“La crociera”: andare alla deriva per ritrovarsi

“La crociera”: andare alla deriva per ritrovarsi
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Come tutti sappiamo le vacanze sono un (gran bel) modo per evadere dalla routine, per lasciarsi andare a ritmi e ad esperienze diverse rispetto a quanto siamo abituati a fare durante l’anno. Un tipo di vacanza, in particolare, costituisce un mondo a sé, un microcosmo in cui tutto è simile alla vita reale, di cui anzi è quasi una caricatura: la crociera. Una bomboniera scintillante che racchiude ristoranti di alto livello, piscine di ogni forma e ambientazione, negozi e camere sontuose.

Fonte: Pinterest
Un’esperienza non per tutti

Per quanto possa piacere o meno, l’esperienza della crociera di per sé è ambigua: un momento di libertà e relax, ma in un luogo chiuso con proprie regole e abitudini. È proprio per questo motivo che Ingrid, protagonista del libro La Crociera di Lara Williams, sceglie di imbarcarsi per cambiare vita.

La vita sulla nave

Ingrid è una giovane donna allo sbando, persa tra i problemi di alcolismo e il mancato arrivo di un figlio, che si imbarca su un’enorme nave, la WA, sperando di trovare in mezzo al mare quella stabilità che non aveva sulla terra.

Sulla WA, Ingrid trascorre le sue giornate in un negozio di souvenir. Il mare fuori dall’oblò è rassicurante e gli amici Mia e Ezra le sono sempre – o quasi – vicini. Una vita apparentemente tranquilla che però, pagina dopo pagina, ci svela come la personalità di Ingrid non abbia ancora risolto i suoi drammi interiori.

La “vita precedente” la assale in particolare quando le licenze le permettono di scendere a terra. Priva di un luogo dove andare Ingrid si ritrova ogni volta a rinchiudersi in bar a bere smisuratamente. Un oblio che dura 24 ore finché, risalita sulla nave ritrovata miracolosamente ogni volta, le onde non ricominciano a cullarla.

Fonte: Pinterest
Un misterioso programma di crescita personale

Ancora in balia di un passato che riaffiora, Ingrid viene selezionata per un misterioso programma di mentoring. Il capo è Keith, una via di mezzo tra un santone e uno psicologo che basa il programma sulla filosofia del wabi-sabi, secondo la quale “tutto viene dal nulla e tutto vi ritorna”. Fine del programma è essere la migliore versione di sé stessi.

Inizialmente Ingrid sembra soggiogata da questo personaggio ambiguo, che arriva a farle compiere anche atti estremi, ma questa esperienza la porterà a riscoprirsi e a riscoprire la sua capacità di influenzare gli altri.

Fonte: Pinterest
Promosso… con riserve

Ho iniziato questo libro con i migliori propositi del mondo, ho beneficiato della storia ambientata davanti a un mare che questa estate ho visto davvero troppo poco ma… ho alcuni “ma”.

Mi sento di consigliarlo perché penso che Lara Williams possieda davvero una scrittura perfetta, senza sbavature, capace di ricreare situazioni e farvici immedesimare. Ho sentito tanto il disgusto dei momenti di delirio di Ingrid così come la tranquillità del mare di notte intorno alla nave! Inoltre, il personaggio di Ingrid è sfaccettato e complesso, ed è interessante l’idea di fondo di trovare la stabilità in un luogo, il mare, in cui per natura non la si ha e, viceversa, perderla quando si hanno “i piedi per terra”. Ma indubbiamente ho avvertito una sensazione di non conclusione, complice un percorso di crescita mozzato e alcuni episodi che mi hanno lasciata un po’ perplessa.

Nel complesso, forse non la lettura dell’estate che mi aspettavo, ma sicuramente da leggere (anche fuori stagione!) e da discutere.

a cura di
Martina Gennari

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