Giovanni Truppi – Locomotiv Club, Bologna – 14 dicembre 2023
Il cantautore Giovanni Truppi sbarca col suo tour “Il mondo è come te lo metti in testa” a Bologna, in un Locomotiv Club sold out per l’occasione.
Acrobazie
Lo ammetto subito a scanso di equivoci; sono da sempre affascinato dal funambolismo con il quale Giovanni Truppi gioca con la semantica e con la forma canzone in generale. Nel panorama musicale del bel paese è cosa assai rara trovare un cantautore così profondo esistenzialista e libero. Nulla è scontato nella sua personalissima scrittura testuale e musicale: coesistono elementi di normalissima quotidianità e perle esistenzialiste degne del più ispirato Sartre, così come coesistono forme musicali apparentemente elementari e ridondanti e coraggiose progressioni armoniche. Fatta questa doverosa premessa, non posso che ammettere quanto hype avessi per questo live.
Il mondo è come te lo metti in testa
“Il mondo è come te lo metti in testa” compie dieci anni e Giovanni Truppi decide di celebrarlo con questo tour in cui è prevista l’esecuzione integrale dell’album in questione. La scenografia è essenziale e contribuisce a creare un clima intimistico in cui il cantautore, accompagnato dal solo Marco Buccelli alla batteria, compie le sopracitate acrobazie, suonando di volta in volta la chitarra o il pianoforte. La percezione mia e di tutto il pubblico è che i due occupino perfettamente lo spazio scenico e soprattutto quello sonoro; nonostante il duo, infatti, si ha la sensazione che non manchi nulla. Impressionante è anche il controllo vocale di Truppi, sempre impeccabile, non per una cinica esibizione di tecnica, ma perché a servizio della Canzone.
La felicità
Venendo alle canzoni, nel caso di Giovanni Truppi sarebbe proprio il caso di dire: “Suona meglio live che su Spotify”. Tutto il suo corpo partecipa all’interpretazione delle diverse canzoni; le parole – sempre perfettamente scandite anche in caso di sproloqui – sembrano partire dalla mente per poi essere scaraventate giù in fondo ai piedi, per poi risalire, arrivando alle braccia e solo alla fine in gola. Vengono splendidamente interpretati i grandi classici de “Il mondo è come te lo metti in testa”, quali “Ti voglio beneSabino”, “La Domenica” e “Superman”, così come la coraggiosa “Amarsi come i cani”, la mai banale “Tuo padre, mia madre, Lucia” e il mantra “La felicità”.
Mi si consentirà una parentesi finale su una perla del suo repertorio ed in generale del nuovo cantautorato italiano, “Scomparire”, che affronta in maniera assolutamente non scontata uno dei più grandi temi della contemporaneità: il dolore invisibile della depressione.
Tutti noi testimoni del fatto che «due che si abbracciano strettissimi ce la fanno a scomparire».
a cura di
Donato Carmine Gioiosa
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