“L’era del cigno bianco”: il grande ritorno dei Salento All Stars

“L’era del cigno bianco”: il grande ritorno dei Salento All Stars
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E’ uscito a febbraio L’era del cigno bianco il nuovo disco che vede il ritorno della formazione Salento All Stars dopo sei anni dal precedente lavoro.

Prodotto da Gate19 con il sostegno di Puglia Sounds questo disco è il risultato sonoro creato da un collettivo di musicisti salentini e non solo. Un disco che si basa su collaborazioni, alcune prestigiose come
Michele Riondino & Revolving Bridge a Mama Marjas, Papa Ricky a O’Zulù dei 99 Posse, passando per Erica Mou, Cristiana Verardo e Magnitudo12. La produzione artistica dell’intero lavoro è di Davide Apollonio e Peppe Levanto.

Il titolo dell’album è preso dalla traccia numero quattro del disco. Un brano scritto in pieno lockdown che vuole essere una speranza per ritrovare una nuova normalità e maggiore consapevolezza sulla fragilità dell’Uomo e del pianeta Terra.

Canzoni denuncia

Il disco si apre con Qui non si passa. Non ci sono mezze parole, il brano è una denuncia aperta contro le multinazionali Ilva e Tap che stanno pericolosamente inquinando una territorio che va da San Foca fino a Taranto, una scommessa persa per un paradiso naturale avvelenato dai fumi e dalle discariche. Il brano è eseguito da Michele Riondino accompagnato dai Revolving Bridge, e Mama Marjas.

Il secondo brano Parole apparentemente più pop e dalle sonorità mediterranee non perde la rotta tracciata verso un’urgente consapevolezza. ” ..e intanto i cieli aspettano gonfiati da una fabbrica all’ombra di una svastica

Messaggio di speranza

Il terzo brano Mai mai parla invece di diversità e delle discriminazioni di genere ancora drammaticamente presenti nella nostra società. Ma la canzone vuol essere un messaggio di speranza, un invito a essere se stessi sempre e comunque contro l’ignoranza.

Dopo L’era del cigno bianco si passa a Navigare a vista che vede la partecipazione della cantautrice salentina Cristiana Verardo
già vincitrice del Premio Bianca d’Aponte. Il brano tratta delle gioie e dei dolori della vita d’artista, delle continue porte chiuse in faccia ma della consapevolezza di un mestiere che rende migliore la vita di tutti.

Rolling e Nice day, rispettivamente traccia sei e dieci, sono due brani tratti dalla colonna sonora del film Cobra non è, debutto cinematografico di Mauro Russo, regista salentino noto come Calibro 9, ha diretto videoclip di Elodie, J-Ax e Fedez, Rovazzi, Boomdabash, Baby K e degli stessi Salento All Stars (per citarne alcuni).

In particolare Nice Day rimanda alle tradizioni dei cantastorie antichi, che imbonivano la popolazione dei paesi con le loro storie per grandi e piccoli che invitavano alla spensieratezza. Si tratta di una recitazione in dialetto salentino dell’infermiere Cesare Maniglio.

Comu t’ha cumbinatu

La traccia sette continua con Logorato. I SAS incontano Zulu dei 99 Posse e Papa Ricky, altro nome storico del raggamuffin salentino. La canzone testimonia la mancanza di empatia degli italiani verso lo straniero che fugge dal proprio paese per cercare un futuro migliore. Ellettro-ragamuffin a manetta, due mondi culturali, quello di Zulu e Papa Ricky, che si incontrano e testimoniano solidarietà e un futuro costruttivo e aperto al dialogo.

Il brano successivo, L’orizzonte, vede il featuring dei Magnitudo 12, giovane trio salentino che prosegue la tradizione dei Sud Sound System e Boomdabash. Il testo parla delle certezze, dei punti fermi della vita e della forza d’animo di realizzarli. Un sentimento comune per chi vive al Sud, uguale ieri come oggi che costringe a lasciare la propria terra, gli amici di una vita.

Il disco si chiude con Centossettanta, la cronaca di due naufragi avvenuti al largo della Libia nel 2019. La canzone vuole essere una preghiera di misericordia per quelle vite spezzate e per quei sogni tragicamente interrotti.

Il disco è stato scritto in piena pandemia, fra il Salento e Roma, rispettando le disposizioni del DPCM. Lo stile attinge ai nuovi suoni ma è saldamente legato alle tradizioni salentine, a quel suono malinconico ma anche solare, caratteristico dei luoghi del Sud dove il sole e il mare si abbracciano, dove la vita risorge. Ed è per questo che L’era del cigno bianco è un disco attualissimo perchè aiuta a rivivere quei sentimenti, a farli propri per ripartire verso un’era nuova e consapevole.

a cura di
Beppe Ardito

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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