Ministri – Alcatraz, Milano – 6 dicembre 2023

Ministri – Alcatraz, Milano – 6 dicembre 2023
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Per festeggiare il loro ventesimo compleanno e l’ultimo (?) concerto, i Ministri hanno scelto l’Alcatraz di Milano, che ha risposto con un sold out

Quella di ieri sera è stata a tutti gli effetti LA festa di compleanno dei Ministri, che sono riusciti a radunare tutta la loro grande famiglia per celebrare insieme i vent’anni di carriera.

Già il 22 novembre al Santeria Toscana 31 di Milano, per celebrare i 10 anni dell’album “Per Un Passato Migliore“, i Ministri avevano deciso di fare un mini concerto intimo e acustico, durante il quale hanno eseguito “Stare Dove Sono”, “La Pista Anarchica”, “Se Si Prendono Te”, “Comunque” e “Una Palude”.

Ma visto che l’ultimo concerto prima di questo risaliva al 18 dicembre dello scorso anno, c’era il bisogno da parte loro di sentire nuovamente il calore del pubblico, o meglio, della famiglia, e da parte nostra di poterci godere di nuovo la loro energia e musica rock sul palco.

Missione compiuta. Lo spettacolo è stato rock allo stato puro, ma in mezzo c’è stato anche tanto, tanto amore, per la musica e per la libertà di essere sé stessi. Sì perché I Ministri sono sempre rimasti fedeli a loro stessi e non si sono mai snaturati per fare piacere a qualcun altro. La loro musica è rimasta genuina, e ciò ha portato alla creazione di una realtà che loro stessi e tutti quelli che ne fanno parte si sentono liberi di considerare una famiglia a tutti gli effetti.

Vedere per credere. I Ministri hanno ricevuto la risposta che aspettavano, ovvero quella di essere riusciti a lasciare un segno indelebile in ognuna delle persone che è entrata a contatto con la loro musica, con i loro testi, con le loro esibizioni dal vivo.

Brani storici e tanti ospiti speciali

Per la grande occasione i Ministri hanno portato sul palco tantissimi pezzi storici, come per esempio “Le Nostre Condizioni”, “Caso Umano” e “I Giorni Che Restano“, che non suonavano live dal 2013.

Poi, ovviamente, come in tutti i compleanni che si rispettino, ci sono sì tanti invitati, ma alcuni sono più importanti di altri, amici di una vita, colleghi, compagni e, si sa, non c’è modo migliore di ritrovarsi che suonare e cantare insieme.

E proprio come dei vecchi amici che non si vedono da un’eternità, tutti gli ospiti sono passati dal palco per salutare i Ministri e tutto il pubblico, cercando di fare più casino del solito.

Il primo a salire sul palco è stato l’ex membro della band Effe Punto (Filippo Cecconi), che ha imbracciato di nuovo la sua chitarra e ha suonato insieme ai suoi vecchi compagni “Mille Settimane” – direi che non poteva esserci brano più azzeccato -.

A seguire è stato il turno di Appino, cantante degli Zen Circus, che ha prima accompagnato i Ministri in “Spingere” e poi ha suonato insieme a loro il suo brano “L’Amorale”, rendendolo, così, una cover.

Per “Gli Alberi”, invece, arriva Davide Toffolo, con la sua maschera da Allegro Ragazzo Morto, mentre gli altri due membri della band Enrico Molteni e Luca Masseroni si uniscono alla caciara per suonare insieme la loro canzone “Il Mondo Prima”.

Infine, in mezzo al pubblico, si fa spazio un personaggio misterioso che si identifica con il nome di Ministero Italiano del Pogo e dice di essere lì per assicurarsi che vengano rispettate le regole del pogo perfetto, che rispetta tutti e, soprattutto, lo rende sicuro per tutti. Una volta salito sul palco, però, scopriamo che altri non è che Auroro Borealo, pronto a scatenarsi e a fare casino con i Ministri sulle note di “Vicenza”.

Conclusioni

Dopo l’encore più lungo di sempre, con ben 7 brani suonati, il concerto, la festa, la riunione di famiglia, giunge al termine.

Si è parlato tanto di questo ultimo (?) concerto dei Ministri nell’ultimo anno, tutti erano tristi all’idea di non poter vedere più la band live e in molti hanno sperato fino a ieri sera che Davide, Federico e Michele cambiassero idea.

Personalmente credo che i Ministri avessero bisogno proprio di ciò che hanno visto e provato ieri sera, di quella botta di adrenalina, di quel pugno emotivo in faccia, di quella nostalgia, di quell’abbraccio che solo un contesto come questo può regalarti.

In molti, secondo me, sottovalutano il simbolismo e l’importante significato che si celano dietro allo stage diving. Per farlo ci vuole fiducia in chi ti dovrà prendere e sostenere, e dall’altra parte impegno, amore e dedizione. Quello di “Divi” ieri sera è stato lo stage diving più fluido che abbia mai visto dal vivo. Ognuna delle mani che si sono alzate in quel momento mandava un messaggio al cantante: qualsiasi cosa decidiate di fare io sarò qui a sostenervi sempre, ad accompagnarvi nel vostro viaggio.

Credo che il messaggio sia arrivato forte e chiaro. Ci ho visto della poesia. Ma la musica è poesia. Quindi, cari Ministri, se siete riusciti a trasmettere la vostra poesia così bene, forse dovreste continuare a farlo. Perché non tutti sono capaci di Abituarsi Alla Fine. D’altronde ogni famiglia, per andare avanti, ha bisogno di sostegno reciproco.

E la vostra lo è davvero, una famiglia.

Scaletta
  1. Mammut
  2. Comunque
  3. Le nostre condizioni
  4. Stare dove sono
  5. Caso umano
  6. Se si prendono te
  7. La pista anarchica
  8. Mille settimane
  9. I tuoi weekend mi distruggono
  10. I giorni che restano
  11. Spingere
  12. L’amorale
  13. La nostra buona stella
  14. Una palude
    Encore
  15. Peggio di niente
  16. Un viaggio
  17. Gli alberi
  18. Il mondo prima
  19. Vicenza (La voglio anch’io una base a)
  20. Diritto al tetto
  21. Abituarsi alla fine

a cura di
Edoardo Iannantuoni

foto di
Emanuela Giurano

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Edoardo Iannantuoni

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