Fuori Hoka Hey con “Ninnananna”

Fuori Hoka Hey con “Ninnananna”
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Fuori ora il nuovo singolo del duo abruzzese Hoka Hey: NINNANANNA, in distribuzione The Orchard / Stage One

“Ninna Nanna è un elogio all’emozione pacificante percepibile quando si rinuncia al bisogno di volere, a tutti costi, che la vita segua il percorso suggerito dalla piccola mente razionale. Nell’abbandono fiducioso e nella totale accoglienza di ciò che è, il cuore miracolosamente si apre, scivolando in nuove sorridenti visioni e dimensioni esistenziali più gioiose e vere.”

Quante ninnananne abbiamo perso amore? Ninnananna dà voce alla gestione del piano emotivo che, quando si trova a vivere esperienze conflittuali, tende ad attivarsi automaticamente, nutrendo e amplificando gli stati interiori di disagio o sofferenza.

L’approccio descritto con “Ninnananna” parla invece di un dolce e amorevole accompagnamento da parte della coscienza, che invita la personalità a mollare la presa, per abbandonarsi fiduciosamente al fluire dell’esistenza e fare esperienza diretta dell’apertura di cuore: un moto interiore di espansione e di contatto consapevole con la Bellezza in cui ogni attrito scompare.

È un brano che vuole stimolare lo sviluppo di un nuovo modo di affrontare eventi dolorosi o difficili, che non giungono mai “a caso” o fine a se stessi, ma che possono essere riconosciuti come preziose occasioni per evolvere consolidando sempre maggior consapevolezza di sé.

Ciao Hoka hey, grazie per aver accolto la nostra intervista. Come nasce «Ninnananna»?

E: Ciao ragazzi e grazie a voi per l’interessamento!

Per quanto riguarda il testo, «Ninnananna» è un pezzo molto particolare che è stato letteralmente “partorito” all’apice di un travaglio interiore da me personalmente vissuto in prima persona.

Una sorta di piccola iniziazione superata grazie alla consapevolizzazione e relativa accettazione dell’ormai avvenuta morte del vecchio me, testimoniata, peraltro, dalla nascita di un nuovo me, già fortemente presente e spettatore sornione del miracolo avvenuto.

M: Ninnananna nasce in uno dei due modi in cui creiamo di solito i nostri brani. E’ nata nel modo “tecnologico” direi (l’altro modo è quello dal vivo quando ci vediamo), perché abbiamo una cartella comune dove io propongo bozze musicali ed Emidio i suoi testi.

Un giorno in cui mi sentivo particolarmente pronto a scrivere qualche brano nuovo, ho aperto la cartella dei testi e ho letto Ninnananna. Ho composto il brano nel terrazzo di casa mia, seguendo il mood di una ninna nanna, ed è per questo che la chitarra iniziale in terzinato ricorda un po’ un carillon. 

Come sta procedendo il vostro percorso? È più un lavoro interiore quello che ci mostrate che l’attaccamento al risultato come molti artisti.

E: Wow! Che splendida domanda! Grazie di cuore per l’opportunità che mi date di portare luce in questo delicato ma importantissimo ambito.

Per quanto mi riguarda, dal momento in cui è nata «Ninnananna» tutta la mia esistenza si è letteralmente capovolta (ma di questo ne parleremo approfonditamente con l’uscita del prossimo brano) e il “lavoro interiore” è diventato la “base” su cui poggia ogni mia creazione artistica: canzoni, opere letterarie, consulenze private e seminari pubblici.

E’ la stessa base che ha ispirato moltissimi artisti e di cui si è fatto portavoce Enzo Jannacci nel suo pezzo, forse, più famoso “Ci vuole orecchio” il cui significato più vero e profondo risulta essere, purtroppo, ancor oggi, totalmente sconosciuto ai più.

Del resto, anche le nostre opere custodiscono un messaggio esoterico che può essere intuito solo da chi è pronto a riceverlo, quindi, arrivano solo a chi devono arrivare. E va bene così: ciò che conta è la qualità, non la quantità!

M: Personalmente il risultato penso dipenda dalle prospettive che si hanno, per me si tratta di arrivare anche ad una sola persona e farle fare un pensiero, uno scatto, emozionarla in qualche modo o aiutarla in un momento di bisogno. La musica fa anche questo. In questo senso, in tutta onestà, ti dico che ci tengo al risultato si.

L’arte è comunicazione, quindi c’è sempre un risultato, una risposta. Se vogliamo intendere il risultato in un concetto di quanti like e visualizzazioni faremo direi “ni”.

Le cose vanno a braccetto, non possiamo dire di essere totalmente esenti dalla speranza che il nostro prossimo singolo arrivi a tante orecchie (ergo, tante visualizzazioni), ma contemporaneamente non facciamo musica con l’occhio puntato verso il fare quello che va di moda. Io sono per l’equilibrio, sarei falso a dire che non mi interessa, perché spero che la musica che facciamo arrivi a tante persone.

E’  il “come” la cosa più importante da tenere in mente:  noi al centro mettiamo un messaggio ed un certo stile musicale, ed i fatti ci stanno pian piano dimostrando che la nostra formula arriva a qualcuno.

Quando avete scritto i brani «Aria» e «Ninnananna»? Sappiamo che «Aria» appartiene ad un vostro vecchio progetto. Mentre «Ninnananna»?

E: Esatto, «Aria» è un brano che appartiene al nostro passato artistico ma che abbiamo rivisitato sia in termini musicali che di contenuti, per renderlo coerente a ciò che siamo oggi e al messaggio che vogliamo trasmettere al nostro pubblico.

«Aria» è ispirato al piano mentale e per poter essere espressione coerente del suo elemento, ha richiesto l’investimento di nuove parole, idee, contenuti, note e arrangiamenti.

Insomma, è un’opera pregna di materiale mentale che partendo dalle memorie custodite nel passato e trasferite intelligentemente nel mondo dell’immaginazione, ha dato vita a rinnovate dimensioni di realtà.

«Ninnananna» invece è assolutamente nuova, anche per via dell’elemento emotivo a cui si ispira, l’Acqua, con i suoi imprevedibili moti interiori ed esteriori.

Le emozioni, infatti, nascono all’improvviso e non sono frutto di una scelta ponderata, quanto più, dell’esperienza del momento: lasciano le persone in balìa del loro effetto dirompente che solitamente subiscono senza riuscire mai ad averne alcun controllo.

Ecco, «Ninnananna» è figlia del momento emotivo vissuto in tutta la sua pienezza.

Diteci di «Ninnananna», che cosa rappresenta per voi? Ma soprattutto ha un sound abbastanza diverso dai singoli con cui vi abbiamo conosciuti, forse il vostro pezzo più delicato.

M: A livello sonoro, sarò stato un po’ scontato, ma ho seguito passo passo quello che il titolo suggerisce. Ho scritto una sorta di ballad perché, insomma, chi s’immagina un genitore che sussurra “Anarchy in the UK” al proprio figlio per dormire. A mio modo di vederci sento che già con Aria avevamo intrapreso una rotta più delicata, tant’è che nei prossimi brani daremo sfogo alla nostra parte un po’ più incisiva (spoiler). Ninnananna per me è quel brano da metà scaletta concerto, per riprendere fiato e respirare, avevamo bisogno di scrivere qualcosa di più tranquillo evidentemente.

E: «Ninnananna» è l’espressione della dolcezza e dell’accoglienza con cui deve essere rimodellato l’ego umano attraverso il “lavoro interiore” di cui parlavo poc’anzi. E’ un’urgenza che sento sempre più forte e impellente: questo mondo deve cambiare … è evidente.

Ma per poter realizzare quel tanto agognato cambiamento, di cui si parla ancora troppo sommariamente, devono, prima di tutto, cambiare gli uomini. Un vecchissimo detto popolare diceva: “Con le buone maniere si ottiene tutto”. E io sono assolutamente d’accordo!

Con la delicatezza, la gentilezza e molte altre peculiarità femminili (tutte da recuperare, armonizzare e riproporre) si può ottenere molto più che con l’arroganza, l’imposizione e il duro fare aggressivo maschile, ormai, eccessivo, superato e “demodé”.

Che cosa state preparando altri brani, un ep? 

M: Stiamo preparando un singolo attualmente, ma abbiamo in cantiere anche un Ep dal chiaro intento. Abbiamo ideato, a partire dal nostro claim “Super Legato Mantra” un paio di novità, di filoni di canzoni direi, che nei prossimi mesi sveleremo in modo più accurato. Voi di The Soundcheck siete i primi a cui diamo questa anticipazione!7

E: Intanto, io continuo a “prepararmi” a ricevere le giuste intuizioni per poter contribuire a creare bellezza in ogni ambito dell’esistenza.

Qui e ora.

Sempre.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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