Ucraina, Medvedev: “Fine Kiev inevitabile, Occidente assisterà alla sua morte”

Ucraina, Medvedev: “Fine Kiev inevitabile, Occidente assisterà alla sua morte”
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(Adnkronos) – "Il completo fallimento dello Stato ucraino e la sua fine inevitabile sono prospettive sempre più chiare". Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, aggiungendo che l'Occidente non potrà fare altro che assistere impotente, "silenziosamente", alla morte dell'Ucraina. "La prospettiva del completo fallimento dello Stato ucraino e di una sua fine inevitabile sta diventando sempre più chiaramente visibile", ha avvertito l'ex presidente russo nel giorno del vertice Ue-Ucraina a Kiev. Parole dure anche da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che su Telegram, commentando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul rallentamento delle sanzioni occidentali a Mosca, scrive: "L'Europa occidentale, cadendo in recessione e avendo perso da tempo l'abitudine alla sopravvivenza, sta affondando con l'Ucraina legata ai suoi piedi". Sul fronte della cronaca una persona è rimasta uccisa nell'esplosione di un'autobomba nella città ucraina sotto occupazione di Enerhodar, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riferisce l'agenzia Tass, citando Vladimir Rogov, leader del movimento filorusso 'Siamo insieme con la Russia': "La causa dell'esplosione che si è sentita questa mattina era un'autobomba. Stando ai dati preliminari, una persona è morta come conseguenza dell'attacco terroristico. L'incendio è stato spento. Gli artificieri stanno verificando la zona per escludere la presenza di esplosivi e prevenire eventuali altre deflagrazioni". Anche Dmitri Orlov, il sindaco della città, ha postato un messaggio su Telegram precisando che la vittima era un ex agente di polizia che aveva fatto defezione per lavorare al fianco delle autorità di occupazione russe. Nel messaggio Orlov lascia intendere che l'agente è stato colpito a causa delle attività criminali svolte dagli occupanti: "Dall'inizio di marzo dell'anno scorso e fino ad ora, Enerhodar è stata una città in cui gli occupanti sono stati attivi in ​​attività criminali: torturano e catturano persone, derubano i residenti della città e depredano intere attività commerciali. Ma si mettono in tasca una parte di quello che ricevono dalla Federazione Russa per provvedere ai loro bisogni. I Rashisti – scrive usando la parola che combina i termini 'russi' e fascisti' – non hanno bisogno di… testimoni. Pertanto, continueranno a svolgere simili "pulizie". E il primo è già andato".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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