Il Reddito di Cittadinanza dei Coffee&Cigarettes

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Seguo i Coffee&Cigarettes ormai da un paio d’anni e, quando mi hanno chiesto di assistere alle riprese del loro video, il 27 luglio, ho accettato immediatamente.
Quindi in un’afosa mattinata, armata di tablet e macchina fotografica, ho affrontato il caldo africano e le zanzare della bassa lodigiana per raggiungerli in quel di Brembio.
La location scelta per le riprese era una grande casa su due piani, ormai in disuso, che la band, con l’aiuto del regista, è riuscita a trasformare nella dimora di un italiano medio in balia degli eventi, della politica e dei social media.
Non conoscevo bene i ragazzi, non tutti almeno, ma loro sono una grande famiglia e sono in grado di mettere a proprio agio chiunque, me compresa.
La loro voglia di fare, di mettersi in gioco e la loro passione per la musica sono contagiose e non farsi coinvolgere è praticamente impossibile.
Nella vita sono esattamente come sul palco: divertenti, scanzonati e folli al punto giusto.
Ma la cosa più importante è che mettono il cuore in tutto quello che fanno e i risultati sono notevoli, credetemi.

Io vi seguo già da un po’ ma per chi non vi conosce…Chi sono i Coffee&Cigarettes? Parlateci un po’ di voi.
Coffee&Cigarettes, due vizi e due cose completamentari; come noi e la musica.
Siamo otto ragazzi del lodigiano che arrivano da percorsi decisamente diversi, sia dal punto di vista dell’istruzione che di estrazione musicale.
Gli elementi sono: voce (Stefano Miglio), chitarra (Davide Felisi), basso (Michele Di Lucia), batteria (Mario Toscani), tastiera (Giacomo Agello), sax soprano (Matteo Gaudenzi), sax tenore (Simone Cremonesi) e tromba (Andrea Giatre).
Siamo nati con l’intento di arrangiare in chiave ska-punk brani del panorama internazionale ma, di recente, ci siamo immersi nella scrittura di inediti.

La scena musicale italiana é dominata dall’indie e dalla trap. Cosa vi ha spinto verso lo ska?
Non ci viene in mente nulla di più coinvolgente e motivante. L’effetto che genera nel pubblico la ritmica ska, fusa alle corde distorte ed ai fiati incalzanti, è impagabile.
Abbiamo trovato la nostra dimensione, rarissima tra i musicisti, e condivisa tra noi. Indie e trap? Non sapevamo neanche cosa fossero sette anni fa.
Oggi é uscito Reddito Di Cittadinanza, il vostro primo video. Come descrivereste questa esperienza?
Sicuramente qualcosa che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.
Vedere realizzate le scene e le idee, che fino a poco tempo fa vivevano solo nella nostra immaginazione, ci ha dato una grande energia e, se possibile, ha aumentato a dismisura la nostra voglia di produrre.

La canzone é una critica ironica alla società e all’ingenuità degli italiani. Come é nata?
Dalla mente di Michele. Non appena ce l’ha accennata, solo con chitarra e voce, ce ne siamo letteralmente innamorati, tanto da decidere che sarebbe diventata il nostro biglietto da visita.
Crediamo ancora nei brani con contenuti importanti e con un testo che, perlomeno, metta una pulce nell’orecchio dell’ascoltatore.
Ci abbiamo lavorato per molto tempo, non ve lo nascondiamo, perché il prodotto finale fosse di qualità, con un sound che esaltasse le varie sezioni.
Quali sono i messaggi e i valori di cui volete farvi portavoce con la vostra musica?
Così come i diversi generi che tocchiamo, i temi dei nostri pezzi spaziano dall’etica alla satira, dall’ironia alla libertà, ma quasi sempre si finisce a parlare di birra.
Come sará il vostro album?
Una bomba! Sarà la rappresentazione della nostra essenza. Un insieme di richiami ska, in un mondo che lo ricorda con nostalgia, ed un tributo al miglior punk, deviato dagli inserti dei fiati.
L’album sarà quel figlio che mostreremo con orgoglio, dopotutto è quello che si merita un bambino con otto padri sregolati.

A cura di
Laura Losi