Lorenzo Adorni: “Per me i sogni sono progetti concreti”- Intervista

Lorenzo Adorni: “Per me i sogni sono progetti concreti”- Intervista
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Il 27 ottobre è uscita su Netflix “Guida astrologica per cuori infranti”la serie è composta da 6 episodi, creata da Bindu Stopponi e tratta dal bestseller letterario omonimo di Silvia Zucca, edito dalla Casa editrice Nord. Guida astrologica per cuori infranti è prodotta da Italian Internazional Film-Gruppo Lucisano e diretta dalla stessa Stopponi e da Michela Andreozzi.

Tra i protagonisti maschili troviamo Lorenzo Adorni, Tio della serie, il consigliere di Alice, colui che ha portato l’astrologia nella vita della ragazza cambiandole la vita.

Lorenzo Adorni in “Guida astrologica per cuori infranti”

Ho avuto l’oppurtunità e l’ immenso piacere di poter fare una bella ed interessante chiacchierata con Lorenzo Adorni che troverete di seguito: buona lettura.

Ciao Lorenzo, benvenuto su The Soundcheck! Sei reduce dal grande successo di Guida astrologica per cuori infranti, come stai gestendo la popolarità che ti sta investendo e come ti sei preparato al ruolo di Tio?

La popolarità non so cosa significhi, la mia vita non è molto cambiata se non in un aumento di follower che è sintomatico del fatto che la gente ti riconosce a livello sociale, però la gestione di questo è molto semplice, esco ancora di casa senza essere braccato da folle di gente(ride), penso che sia anche cambiato il concetto di essere fan oggi come oggi,credo che non accada neanche ad Al Pacino ormai, a parte gli scherzi è tutto abbastanza gestibile.

La cosa più bella e che ti arrivano tanti bei messaggi da tantissime parti del mondo che magari all’inizio fa stranissimo soprattutto per un attore che ha lavorato sempre per il suo paese.

“Tio” l’ho preparato grazie a un lavoro con con le registe e la sceneggiatrice soprattutto nella prima parte studiando quello che doveva essere Tio ma allo stesso tempo mi è stato lasciata tanta libertà, immaginare in che mondo doveva stare.

È stato il primo personaggio di commedia oltre che di protagonista, poi Tio è un personaggio divertente, di per se il mio lavoro è stato sul testo e poi c’è tutto un lavoro di immagine che è fondamentale, e che si fa tanto in gruppo, Tio si definisce come si muove, come si veste, come si pettina, come si definisce, interpretare un personaggio così caratterizzato e presente come lo è lui, quindi è stata un’esperienza nuova entusiasmante e molto coinvolgente.

Come nasce la tua passione per la recitazione?

È una storia comune un po’ da libro, un po’ da film, mi sono accorto che riuscivo ad esprirmi molto bene facendo “l’attore”, non sono partito ad essere un attore magari bambino come succede a molti miei colleghi/colleghe.

La mia prima esperienza con la recitazione è stata in quinta elementare per una recita di natale, facevamo un laboratorio di teatro, dove c’era un testo, io avevo preso parte a questo spettacolo della scuola.

Ho questo ricordo non tanto di quando l’ho preparato che è stato divertente, veramente un gioco, ma ricordo proprio la sera dello spettacolo, lì ricordo che avevo una sensazione diversa, mi sentivo a mio agio e mi stavo proprio esprimendo in un qualcosa e mi ricordo che questo mio modo di stare aveva abbastanza colpito tutta la platea.

Ricordo che c’erano dei genitori che mi venivano a fare i complimenti per il modo in cui riuscivo a stare sul palco, io mi stavo proprio divertendo, non stavo ripetendo delle cose, ero proprio a mio agio stare lì sopra e questa cosa si vede e effettivamente era così, pian pianino sono andato avanti.

Il mio sogno nel cassetto è sempre stato e continua ad essere quello di diventare regista, alle medie e al liceo ho iniziato a frequentare i primi corsi di recitazione, avevo iniziato con questi perché secondo me per esserlo dovevo capire che studio facesse un attore, era un modo per poter parlare meglio con loro, visto che loro raccontano una storia, era una mia formazione propedeutica per qualcos’altro.

Posso dire che è iniziato tutto così poi ho scoperto un mondo talmente vasto dell’apprendimento di questo mestiere che ci stavo molto bene ma non ho abbandonato la mia passione per la regia, diciamo sono ancora in viaggio mettiamola così.

Nel film Maschile Singolare sei uno dei protagonisti e vivi una bellsimma storia d’amore con Antonio, che ricordi hai di questo film? Inoltre per rimanere nel tema della comunità Lgtb che ne pensi della bocciatura del decreto DL Zan e della reazione da parte del parlamento?

“Maschile Singolare” è stata un’esperienza inusuale nel senso bello del termine, è stato un film indipendente che è partito con l’unica pretesa di raccontare una storia e di farlo nei migliori dei modi coinvolgendo attori e attrici, chi famoso e chi meno nel mondo emergente cinematografico.

Lorenzo Adorni in Maschile Singolare

C’era una troupe con due registi alla loro opera prima di lungometraggio, un altro sceneggiatore che ha lavorato con loro giovane Ragusa, c’era un gruppo di set con un’età media molto bassa e una varietà di esseri umani varietà di esseri umani che l’ha reso un po’ come un erasmus.

È stata un ‘esperienza molto diversa dal solito, molto cura e molta poca fretta, poco generalizzazione nonostante avessimo pochissimi giorni per realizzare il film.

Ho creato rapporti non solo con Giancarlo Commare con cui ho recitato di più, ma ho mantenuto amicizie non solo con i registi, anche con imiei colleghi Gianmarco Saurino, Eduardo Valdarnini, Michela Giraud, Alberto Paradossi che nella mia vita è uno dei miei migliori amici e nel film interpreta il compagno del personaggio interpretato da Michela Girau.

Lorenzo Adorni sul set di “Guida astrologica per cuori infranti”

La forza del film e che quello che è piaciuto tanto alla comunità LGTB è stato quello che offre per la prima volta nel panorama italiano la possibilità di vedere una storia che non è una storia omosessuale ma racconta qualcosa che è universale ottenendo tanto successo.

Il film è andato su Amazon Prime e poi è stato comprato a livello mondiale, in cinema americani, in molti cinema europei, già è stato in Francia, Germania, ha avuto successo enorme perché è leggero, arrivabile, dice cose molto contemporanee però poi ti scontri con la realtà, quello che ti sembra contemporaneo con il mondo dell’arte in realtà rimane ancora un processo mentale ancora arretrato, siamo molto indietro.

Quello che mi chiedo ok tu bocci una nozione di legge, ma mi chiedo perché?

Non nuoce a nessuno, quello che chiede il Ddl Zan è la tutela a un diritto dell’uguaglianza e soprattutto a una punizione più severa per atti violenti a sfondo sessuale e di genere, chiede un aggravante, non può essere una motivazione picchiare una persona perché è diversa da te, un po’ per chi commette crimini a sfondo razziale.

Se questo da fastidio vuol dire che non vuoi accettare, vuoi tutti diversi ma disuniti, non vuoi avere la diversità ma l’uguaglianza siamo uguali ma anche diversi e vorremmo essere trattati tutti allo stesso modo, siamo esseri umani a prescindere, non ci dovrebbe essere neanche un giudizio morale su quello che si fa nella propria vita a meno che non diventa un crimine penale.

Alla base c’è un pensiero arretrato concettualmente e significa che stiamo fallendo come società, penso che quello che è successo in Parlamento sia un messaggio di fallimento, è necessaria un’evoluzione, in quanto viviamo in una società che non è in grado di dare gli stessi diritti a tutti.

A volte vorrei anche nel male estremo qualcuno che chiedesse e rispondesse a una domanda “abbiamo bocciato il ddl zan, lo abbiamo fermato, affossato e fatto annegare, perchè?

Preferirei che mi rispondessero in maniera omofoba e razzista almeno ho un nemico da combattere invece non c’è neanche quello invece c’è un lasciare correre, anche se hanno risposto applaudendo le mani in parlamento, ma guardando con uno zoom mi vieni da pensare e che se applaudi vuol dire che trovi sollievo in questa cosa, vuol dire che per te rappresentava un pericolo no un’opportunità, e mi chiedo perché sia un pericolo, che cosa ti toglie a te ?

L’unica cosa che posso rispondermi e che queste persone a livello di gestione emotiva, premetto non sono un psicologo ma evidentemente sono figli di una morale arretrata, di un moralismo più che altro, dove molto probabilmente è difficile accettare la possibilità di un qualcosa di diverso da noi.

Se lo temiamo vuol dire che noi non stiamo accettando ciò che potenzialmente lo potremmo essere anche noi o persone vicino a noi e se questa cosa ci fa paura non la vogliamo in casa perché se dico che esiste allora può esistere anche per me, per mio figlio, per mio nipote, e io non la voglio perché fa paura perché la giudico.

Questa è l’unica risposta che riesco a darmi se no non ci sarebbe un accanimento così forte a livello razionale non c’è motivo, deve essere per forza qualcosa di emotivo per queste persone ad esultare e ad applaudire.

Se un giorno ti telefonasse una start up e ti proponesse di provare una macchina che ti consentirebbe di praticare il teletrasporto, te di getto dove andresti in questo preciso momento? E perchè?

Mi piacerebbe tantissimo andare in un posto del nord, mi viene in mente l’ Islanda, mi piacerebbe molto visitarla e anche le Isole Faroe, vorrei essere calato lì anche perché avrei bisogno di una natura così forte e allo stesso tempo spettacolare e poi amo il freddo. Vorrei andare in Islanda anche perché una delle cose che vorrei fare nella vita è quella di vedere l’aurora boreale.

Sei nato e cresciuto a Parma ma hai origini siciliane da parte della tua mamma, cosa ti porti dietro dell’Emilia e della Sicilia?

Per me è come fossi italo americano, Parma e comunque l’Emilia sono le mie radici da un punto di vista di crescita, è stata la mia formazione maggiore dal punto vista pratico se vogliamo vederla così, allo stesso tempo la Sicilia soprattutto il luogo dove sono cresciuto nel periodo estivo in cui vivevo da giugno a settembre fino all’università all’incirca, la Sicilia è il luogo della mia formazione, quell’altro lato.

Il mio migliore amico è siciliano, persona fraterna e possiamo dire che siamo nati insieme abbiamo condiviso talmente tante cose insieme in tutte le fasi della nostra vita che il nostro modo di parlare è un codice, cioè ci capiamo senza dirci niente e allo stesso tempo ci diciamo tutto, quindi la Sicilia è il luogo della crescita e dell’esplorazione, dell’avventura, dello scoprirsi.

Possiamo definire Parma la testa e la Sicilia il cuore?

Si la vedo esattamente così, mi piace come immagine, e poi le cose si mescolano da sempre, oggi sto imparando a 29 anni che ci sono entrambi e poi c’è anche la pancia in quanto si mangia bene in entrambi i posti.

Facciamo un giochino, ti dico delle parole e te mi dici che rapporto hai con queste nella tua vita: sensibilità, oltre, amore, tempo, e silenzio.

Sensibilità: rapporto costante e molto stretto, anche lei sta imparando a cooperare con il raziocinio.

Oltre: è un rapporto di amore e odio, tendenzialmente sono una persona che tende a guardare verso l’oltre e poi la parola oltre può avere vari significati, può essere andare oltre a un limite, può essere anche negativo magari quel limite che si sta varcando è un limite di qualcun’altro, oppure andare oltre ai propri limiti può recare dei danni.

Sono una persona molto curiosa quindi tendo a vedere sempre oltre, è un po’ frutto della mia formazione, del lavoro che faccio.

Le persone sensibili che magari fanno determinati mestieri sono un po’ portate a guardare oltre, guardare oltre l’apparenza, oltre la dinamica, oltre le regole, oltre ciò che è normale oltre il lessico stesso, quindi quel rapporto di odio tamo e porti delle conseguenze.

Amore: è una parola che nella mia vita è stata sempre una costante, mi piace amare ed essere amato, nella mia vita sono stato cresciuto con amore e sono circondato da amore di tantissime forme, devo dire che mi ritengo una persona veramente molto fortunata.

L’amore è anche una responsabilità, non solo amare è una responsabilità ma anche essere amati, è una parola molto seria per me, non è mai stata una cosa leggera, l’amore è un grandissimo lavoro.

Tempo: ho lo stesso rapporto che si ho con il mio io, inteso come qualcosa di più grande, viaggiamo sullo stesso mondo ma su due linee completamente diverse, a me piace pochissimo perdere tempo e allo stesso tempo mi piace avere del tempo, il tempo è un lusso, il tempo è un diritto, il tempo è prezioso, per me il tempo è un’opportunità, all’interno del tempo tutto può cambiare, abbiamo un tempo limitato, ma può essere un’opportunità.

Ho da poco ripreso lezioni di batteria perchè sono sempre stato attratto dal tempo e da quel strumento che suonavo quando ero più piccolo, e nel tempo riesci a capire l’opportunità di creare tantissimi mondi, tantissime cose anche il tempo è una cosa misteriosa e allo stesso tempo imprescindibile perché il nostro tempo è quello e non sappiamo quant’è ma volendo possiamo fare tutto quello che vogliamo.

Silenzio: è una necessità, va usato molto bene, per una persona come me il silenzio può essere un incubo ma a volte ho bisogno di silenzio per me stesso dal mondo esterno.

Ho bisogno di stare in silenzio e allo stesso tempo quando mi sento molto vitale non mi fa paura il silenzio e quindi ne la mancanza ne la presenza di qualcosa, quando sto molto giù ho la necessità di quella mancanza di parola o interazione ma mi fa anche molta paura perché nel silenzio c’è anche la solitudiine con me stesso.

Penso sempre a quelle condizioni in cui le persone nel silenzio trovano qualcosa che è molto difficile da sostenere, il silenzio come tutte le cose potenti di questa vita è duplice quindi è nero e bianco quindi per me il silenzio è sacro come direbbero gli antichi, anche lui è misterioso, è una divinità importante e lo bisogna conoscere bene..

Oggi tendenzialmente abbiamo paura del silenzio compreso quello dei pensieri, ha un potere enorme anche nella recitazione, noi attori a volte abbiamo paura del silenzio davanti al pubblico e poi scopri che sono le performance più forte ed intense perché ci si mette a nudo nel silenzio, stai offrendo di l’opportunità di fare un viaggio enorme quindi è qui si presenta la duplicità del silenzio.

Se fosse possibile avere dei super poteri da utilizzare nella tua vita sia personale che professionale, quale utilizzeresti e perchè?

Mi piacerebbe poter creare un rapporto con gli elementi naturali, mi piacerebbe avere qualcosa che mi connette alla natura, cioè quando hai bisogno di una determinata energia, cioè quell’ informazione che puoi chiedere alla terra che ne sa molto più di noi, oppure il bisogno di un’energia di un certo tipo la puoi chiedere al cielo, a un fulmine, al vento, all’acqua, c’è sempre uno scambio con la natura ma non sempre siamo così connessi.

Quando ad esempio facciamo un bagno in acqua da soli, in quel momento avviene uno scambio quindi l’idea e anche quella di diventare acqua ad esempio, sarebbe incredibile anche cambiare forma non sei più solo nella tua forma ma anche tante altre cose, non so se sarebbe utile per il mio mestiere, ma sicuramente mi arricchirebbe.

C’è quella serie e/o film in cui c’è quel ruolo che ogni volta che lo guardi dici come mi piacerebbe essere quel personaggio?

Ci sono stati tantissimi, sono sempre ruoli più grandi di me anagraficamente e in teoria non potrei farli, ultimamente penso a Sheldon di The big bang Theory che è una serie bellissima e io adoro lui come attore e quel ruolo è straordinario e mi sarebbe piaciuto tantissimo poterlo fare.

Oppure cambiando genere Peak Blinders che uscirà a breve la sesta stagione che oltre amare follemente Tom Hardy, mi sono detto sempre perché non posso farlo?

Inoltre io ho una predilezione per quelli personaggi che chiamiamo cattivi, fisici al limite dell’accettabile, perché dentro c’è tutto un mondo in cui ti puoi sbizzarrire e questo quello che penso ogni volta.

Siamo sempre abituati a giudicare ciò che è cattivo, questa cosa di esprimere un estremo giudizio agli altri in realtà sottilmente dentro di noi si crea anche la fascinazione su alcune figure, a molti piacciono i cattivi perché in loro vediamo quella possibilità che ovviamente non ci siamo mai dati, però dentro di voi esiste quella vocina come sarebbe se non dovrei preoccuparmi assolutamente dell’altro, sono personaggi molto autoriferiti, comunque si preferisco farli come attore.

Shakspeare recitava “Siamo fatti della stessa materia di cui siamo fatti i sogni” .Te che rapporto hai con i sogni e qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il mese scorso mi hanno fatto il tema natale e mi hanno detto che il mio essere bilancia ascendente vergine e con la luna in gemelli fanno si che io sia un sognatore, cioè ho sempre la necessità di avere un sogno ma soprattutto di renderlo realtà quindi “per me il sogno diventa un progetto di vita” , sono progetti di vita ovviamente scegliendo i sogni, sono anche molto pratico niente di improbabile.

Il mio sogno della recitazione e regia mi sono sempre impegnato affinché fossero realtà, nonostante la lontananza da questo ambito, in famiglia nessuno fa questo lavoro, non sono un figlio d’arte quindi non conoscevo questo mondo era molto distante dal mio però vedevo tantissimi attori e attrici e quindi mi dicevo “perché non dovrei farcela anche io” ?

Automaticamente per me è diventato reale e questo significa che anch’io posso provarci e quindi è diventato un progetto no un sogno.

Per quanto riguardo il sogno nel cassetto o comunque i miei sogni più importanti oltre quello della regia, è quello di avere una casa talmente grande da poter ospitare tanta gente, la felicità dalle persone che amo, sono sogni pratici, essere felice e rendere felice, non sentirmi mai finito, questi sono i miei pensieri.

La butto lì magari vuoi regalare ai lettori di The Soundcheck un piccolo spoiler sulla seconda stagione di Guida astrologica per cuori infranti? Inoltre dopo questo dove ti protremmo vedere nel 2022? Che progetti bollano in pentola?

Sul tema spoiler, l’unica cosa che posso dire che lo zodiaco è fatto di 12 segni e gli altri 6 arrivano sicureamente.

Uno sploier che mi sento di dare che è generico e che a mio parere può sembrare scontato e che la seconda stagione è molto più bella e ricca, soprattutto più varia.

Comunque posso dire che accadono delle cose, ci sono delle risposte a delle domande che rendano la narrazione e la storia più densa molto più dinamica e variegata, si avrà una sfaccettatura dei personaggi molto più forte soprattutto di quelli che sono stati solo accennati, il mio invito è quella di guadarla sia se sia piaciuta o meno la prima.

In questo preciso istante non c’è niente che mi aspetta o almeno che io sappia sicuramente ci sarà qualcosa nel mio destino.

Questo poi è il periodo più fermo perchè di solito quello che si gira nel periodoautunnale si sceglie per la primavera/ estivo e io sono stato impegnato con Guida astologica quindi chissà nel 2022 staremo a vedere insieme che risposta poi ci sarà a questa domanda.

Come si dice è ancora tutto da scrivere.

Conclusioni

Grazie al bravissimo, carismatico e coinvolgente Lorenzo Adorni.

Ad Maiora.

A cura di
Francesca Cenani

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