Ritorna Blumosso, e lo fa pubblicando due canzoni simultaneamente. Il cantautore ripropone l’idea in voga fino ai primi anni ’80: un singolo 45 giri con due brani (Lato A/ Lato B).
A pezzi il cuore (side A) è il brano di punta. Una canzone in perfetto stile british, dal ritmo incalzante, fatta di rif e motivi che rimangono all’orecchio di chi ascolta e un testo melanconico e accattivante con frasi ad effetto.
Il brano è accompagnato da un (side B): Universo statico, una vera e propria poesia, nello stile a cui Blumosso ci ha abituati nel suo passato recente e nelle sue ultime pubblicazioni.
Una canzone perfetta nella sua semplicità: un pianoforte, un basso, una chitarra acustica e il glockenspiel, suonati da Bemolle che ha anche arrangiato il brano scritto testo e musica dallo stesso Blumosso.
Blumosso (il cui nome di battesimo è Simone Perrone) a inizio febbraio ha anche pubblicato il suo secondo romanzo: Schiena Cucita per la casa editrice Kimerik.
Ecco cosa ci ha raccontato su questo momento molto intenso che sta vivendo…
Come ti è venuta l’idea di pubblicare due brani in contemponanea?
Come ho spiegato già un po’ in giro sui social e durante i miei concerti, mi sono guardato intorno e mi sono accorto che sta cambiando tutto, la fruizione della musica sta cambiando, anche la stessa idea di disco sta venendo meno o meglio il disco da punto di partenza sta diventando un punto d’arrivo, un contenitore finale nel quale racchiudere una serie di singoli pubblicati nei mesi precedenti.
In questo modo si tende a valorizzare sempre di più le canzoni con le caratteristiche di singolo e meno le cosiddette canzoni da disco (che a mio parere costituiscono il lato più interessante di ogni cantautore o band).
Detto ciò ho pensato quindi di accostare a un singolo “A pezzi il cuore” una canzone a cui tengo molto, ma alla quale non riuscivo a dare una collocazione discografica. Da qui l’idea di pubblicare due brani, come si faceva una volta.
Pensi che ci sia un po’ di nostalgia dei tempi passati?
Beh è evidente, ma non la chiamerei nostalgia, la definirei piuttosto “scopiazzatura benevola”, benevola perché non è un copiare negativo e malizioso, il mercato guarda sempre al passato, lo rispolvera, i corsi e ricorsi storici sono sempre esistiti in tutti i settori, dalla politica alla moda e alla musica stessa.
Un canzone che avresti voluto scrivere tu..
“C’è tempo” di Ivano Fossati
A chi l’avresti dedicata?
La dedico a… la dedico!
Parliamo di “Universo statico”, il lato B di questo nuovo progetto che hai pubblicato. Il brano si lega direttamente al tuo ultimo romanzo “Schiena cucita”. Spiegaci il perché..
Ho scritto due libri, il primo si intitola “Spremuta d’arancia a mezzogiorno” ed è uscito nel 2015, poi è venuto “Schiena Cucita” nel 2020. Nei miei lavori ci sono dei personaggi che ritornano e sono sempre quelli.
In entrambi questi miei due primi libri, in coda dopo la fine del romanzo, ho inserito uno scritto che nel primo libro è un racconto breve “breve storia su cose ancora non dette”, nel secondo libro è una lettera di una pagina, intitolata “ Prima lettera di Emilio Godìn a Silvia”. Emilio è uno di quei personaggi che ritornano e di cui parlo anche nel primo libro.
“Universo Statico” l’ho scritta subito dopo aver scritto quella lettera. Perché ho pensato mi piacesse davvero tanto quello che avevo scritto, ma che una lettera sarebbe rimasta tale e chiusa tra le mie cose, mentre una canzone avrebbe avuto la possibilità di essere ascoltata.
Vedi quanto è strano il destino, il tempo mi ha smentito: ora sia la canzone che la lettera hanno possibilità di esser ascoltate…e lette.
Cosa c’è nell’universo di Blumosso?
Un giorno magari poi scrivo un saggio in cui provo a spiegare il mio Universo. Ve lo farò sapere 🙂
a cura di
Redazione
Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Andrea Muccin: una Gaucho e il profumo della nostalgia
LEGGI ANCHE – Vanarin: sensazione mista di gioia e dolore
[…] ANCHE – Blumosso: “Provo a portarvi nel mio Universo”LEGGETE ANCHE – Lettera aperta di una giovane […]