Viagra Boys – Rock Beach Festival, Beky Bay di Bellaria Igea Marina – 20 agosto 2023

Viagra Boys – Rock Beach Festival, Beky Bay di Bellaria Igea Marina – 20 agosto 2023
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La band di Stoccolma, Viagra Boys, torna per un’unica data italiana al Beky Bay, in occasione del Rock Beach Festival.

Il Beky Bay di Bellaria Igea Marina, dopo gli IDLES, colleziona un altro live imperdibile: i Viagra Boys. La band svedese torna infatti in Italia per una data unica, quella del Rock Beach Festival

Gli eroi del post-punk svedese, in occasione del loro concerto romagnolo, sono preceduti da SillyElly e Vipra. La prima, funestata da problemi tecnici al microfono, è costretta ad abbandonare il palco dopo qualche pezzo del suo pop a cassa dritta. Il secondo, Vipra, si esibisce in un live di canzoni autoriali, con corredo di chitarre distorte, cattive maniere e rabbia un tanto al chilo. 

Man mano che si avvicina l’inizio del concerto, il Beky Bay si riempie di gente, è difficile sapere quante persone li conoscessero già prima di stasera, ma nel momento in cui la band sale sul palco, il pubblico impazzisce. I Viagra Boys si sono guadagnati una reputazione di tutto rispetto e non ci sono altre opportunità di vedere la band in Italia questa estate. L’entusiasmo è quindi totalmente giustificato. 

Il frontman della band – Sebastian Murphy – non resiste nemmeno per l’intro del primo pezzo, “Ain’t No Thief”, con la maglietta addosso e rimane a petto nudo, con occhiali da sole sul viso e pantaloni della tuta Adidas calati sui fianchi, come nella migliore tradizione da pub. Coperto di tatuaggi e con la parola “LÖS” – perdente – scritta in fronte, non lascia dubbi. È lui l’antieroe di cui avevamo bisogno. Parafrasando la serie tv “Boris”: “la bellezza c’ha rotto il cazzo“.

I Viagra Boys, i cui valori sono progressisti – è sufficiente ascoltare i testi delle loro canzoni per capirlo – si presentano in modo decadente, ma parodistico. Fin dall’uscita del loro album di debutto, nel 2018, si sono fatti la reputazione di una band politicamente scorretta, che denigra la mascolinità tossica e gioca con gli stereotipi del maschilismo. Lo stesso nome, Viagra Boys, ha questo obiettivo. A volte però è difficile dire cosa sia veramente una parodia e cosa no. In “Ain’t No Thief“, ad esempio, Murphy ribatte a qualcuno che lo sta accusando di avergli rubato la giacca: “Non sono un ladro/ Abbiamo solo la stessa roba, figlio di puttana“. 

Di certo, è un frontman nato. Sul palco è pericoloso e divertente. Beve birra dalla bottiglia e se la butta addosso come il putto di una fontana da giardino. Fa le fusa, ringhia, manda baci al pubblico come un cartone animato. Siamo tutti ipnotizzati. Anche il resto della band si fa notare. Il sassofonista – esatto, c’è un sassofonista – Oskar Carls, indossa micro pantaloncini e una t-shirt bianca con la scritta GoGo e, come il suo sodale Elias Jungqvist alle tastiere, si esibisce in divertenti balletti sul palco. Il caos sembra però assolutamente prevedibile: sono rumorosi e folli, ma suonano eccome. I Viagra Boys uniscono garage, punk e tanto altro difficile da identificare. 

Tutto ciò che fanno è ironico, almeno in parte. Il nome band, i testi e gli abiti che indossano sul palco. Pezzi come “Punk Rock Loser” sono scritti per prendersi in giro, ma non mettono mai in ombra l’abilità musicale che possiede questa band di sei elementi. Sì gioca, ma si fa anche sul serio.

Ciao Rimini, ciao Italia“, Muprhy dal palco biascica parole in italiano e continua a chiamarci motherfuckers con lo stesso affetto che userebbe il nostro migliore amico, “Amo la gente, il cibo, la lingua…le risse!“, ringhia. 

L’umorismo dark emerge anche in un altro brano provocatorio dedicato agli amanti delle armi da fuoco: “Troglodyte“. Tutti i loro pezzi fanno venire voglia di ballare male, di agitarsi sotto al palco, così come loro stanno facendo là sopra.

La prossima canzone l’abbiamo rubata dall’X Factor Italiano“, annuncia Murphy. “Sports”, uno dei loro pezzi più famosi, manda il pubblico in visibilio. Ancora di più quando il frontman si allunga sul palco e fa alcune flessioni. Per fortuna, per riprendere fiato, parte “Research Chemicals” in una versione ancora più allungata e strumentale.

Prima di scendere dal palco, Oskar Carls ed Elias Jungqvist si abbracciano e si scambiano un bacio appassionato tra le grida del pubblico. 

Ci sono live di cui non ne hai mai abbastanza. Un concerto dei Viagra Boys è uno di questi.

Scaletta

Ain’t No Thief

Slow Learner

Punk Rock Loser

Baby Criminal

Return to Monke

Troglodyte

Ain’t Nice

Worms

Down in the Basement

ADD

Sports

Research Chemicals

a cura di
Daniela Fabbri

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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