Cordio: “credo sia comune sentirsi incompleti”

Cordio: “credo sia comune sentirsi incompleti”
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La leggenda della mezza mela, quella secondo la quale siamo nati sentendoci incompleti e trascorriamo gran parte della nostra vita a ricercare quello che ci manca, l’altra metà del tutto. Ce ne parla Cordio, classe ’95 catanese, artista scoperto da Ermal Meta e che ha curato la produzione dei suoi singoli. Dopo aver partecipato a Sanremo Giovani e aver aperto live di artisti del calibro di Simone Cristicchi e Francesco Renga, Cordio ritorno a farci ascoltare qualcosa di nuovo, “Mezza mela”, ovvero il preludio al nuovo disco, presto in uscita per Mescal e ADA.

Noi lo abbiamo intervistato!

Ciao Cordio, benvenuto su The Soundcheck! Il 19 novembre ritorni con un nuovo singolo “Mezza Mela” dopo un periodo di stasi: cosa è cambiato in questo tempo di pausa dalle scene?

Ho avuto tanto tempo per concentrarmi, ho scritto e ascoltato tanta musica, messo in discussione quello che ho fatto e come l’ho fatto.

A proposito del tuo ultimo singolo, ti va di raccontarci come nasce e prende forma?

Nasce un pomeriggio sul mio divano, ho preso la mia chitarra classica spaccata con cui scrivo sempre – l’ho comprata a 30 euro in un negozio di Sanremo quando ho partecipato al festival – e ho suonato gli accordi ininterrottamente fino a quando è arrivata la prima frase “magari un giorno troverai”, da lì si è aperta una porta e ho scritto quasi di getto il testo.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri maggiormente ultimamente e che ti aiutano nelle tue creazioni?

Principalmente i cantautori italiani, ultimamente ho ascoltato moltissimo Pino Daniele e Fabio Concato.

…se dovessi consigliarci un album che ti ha fatto cambiare modo di percepire e creare la tua musica?

Direi “Pino Daniele”, il disco del 79’ dopo Terra mia. Nei testi riesce a conciliare estrema semplicità con una sincera e profonda visione dell’uomo e del mondo. “Ma basta ‘na jurnata ‘e sole e quaccheduno ca te vene a piglia’, ma basta ‘na jurnata e sole Pe’ pote’ parla’”. Quanto è vero?

“Mezza mela” cerca di sottolineare quanto l’amore sia illogico e quanto si tenda a cercare sempre la perfezione nell’altro diverso da sé: credi davvero che siamo la mezza mela di qualcun altro?

Non credo questo, credo che sia comune sentirsi incompleti, metà di qualcosa, e che a volte la persona di cui ti innamori non ha le caratteristiche che avresti desiderato, ma non ci si innamora di un curriculum vitae per fortuna.

Ti salutiamo chiedendoti se hai già dei progetti futuri che puoi rivelarci!

Suonerò all’istituto italiano di cultura di Parigi il 15 dicembre, poi mi fermerò qualche giorno a visitare la città.

a cura di
Ilaria Rapa

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