The Smashing Pumpkins: Cyr. Billy, ma perché?

The Smashing Pumpkins: Cyr. Billy, ma perché?
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Billy Corgan e soci sono tornati. Gli Smashing Pumpkins no. Questo è il sunto estremo di Cyr, un album in cui del gruppo non c’è nulla, ma c’è molto di William Patrick. Vi basti sapere che, per trovare qualcosa di macerato che ricordi vagamente un sound vicino agli Smashing Pumpkins, vi dovrete fermare a The Colour Of Love, ovvero il primo brano. Un brano. Su venti.

Non è vero, scherziamo. Dal primo brano dovete andare avanti veloce e arrivare alla traccia numero nove, Wyttch, per trovare la seconda canzone che possa ricordare il mood Smashing Pumpkins. Quindi sono due su venti.

“Adoro l’odore del napalm al mattino”

Il precedente Shiny And Oh So Bright Vol1 / LP: No Past. No Future. No Sun. non ha fatto impazzire la critica, men che meno il pubblico. Un come back con buoni spunti, nulla più. Ma il sound e l’attitudine degli Smashing Pumpkins era ancora presente. Appannato dagli anni e da una certa voglia di strafare, ma tutto sommato accettabile.

Cyr prende quel poco di interessante che aveva il suo predecessore e lo scaraventa nel cassonetto dell’indifferenziato. Si predilige l’elettronica, un uso di synth e soluzioni pop. Non vogliamo fare un discorso del tipo “Non sono più quelli di Machina”, anzi rifuggiamo da tutto ciò, ma in Cyr non si percepisce minimamente l’aura della band.

2/20.

Album come Oceania o Monuments To An Elegy, per esempio, sono ricchi di momenti sperimentali, innovativi nell’ottica della band se vogliamo. Cyr è sperimentale se contestualizzato e se considerato come un disco solista di Billy Corgan. In quel caso, parleremmo di un album tutt’altro che privo di difetti, ma pregno di ricerca e tentativi di addentrarsi in sound sintetizzati.

Ma stiamo parlando di Smashing Pumpkins. Una band fatta a immagine e somiglianza del suo creatore, d’accordo, ma pur sempre un’emanazione di una sua parte, quella più elettrica.

Il paradosso della zucca schiacciata

Negli ultimi 10 anni gli Smashing Pumpkins sono stati più prolifici qualitativamente parlando quando era Billy Corgan l’unico superstite della formazione originale. Ora, a tre anni dalla (quasi)reunion, abbiamo tra le mani un album del 2018 onesto – ma nulla di più – e un disco, questo, con 20 tracce (sì, avete letto bene: venti) che non lasciano un solco particolare al loro passaggio.

Tutto questo è disdicevole. Non c’erano grosse aspettative. Il qui presente scribacchino musicale e musicante ora è curioso di sapere come sono le altre 14 tracce scartate in fase di pre-produzione (sì, Billy Corgan ha presentato ai suoi turnisti compagni di band 34 composizioni, via via scremate fino ad arrivare alle 20 finali), perché se queste sono il meglio della proposta…

L’etichetta (certe volte) conta

Ribadiamo il concetto: se Cyr fosse uscito come album solista di Billy Corgan, saremo dinanzi a un disco non perfetto, con anzi un certo numero di difetti, ma tutto sommato frutto di ricerca e sperimentazione apprezzabile.

Nel solco della vita degli Smashing Pumpkins, invece, è un’opera senza collocazione. Non è neppure definibile come disco di rottura col passato. Semplicemente, Cyr è un album nato in un contesto non suo.

Billy. Dannazione Billy.

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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