“La ragazza di neve”: la nuova serie Netflix tratta dal romanzo di Javier Castillo (SPOILER)

“La ragazza di neve”: la nuova serie Netflix tratta dal romanzo di Javier Castillo (SPOILER)
Condividi su

Da poco uscita sulla piattaforma Netflix, La Ragazza di neve ha già ottenuto pareri molto positivi. La storia della bambina scomparsa nel nulla attira lo spettatore, che di puntata in puntata vuole scoprire la verità

La Ragazza di neve, si intitola così la nuova serie Netflix uscita lo scorso 27 gennaio. Da soli pochi giorni disponibile ed è già finita nella top 10 delle serie più viste sulla piattaforma. La Ragazza di neve è un thriller prodotto da Atípica Films, ma è basato sul best-seller dello scrittore Javier Castillo, il quale è stato ispirato da una brutta esperienza realmente accaduta. Un thriller pieno di dramma dove “l’Io” diventa protagonista e dove la voglia di aiutare il prossimo diventa mezzo per redimersi dalle proprie paure.

La trama

La storia raccontata non è per cuori particolarmente sensibili. Siamo di fronte alla scomparsa di una bambina avvenuta a Malaga in Andalusia nel 2010, durante una delle celebrazioni più belle e colorate della cultura spagnola, la sfilata dei Re Magi. In questo momento magico, in cui tutti i bambini ridono e scherzano scambiandosi i regali, la famiglia Martín vive il suo peggior incubo: Amaya, la loro bambina di cinque anni, scompare.

Iniziano le ricerche condotte dall’ispettore Millán e, in parallelo, iniziano anche le ricerche da parte di una tirocinante giornalista che ha perso la fiducia nella giustizia: Mirén. La giovane, con l’aiuto del suo collega giornalista Eduardo, non si darà pace fino a quando non avrà trovato la bambina: un incubo che durerà per anni e anni.

La stessa aspirante giornalista nasconde però un segreto, o meglio, un incubo. L’indagine risveglierà momenti bui del suo passato che vorrebbe dimenticare: il suo stupro.

La composizione della serie

L’intera serie si sviluppa in sei episodi, ma il finale in sospeso preannuncia già una probabile seconda stagione. In ogni capitolo, la giornalista dovrà fare i conti con tutto il carico psicologico delle sue numerose scoperte che la condurranno ad essere sempre più vicina alla verità. Tutto il peso della trama è sulle spalle della giovane e sullo straziante personaggio della madre della bambina scomparsa, con cui la protagonista condividerà i momenti più sofferenti. Tanti colpi di scena e tanti flashback che arricchiscono l’atmosfera lugubre di una Malaga che si tinge di noir con pioggia e nebbia.

Il volto della protagonista Mirén (fonte: cinemaserietv)
I temi trattati nella serie: dalla violenza…

Parlare di un unico tema che caratterizza La Ragazza di neve è riduttivo. In questa serie vengono raccontati tutto il marcio e tutta la sofferenza del genere umano. La protagonista mette in scena il dolore e la perdita di sé dopo aver subito uno stupro da cui mai più si riprenderà. La violenza di genere si allinea con il dramma della pedopornografia: durante la sua investigazione, infatti, Mirén farà la scoperta dell’esistenza di siti che ritraggono dei bambini vittime di molestie.

Dalla sottrazione di minore si passa poi all’impossibilità di avere figli, visto che la bambina è stata rapita da una donna a cui le è stata diagnosticata l’infertilità. Persino l’incapacità delle forze dell’ordine diventa un argomento trattato. Una scomparsa che dura da dieci anni, fatta di indizi lampanti, eppure nessun poliziotto è riuscito a ritrovare Amaya. Ci dovrà pensare una giornalista investigativa, anche lei vittima di un sistema inadeguato al suo ruolo.

…all’egoismo

Il filo conduttore di tutta la serie è l’egoismo, che in maniera diretta o indiretta, è provato da tutti i personaggi.

Egoista è la famiglia di Amaya, che lascia per un istante la bambina da sola per ammirare meglio i carri della sfilata dei Re Magi. Egocentrica è Iris, la donna che in preda alla disperazione e alla follia decide di rapire una bambina per soddisfare la propria voglia di diventare madre. Individualista è Mirén, che sfugge alla sua sofferenza aiutando il prossimo, tant’è che scoprire la verità celata dalla scomparsa della piccola diventerà per lei, oltre che un’ossessione, anche un palliativo.

Il dolore del ricordo dello stupro riaffiorerà poi nell’ultimo episodio, quando Mirén troverà una foto di una donna nuda e legata con riportata la scritta: “ti va di giocare con me”. A questo punto la protagonista deve compiere una scelta: affrontare le sue paure o continuare a scappare. La risposta arriverà forse in una seconda stagione.

Considerazioni finali

La ragazza di neve è una serie intrigante. Tiene letteralmente incollato lo spettatore alla storia, voglioso di scoprire, di episodio in episodio, la verità sulla scomparsa della bambina. Tutti i drammi messi in luce in questa serie sono spunti di riflessione per chi la guarda. Tutto ciò che noi facciamo per gli altri è per il loro o il nostro bene? Molto probabilmente Mirén risponderebbe per il bene della bambina e della sua famiglia, perché incapace di vedere come il suo prodigarsi per gli altri è in realtà il metodo da lei creato per fuggire dalle sue stesse debolezze.

a cura di
Elisa Manzini

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – “His Dark Materials”: viaggio nell’universo di Philip Pullman
LEGGI ANCHE – Close: l’infanzia di Léo e Remìs (SPOILER)
Condividi su

Elisa Manzini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *