“Una donna promettente” – Tra giustizia e inganno

“Una donna promettente” – Tra giustizia e inganno
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Una donna promettente è il primo film diretto da Emerald Fennel ed è prodotto da Margot Robbie.

Il film è stato candidato a diversi premi tra Golden Globe e Oscar, ma è riuscito a portarsi a casa solo una statuetta, quella per miglior sceneggiatura originale.

Cassandra sorseggia un frullato con aria innocente (scena tratta dal film)
Cassandra sorseggia un frullato con aria innocente (scena tratta dal film)
Beware “Nice Guys”!

Il film racconta la storia di Cassandra, interpretata da una splendida e talentuosa Carrey Mulligan: una ragazza trentenne apparentemente senza sogni o ambizioni; vive ancora con i genitori, ha lasciato la facoltà di medicina, non ha amici e non ha un ragazzo.

Ma questa è la sua vita di giorno.

Di notte, infatti, la protagonista si trasforma in una specie di vigilante, ma al posto della maschera ha…un vestito provocante. L’obiettivo di Cassandra è quello di fingersi incapace di intendere e di volere per attirare l’attenzione di qualche ‘bravo ragazzo‘ che, puntualmente, arriva a sincerarsi delle sue condizioni. Fin qui niente di strano.

Il problema è che questi ‘bravi ragazzi’ sono gli stessi che, col pretesto di dare una mano a una povera fanciulla chiaramente incapace di tornare a casa con le proprie gambe, colgono l’occasione per portarla nel loro appartamento e approfittare della situazione.

Ed è proprio qui che la nostra eroina smette di fingere e torna improvvisamente lucida, incutendo istantaneamente terrore negli occhi dei furbetti che già pregustavano una notte di fuoco con lei.

Ebbene sì, a volte sono proprio quelli che meno ti aspetti a comportarsi nei modi peggiori, perché probabilmente per loro non c’è niente di male, in fin dei conti l’hanno aiutata, il minimo che potesse fare era ricompensarli sessualmente.

Ecco, questo film rende estremamente chiaro che se una donna è ubriaca fradicia e fatica a parlare, non ti sta autorizzando a fare di lei ciò che vuoi e che a un atto di gentilezza non corrisponde necessariamente una ricompensa, almeno non di quel genere. A volte dobbiamo saperci accontentare di un semplice ‘grazie’.

Qualcuno dirà ‘Beh mi pare ovvio!’, ma parliamoci onestamente…siamo proprio sicuri che lo sia davvero per tutti?

“Non sono l’unica che lo fa, e alcune di queste sono davvero pazze. Ce n’è una, in questa città, che si porta dietro un paio di forbici!”.

-Cassandra

Donzella in difficoltà (?) (scena tratta dal film)
Donzella in difficoltà (?) (scena tratta dal film)
Nessuno è al sicuro

Successivamente la regista ci fa addentrare più a fondo nei meandri della trama, per niente intricata, e ci fa intuire che il motivo che si cela dietro gli atti di Cassandra è un brutto episodio capitato alla sua migliore amica. Questo potrebbe far pensare al pubblico di avere a che fare con un film che ha come protagoniste solo la vendetta e tutte le sue conseguenze, ma non è così.

Oltre a ciò ci sono anche l’omertà e l’ignavia delle persone rispetto al tema della violenza sulle donne e la percezione che hanno in molti di quest’ultimo.

Infatti le vittime di Cassandra non sono solo gli uomini, ma anche le donne che sottovalutano il problema solo perché non è capitato a loro.

La regista però riesce ad affrontare l’argomento delicato dello stupro senza mai nominarlo nel corso della pellicola, in modo originale e d’impatto. Il film, inoltre, così come la protagonista, subisce vari cambi d’abito durante il suo percorso: passa dal thriller alla commedia nera, per poi trasformarsi in una commedia romantica e, infine, tornare a essere nera.

L’importanza del messaggio

Una donna promettente è sicuramente uno dei film più coraggiosi dell’anno, perché il rischio di cadere nella stereotipizzazione e di risultare esagerato era molto alto, anche se sicuramente qualcuno che l’ha trovato tale ci sarà, ma per come la vedo io, se non fosse stato strutturato così non avrebbe avuto lo stesso impatto.

Gli elementi da elogiare sono molti ma tra tutti spiccano la performance di una straordinaria Carrey Mulligan che riesce a calarsi perfettamente nella parte, ottenendo meritatamente la candidatura all’oscar come miglior attrice protagonista, e la sceneggiatura, scritta con dovizia di particolari e con estrema attenzione al messaggio che questa voleva mandare, ma soprattutto a come voleva mandarlo.

Sì perché il modo è importante.

Per far sì che il messaggio rimanga ben stampato nella testa degli spettatori quest’ultimo dovrà essere come una mattonata in pieno volto, ma che dico una mattonata, come un treno.

Ed è proprio il risultato che Emerald Fennel è riuscita a ottenere.

Alla fine del film lo spettatore è emotivamente scosso, perché ha provato tante emozioni diverse e nell’ultimo atto ha assistito ad un triplo plot twist che lascerebbe attoniti anche i più stoici, il tutto eseguito con una maestria disarmante.

Pronta per l'atto finale (scena tratta dal film)
Pronta per l’atto finale (scena tratta dal film)
Primi passi…di guerra!

Le influenze artistiche sono tante, a partire da Hitchcock e Tarantino, ma la Fennel riesce comunque a trovare un suo stile di regia e a raccontare la storia a modo proprio, riuscendo nel suo intento di dichiarare guerra aperta da parte del genere femminile nei confronti di tutti quegli uomini che pensano di poter fare con loro quello che vogliono.

Insomma, la regista in erba si è imposta di prepotenza nel panorama Hollywoodiano e se questo è l’inizio…ne vedremo delle belle!

a cura di
Edoardo Iannantuoni

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