“Frieren”: un fantasy atipico che pone al centro le emozioni umane

“Frieren”: un fantasy atipico che pone al centro le emozioni umane
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La banalità dei sentimenti e la fugacità del tempo, Frieren è uno slice of life tremendamente toccante nella sua semplicità

Frieren. Oltre la fine del viaggio è un manga slice of life di Tsukasa Abe (disegni) e Kanehito Yamada (storia). Serializzato sulla rivista Weekly Shonen Sunday, questo titolo è stato giudicato il vincitore del premio culturale Osamu Tezuka e del Manga Taisho nel 2021. Un genere fantasy atipico che racconta una storia a partire dalla sua fine, focalizzando l’attenzione al ricordo e alla nostalgia di un’avventura giunta al termine.

La compagnia di Frieren
Fonte: www.pinterest.it
L’inizio dalla fine

La nostra storia comincia dal termine di un viaggio durato dieci anni. La maga elfica Frieren, l’eroe Himmel, il nano guerriero Eisen e il chierico prete depravato Heiter rientrano vittoriosi in città dopo aver sconfitto il Re Demone e salvato il mondo da un tragico destino.

Ma dieci anni non sono altro che un mero battito di ciglia per un’elfa. Ciò che è stato vissuto come un grande spaccato di vita dai compagni, per lei non è che una millesima parte di una vita lunghissima.

Frieren dovrà fare i conti con l’emotività umana e la sua apatia subirà un lento declino in un’evoluzione caratteriale lenta sì, ma ben orchestrata. L’evento scatenante sarà la morte di uno dei suoi vecchi compagni, Himmel. Tra dialoghi nostalgici e un funerale sfarzoso e commovente, la maga elfica si renderà conto di aver sottovalutato l’esperienza vissuta.

Rincorrere un ricordo

La protagonista del manga è decisa a comprendere meglio quel lato umano che di fatto non le appartiene. Nel tentativo di riconciliare i ricordi dei suoi compagni, l’elfa intraprende un nuovo viaggio al fianco degli apprendisti di Heiter ed Eisen: La maga Fern e il guerriero Stark.

In momenti nostalgici e di novità, tra battaglie contro demoni e rapporti sociali, Frieren acquisisce maggiore consapevolezza delle sue emozioni.

Tra i vari eventi l’elfa rivive i suoi ricordi e non solo quelli condivisi con la compagnia. Riaffiorano ad esempio le esperienze con la sua maestra Flamme: una maga umana, tra le più potenti della storia del regno.

Il connubio tra i ricordi del passato e il presente con Fern e Stark, spingono ad una introspezione e ad una rivalutazione delle parole dette sia da lei che dai suoi vecchi compagni. Un susseguirsi di eventi che rivelano al lettore la natura umana e il valore dei ricordi.

Frieren, Himmel, Eisen, Heiter
Fonte: www.pinterest.it
Un fantasy atipico

Sicuramente non ci troviamo di fronte al classico fantasy, con combattenti che affinano tecnica e abilità per sconfiggere il male supremo. In questo manga, gli scontri durano veramente poco e vengono liquidati in poche vignette. In un mondo in cui le abilità magiche sono commisurate all’esperienza e alla pratica, Frieren avendo più di mille anni, raramente si trova in difficoltà.

Ciò che viene evidenziato è la capacità dei personaggi di adottare strategie e usare l’ingegno per superare gli ostacoli. Per la maga, si tratta per lo più di “imparare a provare sentimenti” dagli esseri umani. Il suo percorso è focalizzato sul diventare una creatura più empatica, che sappia dare il giusto valore al tempo e alle emozioni.

La mancanza di combattimenti avvincenti, tuttavia, può rivelarsi ostico per alcuni lettori. Bisogna però comprendere che il focus del manga non è l’azione ed è per questo che non c’è ragione di criticare tale scelta da parte degli autori.

La narrazione si concentra sul ritrarre spaccati di vita quotidiana, tra i dialoghi dei vari personaggi che si scoprono e cercano di capirsi per instaurare un legame più profondo. In tutto questo, Frieren, rievocherà i ricordi del suo passato e non saranno poche le situazioni di déjà vu che vivrà con la nuova compagnia, con la quale adotterà un atteggiamento diverso.

Gli umani: i veri protagonisti

Nonostante Frieren. Oltre la fine del viaggio veda come protagonisti un gruppo di avventurieri, ciò su cui viene posta l’attenzione fin da subito è l’essere umano in quanto tale.

In un mondo popolato da diverse creature come elfi, demoni, nani, draghi, l’uomo spicca tra tutti per la sue breve esistenza. Diversi aspetti della vita sociale, della cultura e dell’emotività di questa razza non viene compresa dalle altre, in particolare dall’elfa. Sono svariate infatti le situazioni in cui non viene vista di buon occhio dai suoi compagni.

Un dettaglio narrativo interessante si ritrova nella scelta della maga di fare tappa nei vari luoghi del viaggio per svariato tempo, mesi o addirittura anni. Tali scelte non vengono accolte di buon grado dai suoi compagni umani che possiedono un’infinitesima parte di tempo rispetto ad un’altra creatura. Ecco allora che Frieren imparerà a capire il valore del tempo e dei momenti condivisi con le persone care.

Il messaggio che traspare è che il vero valore di un’avventura, in questo caso, non sta in ciò che viene fatto ma con chi la si è vissuta. Quello che conta non è la durata di un percorso ma l’emozione scaturita che mantiene vivo il ricordo che ne abbiamo.

Fonte: www.pinterest.it
Tremendamente toccante, semplicemente disarmante

Al netto delle critiche, il manga si mostra come un riflesso della fugacità della vita. Tocca il nucleo del nostro essere creature mortali e spinge ad abbracciare gli aspetti positivi dell’esistenza stessa.

La nostalgia e l’amarezza dei ricordi enfatizzano la componente sociale, in un susseguirsi di dialoghi toccanti e riflessivi resi tali grazie ad una semplicità quasi banale ma per nulla scontata.

In un contesto nel quale il fantasy funge solo da sfondo riempitivo, Frieren. Oltre la fine del viaggio riesce a ricordarci quanto l’essere umano sia fragile ma allo stesso tempo forte, capace di lasciarsi andare alle emozioni più profonde e sincere senza paura di mostrarle e rendersi così vulnerabile.

A cura di
Lorenzo De Bonis

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