Rancore – Filagosto, Filago (BG) – 2 agosto 2023

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Rancore e il suo hip hop riflessivo scalda gli animi di una serata di inizio agosto al Filagosto Festival, alle porte di Bergamo

Torna a Filago, in provincia di Bergamo, il Filagosto Festival.

La location è sempre la stessa da qualche anno, uno spiazzo verde abbastanza grande per poter ospitare due palchi (uno piccino per live minori e dj set) e tante bancarelle di food truck e oggettistica di ogni tipo, con un’attenzione particolare per l’artigianato etnico da cui banchetti si eleva un piacevole e inebriante odore di incensi.

Per l’edizione del 2023 il Filago ha introdotto una notizia sorprendente: l’ingresso per ogni serata è di solo un euro e la line-up tocca ogni data un genere musicale diverso, con anche pre-show e after show.

Il 2 agosto è il turno dell’hip hop

Ad aprire la serata ci sono Fede Rich Goat & El Petok, e poi E-Green e Mr Phil, che scaldano il “palco grande” con una mezzoretta di rime tirate.

Alle 22:15 , nell’oscurità, varco la soglia lui: Rancore.

Rancore, all’anagrafe Tarek Iurcic, è uno dei rapper più talentuosi e mistici della scena hip hop italiana dei giorni nostri.

I suoi concerti sono un viaggio tra Universo e Xenoverso, e il palco è letteralmente diviso a metà: da un lato sovrasta a caratteri cubitali la X dello Xenoverso, dall’altro una U per l’universo, al centro una barriera, una realtà di confine.

Lo Xenoverso è tutto ciò che è ignoto, ma anche affascinante e pauroso. l’Universo è ciò che conosciamo, le nostre certezze.

Viaggio tra due mondi

Rancore viaggia tra i due mondi esplorando e cercando al contempo stesso un equilibrio tra le parole e la musica. Tra una canzone e l’altra ci racconta storie, in maniera molto poetica e sognante…è un live molto “teatrale” e si, Rancore sembra proprio un poeta oscuro.

Nei suoi testi troviamo di tutto: fantasia, arte, letteratura ma anche un po’di protesta e politica, che sembrano non mancare mai nei brani rap.. anche se il suo, al contrario di quello di tante nuove leve in giro in questi anni, è un rap difficile, “cervellotico”, studiato, che va ascoltato anche col cervello e non solo con le orecchie.

Forse proprio per questo ai suoi live l’età media è un po’ più alta del solito.

Durante “Io non sono io”, l’immagine di Rancore a grandezza naturale viene proiettata sullo sfondo, sembra quasi un ologramma ma si fatica a capire quale sia il Rancore umano vero che canta sul palco e quello fatto di pixel. Impressionante… e inquietante, come dice lo stesso rapper.

Il concerto si conclude alla grande con Xenoverso e Questo Pianeta.