wLOG: tra Indiani d’America e rotoli di carta igienica

wLOG: tra Indiani d’America e rotoli di carta igienica
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Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con wLOG, cantautore atipico, tra it-pop e dance anni Ottanta. Coronavirus permettendo, di solito presenta i suoi singoli con una festa su un tram itinerante per Milano, ed è davvero triste che non sia successo anche per il suo ultimo brano Indiani d’America, pubblicato il 20 marzo su tutte le piattaforme digitali. Abbiamo parlato con lui in questi giorni complicati, e questo è quello che ci ha raccontato.

Ciao wLOG, partiamo un po’ dalle basi, come mai questo nome?

wLOG è un acronimo ancora secretato che mi porto dietro da tempo. Un sunto significativo. Ha anche multisignificati. In matematica il wlog è una prova ristretta ad un caso speciale , ma traslabile agli altri. Mi ci rivedevo.

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In che modo questo nuovo singolo è collegato al precedente Un colpo solo?

Sicuramente sto disegnando una story che prende in considerazione vari aspetti della vita sentimentale. Quindi nel mio intimo sto facendo vivere ai personaggi momenti diversi. Un colpo solo è un pezzo a lieto fine. Indiani d’America immagina una dinamica di rottura che aprirà ad altre porte. Nell’EP ci saranno tanti spunti interessanti.

Parlaci di questo nuovo singolo Indiani d’America, a quando risale?

Indiani d’America è stato scritto a gennaio 2020. Incredibilmente attuale come almeno altri 2 singoli dell’EP. Scrivere cose che poi si sono omologate ad una realtà mi era già capitato. E’ una cosa pazzesca. Direi una coincidenza significativa. Indiani d’America è il parallelismo tra l’isolamento subito dai nativi con quello che può subire chiunque. Anche dentro una famiglia. Lascio poi all’ascoltatore rivedere i propri momenti. E’ un testo modulabile.

It-pop con i sintetizzatori passerà mai di moda? E cosa succederà allora?

Per me elettronica è sonorità. Il suono è il protagonista. Il suono può uscire da un bongo, da un clarinetto come da un synth. Il risultato è ciò che conta. Certamente l’elettronica consente di personalizzare suoni e rendere sempre diversa la musica. Quindi penso che ci sarà altro per cerare cose ancora piu’ potenti.

Ci dai qualche rimedio anti-noia, ora che siamo in quarantena?

Cercare di fare almeno cento palleggi con il rotolo di carta igienica. Io sono a 52!!

a cura di
Giulia Perna

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Giulia Perna

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