Omicidio a Easttown: i segreti della provincia americana nella nuova serie con Kate Winslet

Omicidio a Easttown: i segreti della provincia americana nella nuova serie con Kate Winslet
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Omicidio a Easttown (il titolo originale, Mare of Easttown, è più evocativo) è una miniserie firmata HBO, trasmessa su Sky Atlantic. La serie è stata ideata da Brad Ingelsby ed è diretta da Craig Zobel.

Mare Sheehan (Kate Winslet) è una detective tenace e molto popolare nella sua cittadina, sopratutto per essere stata una campionessa di basket al liceo. La donna è separata dal marito e vive con la madre Helen (Jane Smart), la figlia Siobhan (Angourie Rice) e il nipote, nato dal suo primogenito, morto suicida un anno prima. Mare è il tipico detective completamente dedito al lavoro e con un trauma  alle spalle: ha infatti trovato il figlio tossicodipendente impiccato in soffitta.

Parallelamente alla storia personale di Mare, la vicenda si snoda attorno all’omicidio di una ragazza madre, trovata morta nel bosco. Ma il caso di questa ragazza non è l’unico che ha interessato la cittadina: c’è anche quello di Katy Bailey, la figlia di un’ex compagna di scuola di Mare, scomparsa esattamente un anno prima.

A Easttown tutti si aspettano che Mare dia sempre il massimo e che risolva ogni situazione, nonostante i suoi enormi problemi personali. E pare proprio che lei sia la prima a non voler deludere nessuno e a portare il peso delle aspettative altrui. Forse anche per colmare i sensi di colpa che la affliggono dopo la morte del figlio.

Per Mare le difficoltà non si presentano solo sul lavoro ma anche nella vita privata: i rapporti con l’ex marito non sono facili e il fantasma del figlio la perseguita. E come se non bastasse, sua nuora reclama la custodia del nipote.

Ad arricchire la storia ci sono alcuni personaggi secondari, come la sua migliore amica Lori Ross (Julianne Nicholson) e l’affascinante scrittore Richard Ryan (Guy Pearce), che la corteggia.

Mentre la pressione pubblica sul caso si fa sempre più crescente, ad affiancare Mare nelle indagini arriva Colin Zabel (Evan Peters), un giovane detective molto preparato. E qui c’è il parallelismo tra i due detective: la prima, più anziana e disillusa; il secondo ancora giovane e pieno di ideali.

La serie, da qui in avanti, presenterà diversi colpi di scena e plot twist assolutamente imprevedibili, tant’è che l’omicidio della giovane non sarà l’unica cosa sconvolgente che verrà fuori. Tutti a Easttown, come in qualsiasi altra cittadina simile nel mondo, hanno qualcosa da nascondere, perfino i buoni.

La protagonista non è stereotipata, bensì è una donna comune, vestita con la tuta, i capelli in disordine e qualche chiletto in più. Infatti è stata la stessa Kate Winslet a chiedere di non essere “ritoccata” e di voler apparire esattamente come è, anche e soprattutto, nelle scene di intimità.

Le ambientazioni sono quelle tipiche delle serie crime: una sperduta cittadina di provincia dove domina la delinquenza, i giovani sono abbandonati a loro stessi e le persone hanno dimenticato i propri sogni.

Le scene sono girate in modo da accentuare il senso di claustrofobia e intrappolamento che provano i personaggi, bloccati psicologicamente nei loro traumi personali. E intrappolati fisicamente nella periferia. Come Mare, che per inseguire le orme del padre detective, ha rinunciato a farsi una vita altrove.

La cittadina di Easttown, con le casette a schiera e le stradine strette e buie, non esiste. La serie infatti, è stata girata nei sobborghi di Philadelphia, luogo natio del regista.

Mentre le scene nel bosco e del ritrovamento del cadavere sono state girate nella contea di Delaware e nel parco di Wissahickon Valley, dove si trova l’omonimo fiume.

In definitiva, Omicidio a Easttown, non spicca di certo per l’originalità dei temi trattati, in quanto possiede tutti i classici cliché delle serie poliziesche: il detective tormentato, la giovane ragazza scomparsa, la piccola cittadina dove tutti si conoscono, ma dove tutti nascondono qualcosa.

Ebbene, la serie si distingue per altro: prima di ogni cosa per la straordinaria bravura di Kate Winslet e degli altri attori. Oltre a ciò, presenta una caratterizzazione dei personaggi ben definita e una trama assolutamente coinvolgente, tant’è che 7 episodi volano via come niente.

a cura di
Silvia Ruffaldi

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Silvia Ruffaldi

Silvia ha studiato Scienze della Comunicazione a Reggio Emilia con il preciso scopo di seguire la strada del giornalismo, passione che l’ha “contagiata” alle superiori, quando, adolescente e ancora insicura non aveva idea di cosa avrebbe voluto fare nella vita. Il primo impatto con questo mondo l’ha avuto leggendo per caso i racconti/reportage di guerra di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani. Da lì in poi è stato amore vero, e ha capito che se c’era una cosa che voleva fare nella vita (e che le veniva anche discretamente bene), questa doveva avere a che fare in qualche modo con la scrittura. La penna le permette di esprimere se stessa, molto più di mille parole. Ma dato che il mestiere dell’inviato di guerra può risultare un tantino pericoloso, ha deciso di perseguire il suo sogno, rimanendo coi piedi ben piantati a terra e nel 2019 ha preso la laurea Magistrale in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Delle sue letture adolescenziali le è rimasto un profondo senso di giustizia, e il desiderio utopico di salvare il mondo ( progetto poco ambizioso, voi che dite ?).

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