Icaro e il suo legame con la musica in “Dove la luce finisce”

Icaro e il suo legame con la musica in “Dove la luce finisce”
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Un album che nasce dal bisogno di far risplendere i colori della propria anima

Trovare un modo per esprimere se stessi e il proprio mondo non è sempre facile, riuscire a conoscersi e a comunicare con la parte più nascosta di noi stessi lo è ancora meno. Icaro, Roberto Forlani all’anagrafe, classe 2000 di Roma, ci riesce attraverso la musica

“unico mezzo capace di tirar fuori cose che in un normale discorso non sarei stato capace di far uscire”

Per Icaro le parole e la musica sono un paio d’ali che permettono di volare all’interno delle sfumature dell’animo umano. Oggi dopo aver pubblicato 7 singoli, un featuring con Danno dei Colle der Fomento, essere stato notato da Radio RAI e MTV Music e aver aperto i live di Mezzosangue al Rock In Roma e all’Eremo Club di Molfetta (BA), pubblica “Dove la luce finisce” per The Wolf, distribuito da ADA Music Italy.

Un disco che elogia l‘importanza dei momenti bui, dell’accettare con consapevolezza che tutto serve per raggiungere gli obiettivi e crescere, anche e soprattutto i fallimenti e le porte in faccia. In “Dove la luce finisce” Icaro da voce ad un’intera generazione, la sua, tra amori, paure, pensieri e senso di rivalsa.

“Una generazione dotata di ali molto più forti di quelle che pensa di avere e con la voglia di fare grandi cose”

Abbiamo incontrato Icaro che alla musica si è legato sin da piccolo, iniziando a suonare pianoforte e chitarra prima da autodidatta, per poi perfezionarsi all’accademia in pianoforte moderno. All’età di 12 anni decise che voleva suonare e cantare e da allora non ha più smesso: per scoprire cosa ha spinto Icaro a voler fare musica e tante altre curiosità sulla sua musica non vi resta che leggere la nostra intervista.

“Dove la luce finisce” – Cover
Ciao Roberto, benvenuto su The Soundcheck. Quando e come nasce il tuo legame con la musica?

Ciao, grazie mille. Il mio legame con la musica nasce molto presto, è sempre stata una delle cose che più riusciva a smuovermi, anche quando ero piccolo e non immaginavo di voler fare questo.

Ricordo che ad un certo punto, intorno ai 12/13 anni vidi un video di Ed Sheeran su YouTube in cui suonava un brano chitarra e voce, rimasi talmente tanto colpito che pensai “devo farlo anche io” e diciamo che da lì in poi non ho mai smesso di volerlo fare.

Chi è Icaro e come mai questo nome così evocativo? Quanto di Roberto c’è in lui?

Icaro è un normale ragazzo di 24 anni che vive per la musica e per le canzoni. Ricordo di aver scelto questo nome un po’ per gioco e poi senza accorgermene andando avanti col tempo ho capito quanto realmente lo sentissi mio e quanto mi calzasse. È un nome che rappresenta a pieno la mia idea di inseguire un sogno e di scegliere un percorso nonostante le mille difficoltà che lo compongono.

È da poco uscito “Dove la luce finisce” il tuo album d’esordio, cosa ti ha donato scriverlo e cosa hai provato appena incisa l’ultima canzone?

Scrivere questo disco è stato terapeutico, anche perché molte cose riesco a dirle solo così, con le canzoni. Ogni brano che è nell’album rappresenta per me un periodo ben preciso e nasce senza l’intenzione di finire in un disco, solo con la voglia di raccontare ciò che ho provato e provo.

Dopo un periodo durato anni in cui avevo scritto tante canzoni ho sentito la necessità di selezionarne alcune e inserirle in un disco che mettesse al centro l’importanza del dare spazio a tutti i colori che mi compongono e che sono visibili solo grazie all’accettazione e alla presa di consapevolezza che avviene nei momenti bui.

Ascolta “Dove la luce finisce” su Spotify
Quanto sono stati importanti i momenti bui per la tua musica e nella tua vita in generale? Pensi che la tua generazione sia dotata di ali forti per realizzare i sogni?

Credo che soprattutto ultimamente si tende a parlare troppo solo dei successi, nessuno parla più dei fallimenti o delle porte in faccia che compongono qualsiasi percorso e di quanto sia anche grazie a quest’ultime che si raggiungono gli obiettivi e soprattutto si cresce. Nella mia musica i momenti bui sono stati fondamentali per riuscire a raccontare come mi sentivo e cosa provavo, così come sono stati fondamentali i momenti belli e le belle esperienze.

Sinceramente penso che la mia generazione sia dotata di ali molto più forti di quelle che pensa di avere, viviamo un periodo non troppo facile ma credo che siamo una generazione super empatica e con la voglia di fare cose grandi. Ci aspettano belle cose.

Dopo aver aperto i live di altri artisti, com’è stato presentare “Dove la luce finisce” in un live tutto tuo al Monk?

Avere avuto l’opportunità di aprire concerti di altri artisti è stata un’emozione unica di cui sono molto grato. Sono salito su palchi importanti davanti ad un pubblico che non mi conosceva ed è stata una sfida fin dall’inizio riuscire a conquistare la loro fiducia ma quando oggi alcuni li rivedo ai live sotto i palchi dei miei concerti mi da una soddisfazione immensa.

Icaro live Eremo Club
Apprezzo molto la scelta di pubblicare l’album anche in formato fisico, cosa ti ha portato a questa scelta?

È stata una scelta che ho preso insieme al mio manager Luca, entrambi abbiamo una visione simile sull’importanza dei dischi e su quanto il formato fisico sia fondamentale per l’artista e per il pubblico per sentirsi vicini.

Ci sarà la possibilità di ascoltarti live in giro per l’Italia, e in Puglia? (chiedo per me stessa)

Sicuramente ci sarà la possibilità di vederci in vari posti d’Italia per portare il disco dal vivo il più possibile. Spero di fare tappa in Puglia per rivivere l’affetto e il calore che da sempre la contraddistingue.

a cura di
Mariangela Cuscito

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Mariangela Cuscito

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