Black Keys, Liam Gallagher – I-Days Milano- 1 luglio 2023

Black Keys, Liam Gallagher – I-Days Milano- 1 luglio 2023
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Sabato 1 luglio, Ippodromo SNAI La Maura, siamo agli I-Days a Milano, nuova serata all’insegna del rock n roll con i co-headliner Black Keys e Liam Gallagher

Si parte carichissimi con la giovane band inglese Nothing But Thieves. Ci penseranno loro, infatti, a creare il mood scatenato ma spensierato che attraverserà poi tutta la serata.

foto di Luca Marenda

I Nothing but Thieves sono un gruppo musicale rock alternativo britannico formatosi a Southend-on-Sea, Essex, nel 2012. Giovani sì, ma non per questo inesperti. Tra una canzone e l’altra Conor Mason, frontman della band, ha provato a interagire col pubblico anche attraverso qualche piccole frasi in italiano. Davvero molto apprezzato Conor!

Sono le 20 e ancora sotto il sole rovente della golden hour ecco che arrivano i Black Keys

La band made in Ohio capitanata da Dan Auerbach e Patrick Carney  fa letteralmente impazzire la folla che si lancia in momenti di pogo (inaspettato). Tra corpi che ballano e canzoni cantate a squarciagola i Black Keys hanno hanno deliziato il pubblico con brani più datati come “I got mine” fino ad arrivare a quelli che li hanno resi più famosi in Italia. Ed ecco che andiamo da “Thighten Up” e con un cambio di chitarra si passa a “Howlin’ for You” per poi concludere in bellezza con “Little Black Submarines” e l’immancabile “Lonely Boy”.

foto di Luca Marenda

I Black Keys hanno saputo scaldare al punto giusto, hanno fatto divertire in ugual misura ma quello per cui non sono passati inosservati è stata la bravura di tutti i componenti della band insieme al fascino sapiente dal retrogusto old skool (in senso positivo) di Dan e Patrick.

Un’ora di attesa e siamo pronti al cambio palco

Le luci della ribalta sono accese, al centro del palco un cubo luminoso con su scritto “ROCK ‘N ROLL”. Non è un cliché, ma solo il padre (non togliamo la genitorialità anche a Noel) del brit rock degli anni Novanta: Liam Gallagher.

Bandiere e magliette invocano una reunion dei fratelli Gallagher, altre invece idolatrano l’immagine di un artista che ha saputo rendere abbastanza bene il concetto di personal branding.

“Humble, generous, artistic, kind” e tanti altri sono gli aggettivi che leggiamo sullo schermo in fondo al palco, parole che si susseguono su immagini che ritraggono l’artista di Manchester in pose quasi da profeta o santone.

Ecco che Liam entra finalmente sul palco, accolto da cori da stadio e dalla folla in visibilio. Quanti nostalgici degli Oasis? Tutti o forse quasi.  

Si inizia infatti con “What’s the story? (Morning Glory)

Liam e la sua inimitabile posa, mani chiuse a pugno dietro la schiena, mento alzato contro il microfono e la seconda parte del concerto può cominciare. Canzoni più recenti e firmate da solista si intrecciano a quelle che vanno ad accontentare tutti i fan del duo di Manchester. E così la scelta ricade su alcuni brani dell’ultimo album “C’mon You Know”: “Better Days”, “More Power” e “Diamond in the Dark”.

Non sono però mancate i grandi e insormontabili classici come “Wonderwall” e in chiusura “Champagne Supernova”, il tutto sotto la luce della luna piena, come ci ha tenuto a far notare Liam.

Si chiude così un altro giorno agli I-Days che ha visto stavolta due artisti che hanno saputo sì dividersi il palco in maniera egregia, eppure a parità di maestria, l’ego di Liam è riuscito a saziarsi anche soltanto della laica venerazione di buona parte del pubblico.

a cura di
Ilaria Rapa

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