“Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco” – così inizia la nuova trilogia di Zack Snyder

“Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco” – così inizia la nuova trilogia di Zack Snyder
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Ambientato nello stesso universo di Army of the Dead, film diretto dallo stesso Zack Snyder nel 2021, Rebel Moon è il primo film di una ideale trilogia. Distribuito su Netflix a partire dal 22 dicembre 2023, è ancora fra i primi posti dei film più visti sulla piattaforma.

Rientrando pienamente nella categoria del film di fantascienza, Rebel Moon ci porta a conoscere un nuovo universo abitato da diverse creature, che in parte devono molto alla saga di Star Wars. Si tratta di un mondo che deve lottare per sopravvivere, e per trovare insieme un nuovo soffio di libertà. Il sequel, intitolato “Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice“, verrà distribuito sempre su Netflix dal 19 aprile.

Premesse

Fin dalle prime immagini ci troviamo immersi nello spazio e le scenografie colpiscono per la loro potenza grafica e per la fotografia, curata dallo stesso Snyder.

Come ci racconta la voce narrante, un tempo in questa galassia lontana dominava il Mondo Madre, impero militare basato su millenni di guerre e devastazioni. Dopo aver esaurito le proprie risorse, il regno mandò i propri eserciti nella vastità dello spazio per conquistare qualunque cosa. La gloria del Mondo Madre sembrava infinita, fino a quando un giorno un ribelle vicino ai regnanti li uccise. Fu la fine della stirpe reale.

In seguito alla morte del Re si generò il caos e diversi pianeti conquistati iniziarono a parlare di rivoluzione. Un senatore di nome Balisarius (Fra Fee) prese allora il potere, dichiarandosi reggente.
In seguito, mandò il suo comandante più violento, l’ammiraglio Atticus Noble (Ed Skrein), ai confini estremi del dominio del Mondo Madre per trovare e distruggere senza pietà tutti coloro che si definivano ribelli.

L’inizio della rivolta

Dopo qualche tempo, ci troviamo sulla piccola luna di Veldt, pianeta indipendente la cui sopravvivenza si regge sul raccolto e sul commercio agricolo.

Lì troviamo Kora (Sofia Boutella), impegnata a creare solchi nel terreno per le piantagioni.
Il film poi ci mostrerà come sia una cosiddetta “figlia della guerra”, trovata anni prima fra i rottami di una nave e quindi adottata dagli abitanti di Veldt. Divenuta ufficiale, era stata privata con la violenza della stessa idea di amore e famiglia, considerati una debolezza dal regime dittatoriale del Mondo Madre, che conquistò il suo pianeta.

Con lei, troviamo Gunnar (Michiel Huisman), sovrintendente del raccolto.

La pace e il clima di festa, per le celebrazioni del raccolto della stagione, vengono improvvisamente alterate dall’arrivo di Noble e del suo esercito corrotto e depravato.

Mostrandosi inizialmente pronto a trattare in cambio di parte del raccolto, Noble trova in Gunnar un alleato, disposto a negoziare per una degna offerta, in contrasto col capo del villaggio Sindri (Corey Stoll), che vorrebbe nascondere la reale fertilità del pianeta.

Noble mostra allora la sua vera natura, uccide i capi del villaggio e inizia a prendere possesso di ogni cosa. Quando anche la purezza di Sam (Charlotte Maggi), ragazza incaricata di trasportare l’acqua, sta per essere violata, Kora decide di ribellarsi, uccidendo le guardie di Noble.

Inizierà quindi la ricerca, insieme a Gunnar, dei ribelli rimasti nella galassia, per portare guerra al Mondo Madre e riprendersi la meritata libertà.

Il viaggio dei ribelli

Attraversando la galassia, viaggiamo all’interno di diversi ambienti, caratterizzati da specifici aspetti paesaggistici, dove vengono reclutati nuovi soldati per la difesa di Veldt.

Providence, città spazioportuale, ha una connotazione orientale, luogo di scambi commerciali e quindi abitato dalle diverse specie aliene della galassia, al centro degli affari internazionali.
Kai (Charlie Hunnam), un pilota, si offre di unirsi a Kora e Gunnar nella loro ricerca.

Raggiungono quindi una tenuta di frontiera, terra arida e spoglia, dove reclutano Tarak Decimus (Staz Nair), ex principe di un mondo distrutto dal Mondo Madre, che viene liberato dalla schiavitù.
Daggus, pianeta delle miniere di cobalto, è invece luogo industriale, di fabbriche e auto volanti.
Lì viene arruolata Nemesis (Doona Bae – nota al pubblico di Netflix per la serie tv Sense8), spadaccina cyborg i cui figli erano stati massacrati dall’Impero.

Arrivano quindi a Pollux, dove si trova l’arena dei gladiatori di Castor, che ricorda in ogni aspetto l’antica Roma. Lì reclutano Titus (Djimon Hounsou), ex generale imperiale caduto in disgrazia.

Nel percorso raggiungono anche Sharaan, pianeta base del Re Levitica (Tony Amendola), dove aveva trovato protezione e ospitalità la banda di ribelli guidata dai fratelli Bloodaxe, Devra (Cleopatra Coleman) e Darrian (Ray Fisher – nel cast anche della Justice League di Zack Snyder).

Gondival, deposito non registrato, è poi costituito da piattaforme aeree.
Tappa finale del viaggio, vedrà la banda lottare per sopravvivere contro intrighi e tradimenti organizzati da Noble.

Riflessioni oltre la trama

Come già osservato, d’impatto risultano principalmente la fotografia e la messa in scena paesaggistica, grazie anche al contributo nello sviluppo concettuale dell’Industrial Light & Magic Art Department, compagnia della Lucasfilm Ltd.

Il film risulta lento, invece, nel passaggio da un capitolo all’altro, aspetto che depotenzia il risultato finale e lo scorrimento della trama. Questa lentezza stanca e si mostra anche dove dovrebbe accendere maggiormente la tensione e l’impatto sul pubblico. Infatti, gran parte delle scene d’azione e di battaglia viene diretta in slow motion, con un ralenti tipico di altre pellicole di Zack Snyder.

Risulta dunque difficile appassionarsi alle vicende, seppur impattanti per alcuni aspetti emotivi racchiusi nei dialoghi, come l’importanza della compassione e della gentilezza nelle scelte d’onore, per cui vale anche la pena morire.

Interessante risulta il contributo musicale ad opera di Tom Holkenborg, musicista, compositore e polistrumentista olandese, spesso coinvolto per le colonne sonore dei film di Zack Snyder.

Caratterizzazione dei personaggi

I personaggi sono talvolta solamente abbozzati e si perdono nel denso numero di componenti del cast. Anche l’empatia verso di loro fatica dunque a svilupparsi, e non è facile trovare un eroe in cui davvero immedesimarsi.

Purtroppo molte qualità e potenzialità del carattere dei diversi personaggi restano solo in superficie, e si scava poco nella loro interiorità.

Fra i personaggi degni di nota risulta comunque Jimmy, ex robot del Mechanicas Militarium, esercito meccanico del Mondo Madre, che decise di deporre le armi, rifiutandosi di lottare dopo la morte del Re. Lo troviamo fra gli abitanti di Veldt, e rappresenta il contrasto primario che attraversa un po’ tutta la pellicola. Quello fra le macchine, simbolo della modernità e del potere corrotto, e la Natura, dove è ancora possibile rintracciare una primordiale purezza, e una possibilità di riscatto.

La voce di Jimmy è quella di Anthony Hopkins.
La speranza è che nella seconda parte della trilogia il regista sfrutti maggiormente il personaggio, come anche le potenzialità al momento nascoste degli altri protagonisti.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco | Trailer ufficiale | Netflix Italia

a cura di
Sisti Matteo

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Matteo Sisti

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