, questo sarebbe il pezzo; ma solamente se quell’ingiustizia avesse le seguenti caratteristiche:

1. un uomo, impegnato, a cui piace abusare del suo potere;

2. una donna a cui piace farsi desacralizzare, volta dopo volta, per nessuna buona apparente ragione.

3. Se domandi a entrambi, ti rispondono: “È la mia ingenuità”.

4. Qualcuno mente.

Già da settembre

Fin troppo facile piangere un amore finito. Molto più difficile è piangere la fine di un’amicizia decennale. Già da settembre racconta un’amicizia finita, il desiderio di aver potuto di più, la sofferenza di vedersi di fronte a una porta chiusa. Sofferenza, che è amarezza, che è delusione, che è disincanto.

Quando ho visto te

Come si sono conosciuti i tuoi genitori? Quanto della loro storia, dei loro errori, del loro modo di guardarsi, studiarsi, innamorarsi, sbagliare a darsi è intessuto tra le pieghe della tua pelle? Quanto del loro modo è subito, e rivissuto da noi: volenti o nolenti. Racconto la loro storia, ma forse è un po’ un’altra storia.

L’acqua il finale

Domande corali, distaccate l’una dall’altra ma con la stessa volontà di riprendere i temi dell’album. “Da dove arriva l’acqua?” apre il domandare. “Quante storie ha un arciere in testa, quando va e quando resta?” chiude il domandare, in un’atmosfera tra la preghiera e il tornare al sogno.

a cura di
Redazione

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