Al Vox, da “Autodipendenza” al nuovo album: “Dedico la mia musica a chi ascolta e non sente”

Al Vox, da “Autodipendenza” al nuovo album: “Dedico la mia musica a chi ascolta e non sente”
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Oggi abbiamo rivolto qualche domanda all’eclettico e talentuoso cantautore ligure Al Vox, al secolo Alberto Lupia, che ha recentemente rilasciato “Autodipendenza“, il suo nuovo singolo, che andrà a comporre il suo prossimo progetto full length, “Trenta”, in uscita a Febbraio 2022.

A seguire, la nostra piacevole chiacchierata.

Ciao Al Vox, grazie per questa intervista. Parlaci di te e del tuo percorso artistico.

Piacere di essere nei vostri scritti. È una domanda a cui sinceramente non so rispondere in maniera universale. Dovrei fare una biografia o un biopic cinematografico. La vita, il mondo, i pensieri, i contesti cambiano e sono tutt’ora, mentre sto scrivendo, in cambiamento. Pertanto la vita non è stabile. È ciclotimica. Può essere una linea retta, poi sale, rimane retta, può cadere e poi può risalire. Il mio percorso è stato così tra alti e bassi, felicità e malinconia, grandi soddisfazioni e grandi facciate. Sono il primo ad essere caduto a volte, ma mai ho scordato a rialzarmi perché che stia bene o male, ho una tenacia genetica che non mi ferma.

Raccontaci il tuo ultimo progetto, “Autodipendenza”

“Autodipendenza” è una delle mie tante canzoni che andranno a comporre un progetto musicale volto a tematiche Socio-Psicologiche. Molti oggi pensano a fare politica senza un senso se non per abbindolare un popolo stanco e confuso, dimenticando chi non si sente rappresentato, pertanto riempiendolo di rabbia e tristezza. È vergognoso. In questa canzone si parla di tossicodipendenza. Auto sta perché arriva automaticamente, considerando che c’è sempre stato stigma per queste persone, senza alcuna informativa sull’argomento, se non sommaria (anche sulle leggere) e stolta, basata solo sul tradizionalismo. Demonizzare non serve. Bisogna capire che il pensiero si evolve e lo Stato DEVE fare lo stesso e invece che combattere chi ha le misure più prestanti (non siamo nell’eros, nemmeno d’autore) deve parlare VERAMENTE con il popolo. Sennò è inutile stupirsi di atti vandalici.

In quale modo crei una canzone; da dove arriva l’ispirazione al momento della composizione?

Mi sveglio. Prendo un caffè. Mi metto nel mio home studio. Mi lascio guidare dal caso o dal caos, ma con una Mission ben precisa in testa. Nel passare di attimi e secondi tra sogno e realtà la creazione si plasma.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Nel 2022, precisamente il 02 Febbraio, uscirà sotto PaKo Music Records il mio nuovo album, “Trenta”, anche perché, proprio in quel giorno, compirò trent’anni. È un disco elettronico ma con incursioni Punk, Pop, Minimal e anche Orchestrale. È tra i miei preferiti da me fatti, ma anche l’ultimo a trattare tematiche di disillusione. Dopodiché, in TBA, è in programma un A-Side B-Side dal titolo “NoEasy” (Crasi tra Noise e Easy Listening). La prima è un testamento del percorso dalla tematica oscura seppur presente, dopodiché ho altre canzoni, con temi diversi. Voglio esplorare nuovi orizzonti. In una parola: Ricerca. 

Chi è stata la prima persona a credere in te?

Mia madre. La prima lei. Mia madre, sia chiaro, non ho detto “tutta la mia famiglia”.

C’è qualcuno a cui vuoi dedicare questa canzone?

Dedico questa canzone, e più in generale tutta la mia musica, a chi ascolta e non sente. Se mi ascolta capirà, se sente, poco mi importa, non potrebbe capirne l’entità.

C’è qualcuno a cui sei particolarmente grato?

Sono grato a tutti, ora specialmente alla mia Family (la mia etichetta, il mio ufficio stampa e le persone che ne fanno parte) ma anche a me stesso: ho imparato a fare di sofferenza saggezza, poco compreso come concetto pur essendo chiaro, e direi condivisibile, ma non lo pretendo e non me lo aspetto da piccoli esseri monocellulari con un concetto stereotipo in testa che professano progressismo.

Per concludere invita i lettori a seguirti e ascoltare la tua musica

Cari lettori. È tutto difficile oggi. Non so io, ma ci sono tanti artisti emergenti bravi che sono cento volte meglio del Mainstream. Infatti più che invitare a seguire me, mi piacerebbe che andassero a scavare nel mondo più indipendente… Ci sono anch’io tra quelli. Mi troveranno e io sarò lì per loro. Ricordate: un bellissimo quadro lo si può trovare sia in un grande che in un piccolo museo. Grazie infinite per questa splendida intervista e arrivederci al prossimo “Soundceck”.

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STAFF 1

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