Malcolm & Marie, gli incastri tossici dell’amore

Malcolm & Marie, gli incastri tossici dell’amore
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Malcolm & Marie è un film scritto e diretto da Sam Levinson. Girato nel pieno della pandemia da coronavirus, tra giugno e luglio 2020, ha il merito di essere la prima pellicola ad essere stata completata dopo l’esordio del COVID-19.

Il film vede protagonisti due giovani compagni, interpretati da John David Washington (Malcom) e Zendaya (Marie). L’uomo è un regista cinematografico, mentre lei una ex attrice che in passato ha sofferto di tossicodipendenza. La coppia è di ritorno a casa dall’anteprima del primo film di lui, in un clima emotivo bipolare e surreale che mostra Malcom su di giri per il proprio successo e Marie circondata da un alone di tristezza a causa del mancato ringraziamento pubblico da parte del fidanzato.

L’opera è ambientata, per tutta la durata, nella loro sfarzosa abitazione situata in mezzo al nulla. Regge la sua trama sulla base dell’interpretazione degli attori e dei corposi e animati dialoghi tra i due. Sulla scelta della fotografia in bianco e nero che le regala un’atmosfera noir. E sull’alternarsi dei sottofondi musicali che accompagnano le scene, ma anche attraverso i quali i due cercano di comunicare quando il silenzio diventa assordante e mancano le parole.

Malcolm & Marie è una pellicola sull’amore, o, probabilmente, su tutto ciò che amore non è.

Il film, infatti, ondeggia continuamente tra litigi verbali violenti e vani tentativi di riappacificazione. Tra offese urlate e rinfacciamenti di vecchie ferite. Tra le dita affondate con cattiveria dentro quei tagli che segnano il passato dell’altro, e che sembrano essersi mai rimarginati, con la volontà di farli sanguinare ancora. E un cercarsi attraverso il sesso senza mai riuscire davvero a trovarsi.

Malcolm & Marie
Un’opera sulla dipendenza emotiva.

Su quegli incastri tossici tra due personalità che si completano perfettamente in maniera distruttiva, dove l’annientamento dell’altro è fonte di nutrimento per il proprio ego e per l’affermazione della propria importanza nella relazione. Sul bisogno del partner, che non è desiderio ma necessità narcisistica, senza la quale si è capaci di esistere solamente a metà.

Ma, soprattutto, su quell’illusione di salvarsi a vicenda dal proprio dolore, senza essere mai passati attraverso quella forma di amore sana che implica la premessa di amare sé stessi e salvarsi, prima di tutto da soli.

a cura di
Gian Marco Manzo

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