“Monkey Man” – la recensione in anteprima!

“Monkey Man” – la recensione in anteprima!
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“Monkey Man”, esordio alla regia di Dev Patel, ci fa saltare letteralmente dalla poltrona, con i suoi 113 minuti di violenza, combattimenti ed inseguimenti mozzafiato. Distribuito dalla Universal Pictures e prodotto da Bron Studios, il film ci mostra una società indiana corrotta sotto ogni punto di vista, dove Kid è l’uomo scimmia che intende salvarla!
Noi di The Soundcheck abbiamo visto la pellicola in anteprima, e ve ne parliamo qui. Buona lettura!

In un mondo dove dilaga la corruzione, una città orientale è minacciata da anni da una serie di crimini. Le organizzazioni malavitose si spartiscono il potere con il governo centrale, mentre il lato economicamente più debole non possiede gli strumenti per difendersi. Ma sembra che tutto questo stia per cambiare… con l’entrata in scena di Kid, un ragazzo di strada che cerca di rintracciare un gruppo di criminali che ha preso di mira la sua famiglia.

Ben presto il giovane si trova così coinvolto in un’epica lotta contro la malavita. E, tra inseguimenti mozzafiato, spettacolari combattimenti e forti momenti di tensione, Kid si trova a lottare contro un nemico più potente di quanto immaginasse, che metterà alla prova la sua determinazione e la sua fede nell’umanità.

Monkey Man mescola azione, avventura, suspense e credenze popolari, offrendoci una storia avvincente capace di esplorare i temi di giustizia, identità e redenzione.

Dev Patel come attore a regista

Attore britannico di origini indiane, Dev Patel nasce vicino a Londra negli anni ‘90. Nel primi anni 2000 ha ottenuto il ruolo principale in The Millionaire (2008), dopo essere stato notato dal regista Danny Boyle in una registrazione video durante il casting di Skins (2007-2013). Il regista rivelò successivamente di averlo scelto perché aveva il “volto giusto per il ruolo di Jamal Malik.

Da allora Patel ha continuato a consolidare la sua carriera come attore di successo con una serie di ruoli in serie TV, produzioni teatrali, cortometraggi e film. Dal 2008 ad oggi ha recitato in più di 25 pellicole. In particolare viene ricordato come protagonista ne Il migliore dei mondi possibili (2010), Il caso Spotlight (2015), Lion – La strada verso casa (2016), The Personal History of David Copperfield (2019).

Noto al grande pubblico per la sua versatilità e per la capacità di conferire profondità e empatia ai suoi personaggi, ha ricevuto parecchi elogi per le sue performance, diventando una figura di spicco nell’industria cinematografica internazionale.

Monkey Man segna il debutto di Dev Patel nella regia di un lungometraggio ed è da lui stesso scritto, sceneggiato, prodotto, diretto e interpretato!

Un protagonista iconico

Kid è apparentemente un comune ragazzo di strada, ma con un passato oscuro che lo perseguita. Fin da bambino si è trovato ad affrontare un mondo governato dall’immoralità e dall’ingiustizia, covando un forte rancore per ciò che gli è capitato.
Col tempo ha però trovato un suo modo per venirne a capo. Un modo non convenzionale.

Di notte, infatti, in un fight club Kid si fa picchiare per soldi, che usa per ottenere informazioni preziose fornite da adolescenti criminali, decisamente precoci per la loro età.
Ma si sa, in certi ambienti o decidi di diventare uomo fin da subito, o rischi di soccombere… . Il percorso del protagonista è dunque quello dell’eroe partito dal niente. La vita difficile lo ha formato, temprandogli il carattere.

La svolta avviene quando incontra persone simili a lui: i suoi nuovi compagni di vita decidono di aiutarlo a crescere, sia fisicamente che spiritualmente. La paura lascia così posto al coraggio, la rabbia si trasforma in vendetta.
Una vendetta covata a lungo, per sé stesso e per la sua gente, che desidera solo vivere in pace.

La motivazione della vendetta

La trama ruota attorno alla motivazione di Kid per la vendetta, scatenata da un evento tragico: quello dell’omicidio dell’amata madre Neela, unico vero punto di riferimento per il nostro eroe e sua sola reale fonte di affetto. Venuta a mancare in tenera età, Kid fissa nella mente tutti gli insegnamenti da lei ricevuti in quei pochi anni di vita trascorsi insieme.

Il sostegno di Neela contribuisce a formare l’autostima di Kid, poiché, per spronarlo a non perdere la speranza e a credere sempre in se stesso, la donna lo paragonava spesso ad una nota divinità locale. Hanuman, il celebre dio-scimmia che aveva osato sfidare gli dei ed era incappato in tutta una serie di prove per dimostrare la sua forza ed il suo valore. Così il giovane, grazie all’appoggio madre defunta, ha tutti gli strumenti per pianificare la sua vendetta.

Durante un incidente di percorso, Kid verrà inoltre salvato dagli ultimi discendenti della sua tribù. In questo modo, la sua sete di giustizia si estende anche a quest’ultima, ponendosi in netto contrasto con il potere, l’autorità e la dittatura.

La società corrotta

In Monkey Man la società presenta una caratteristica centrale, essendo popolata da organizzazioni di assassini con regole, codici d’onore e gerarchie particolari.
Nessuno sfugge al sistema. O si reagisce e si lotta, o si accetta lo status quo e si soccombe.

Tramite la sua astuzia, Kid riesce a farsi assumere come lavapiatti in un ristorante particolare… un vero e proprio covo di criminali! Il luogo funge da copertura per attività malavitose ed è connesso in modo particolare alla sua vita. Tutto il locale, diviso suddiviso in vari piani in altezza, rappresenta il crimine organizzato in tutte le sue forme.

Qui il ragazzo si scontrerà con i massimi esponenti dello scenario politico e religioso. Capi di stato, esponenti del mondo dello spettacolo, leader religiosi, che si incontrano tra festini e orgie agli ultimi piani, sotto i suoi occhi esterrefatti.

Corruzione politica, criminalità organizzata, abuso di potere, collusione. Ma anche frode, estremismo religioso, sfruttamento e abusi sessuali: Dev Patel non ci risparmia nulla e ci descrive tutto con estrema crudezza!

L’azione coreografata e lo stile visivo distintivo

Il film presenta scene d’azione intense e coreografate, con combattimenti corpo a corpo e sparatorie che mostrano le abilità del protagonista. Ciò avviene soprattutto nella seconda parte della pellicola, quando, dopo un intenso allenamento presso una comunità di emarginati, Kid è decisamente pronto per affrontare tutte le sfide.

Davanti a queste sequenze, gli occhi del pubblico rimangono incollati allo schermo per tutta la loro durata. Quasi non sembra esserci un momento per trarre respiro, e la violenza è sempre accompagnata da sequenze di combattimento elaborate, che racchiudono al loro interno arti marziali, sparatorie, lotte con armi bianche o corpo a corpo.

Monkey Man è dunque caratterizzato da una precisa resa visiva, con una fotografia e una direzione artistica che contribuiscono a creare un’atmosfera unica e coinvolgente. La componente action è progettata per far battere il cuore dello spettatore, mediante un ritmo serrato, una tensione crescente e momenti ad alta intensità. Gli effetti speciali sono spesso utilizzati per creare sequenze spettacolari e realistiche, estremamente coinvolgenti grazie ad esplosioni e scene di distruzione.

Il mito di Hanuman, l’uomo scimmia

“Quando ero bambino, mia madre mi raccontava sempre una storia di un re demone e del suo esercito. Portavano distruzione e terrore sulla Terra, finché non affrontarono il protettore del popolo, la Scimmia Bianca.”

Kid

Il film è ispirato alla divinità Hanuman, una figura chiave nel Pantheon induista rappresentante virtù quali la devozione, la forza e il coraggio. Figlio del dio del Ventu Vayu, il Dio è un devoto servitore del Signore Rama (nel noto poema epico indiano, Ramayana). Si tratta di un “vanara”, una razza di uomini-scimmia conosciuti per le loro abilità straordinarie, come il volo e la forza sovrumana.

Prima di Monkey Man, ci sono stati diversi film che hanno trattano il personaggio di Hanuman e le sue avventure. Ecco alcuni esempi: Sankat Mochan Hanuman (1957); Bajrangi (2004); Hanuman (2005); Hanuman returns (2007). Egli è un simbolo di disciplina, determinazione e saggezza, e la sua storia continua ad essere – ancora oggi – fonte d’ispirazione per milioni di persone.

I personaggi secondari

Nel cast figurano anche Sharlto Copley (District 9), Sobhita Dhulipala (Made in Heaven), Pitobash (Million Dollar Arm), Vipin Sharma (Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio), Ashwini Kalsekar (Ek Tha Hero), Adithi Kalkunte (Attacco a Mumbai – Una vera storia di coraggio), Sikandar Kher (Aarya) e Makarand Deshpande (RRR).

Oltre al protagonista, infatti, il film ci presenta di continuo personaggi ed antagonisti altrettanto potenti e carismatici, che rappresentano una sfida significativa per Kid e aggiungono tensione alla storia. Pensiamo alla leader mafiosa dell’organizzazione criminale, al poliziotto corrotto legato al passato del ragazzo, o alla madre del nostro eroe. Ma anche un nuovo messia, ed una comunità transgender che vive a contatto con la natura.

I luoghi suggestivi… e qualche complicazione sul set

In Monkey Man molte scene al chiuso sono state girate a Batam in Indonesia (Infinite Studios), mentre gran parte delle riprese esterne si sono svolte a Mumbai in India. A proposito di ciò, durante un’intervista Patel ha dichiarato che lui e la sua troupe hanno avuto non pochi problemi durante queste ultime!

“Girare Monkey Man è stata la cosa più impegnativa che abbia mai fatto nella mia vita, perché ogni giorno abbiamo dovuto affrontare una catastrofe assoluta. Un caos causato in primis dalle chiusure causate dall’esplosione della pandemia di COVID.

Ho pregato il nostro finanziatore di non chiuderci qualche settimana prima delle riprese principali. Dovevamo girare in India, e poi è arrivato il COVID. Ho perso il mio primo scenografo e il direttore della fotografia. Il film era praticamente morto, poi siamo andati in una piccola isola in Indonesia dove abbiamo potuto creare una bolla in un hotel vuoto per l’intero staff di quasi 500 persone. Sono stati nove mesi estenuanti di gioia assoluta e caos totale.”

Dev Patel

Il regista ha poi aggiunto:

A causa dei confini chiusi anche non ho potuto portare sul set un sacco di personaggi di supporto. Ho dovuto mettere ogni sarto, addetto all’illuminazione, ragioniere ecc. davanti alla telecamera. A proposito di videocamere, la maggior parte del nostro equipaggiamento si è rotto, e non potendo sostituirlo abbiamo letteralmente dovuto girare col mio cellulare.”

Dev Patel

Inoltre, sembra che il budget stesse scarseggiando in maniera considerevole.

Uno dei nostri produttori ha usato la sua carta di credito personale per comprare il vetro per coprire i piani dei tavoli.”

Patel

Un film degno di nota

Tutti gli elementi sopracitati contribuiscono a rendere Monkey Man un’icona moderna del genere d’azione.

Ciò che più mi ha colpito di questo film è sicuramente l’universo espanso. Oltre alla trama principale, infatti, esso presenta una narrazione più ampia e ricca di dettagli. Diversi i riferimenti alla mitologia induista e alle tradizioni del Sud-Est asiatico, senza dimenticare anche l’elogio alla comunità transgender del luogo, nonché il tema della vendetta legata al rapporto con la famiglia e con la comunità. Assieme all’importanza dei diritti umani, alle logiche imprenditoriali che si intrecciano con gli affari di Stato e agli estremismi religiosi. Il tutto unito ad un esplicito riferimento alla nota saga di John Wick!

Come abbiamo visto, la carriera di Patel come attore è stata caratterizzata da una grande versatilità, essendo riuscito a dimostrare la sua abilità di adattamento in ruoli e generi diversi. Un attore talentoso, che continua ad ottenere parti di prestigio in produzioni cinematografiche di alto profilo.

Anche il suo debutto alla regia ci regala un’opera ben riuscita, nonostante il film presenti una certa dose di autocelebrazione. Il suo viso, il suo corpo esile ma definito, i suoi sguardi intensi dominano quasi tutta la pellicola.

Ciononostante, il film rimane davvero impresso nella nostra mente, riuscendo a farci saltare dalle poltrone!
Siete pronti ad assistere a combattimenti mozzafiato?
Non vi resta che correre al cinema, a partire da oggi 4 aprile!

a cura di
Tommy Ippolito

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