“Oceania 2”- la recensione in anteprima (no spoiler!)
Dopo 7 anni dall’uscita del primo capitolo arriva al cinema oggi, 27 novembre, il sequel del celebre film Disney, “Oceania 2”.
Nel primo Oceania abbiamo conosciuto la giovane Vaiana, ragazza di 16 anni, che viveva su un’isola del pacifico con i genitori e gli altri abitanti, ed il semidio Maui. Insieme i due hanno attraversato l’oceano per restituire il cuore di Te Fiti e permetterle di creare di nuovo la vita. Da quel giorno il destino dei due è cambiato: Vaiana è diventata la navigatrice dell’isola, spinta sempre dal suo spirito intraprendente e dalla curiosità, e Maui ha ripreso le sue faccende da semidio, essendosi riscattato dall’etichetta di portatore di sventure.
In questo secondo capitolo partiamo proprio da qui, con la nostra protagonista cresciuta e con un obiettivo chiaro in mente: trovare altri popoli come il suo e riunirli.
Tuttavia non sarà così semplice, poiché l’unico indizio trovato da Vaiana porta ad un’isola maledetta per opera di un semidio che impedisce a tutti gli umani di raggiungerla. Questa volta non basterà l’aiuto di Maui: le servirà molto di più per superare anche questa difficile avventura.
I punti forti
Ciò che funzionava nel primo film si conferma anche in questo, rendendo il secondo capitolo godibilissimo, divertente e avvincente.
Le animazioni sono, come sempre, pazzesche e visivamente spettacolari ed emozionanti, mantenendo la qualità a cui Disney ci ha abituati. Ma l’aspetto più interessante restano i personaggi come Maui e Vaiana, che tengono fede alla crescita e al percorso fatto nel primo capitolo, aggiungendo tasselli importanti. E, ovviamente, le canzoni.
Su queste ultime c’è infatti da soffermarsi perché rappresentano il vero punto forte della pellicola. Già nella prima avevamo apprezzato le canzoni originali di Vaiana e Maui, ma in questa forse si arriva ad un livello superiore, con brani molto più energici ed emozionanti, oltre che coerenti con la trama. Perché questa volta il rischio è ancora più alto e la probabilità di fallire lo è altrettanto: Vaiana si sta spingendo dove nessuno è mai riuscito ad arrivare!
Serviva qualcosa di questo calibro per smuovere l’interesse dello spettatore, la posta in gioco doveva essere più alta. Anche la trama interessante e avvincente ha contribuito a far passare questo sequel da “non necessario” a “tassello importante della storia”.
I punti deboli
Per quanto la storia sia godibile, risulta anche molto prevedibile in diversi punti. Ultimamente sembra che a Disney manchi un po’ di coraggio in alcuni film, inteso come voglia di sperimentare e rischiare un po’ di più, anziché andare sul sicuro con racconti divertenti e avvincenti che, però, risultano poco più che mero intrattenimento.
Questo problema si evince soprattutto nei finali che, ormai, sono diventati come la storiella di “Al lupo! Al lupo!”. Manca, purtroppo, quell’effetto sorpresa dato solo dall’inaspettato.
Inoltre, non sempre riesce l’inserimento e la caratterizzazione di nuovi personaggi e Oceania 2 è un esempio lampante di come questo accada molto più spesso di quanto non si pensi. Infatti, i nuovi membri dell’equipaggio di Vaiana risultano più delle macchiette che delle vere e proprie figure di supporto. Solamente verso la fine del film riescono ad avere piccoli momenti di gloria, ma è un po’ poco per giustificare la quantità di tempo in cui appaiono.
E se il nuovo personaggio più interessante è la sorellina di circa 3 anni di Vaiana – con soli 10 minuti su schermo! – due domande me le farei.
Conclusioni
Oceania 2 riesce nel difficile compito di arricchire una trama piuttosto semplice e di creare i presupposti per un possibile terzo capitolo che, se gestito bene e con un pizzico di coraggio in più, potrebbe risultare ancora più interessante.
Il messaggio che manda è importante e lascia il segno nel cuore di grandi e piccini, ma in questo sappiamo quanto la Disney sia brava e ormai non ci stupiamo più.
Ma non è l’unica cosa in cui siano capaci: infatti il loro punto di forza è quello di creare personaggi iconici che entrino nel cuore delle persone, e Maui e Vaiana sono sicuramente tra questi!
Forse, però, Disney potrebbe ascoltare e imparare di più dai suoi stessi messaggi e ricordarsi che, nella vita come nelle storie, c’è sempre un’altra via.
a cura di
Edoardo Iannantuoni
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